L'importanza del fattore Cuadrado
Archiviata l'ennesima stagione pregna di successi, è tempo (nella gioia e nel dolore) di calciomercato. Da qui a fine agosto, fatta salva la parentesi degli Europei, non si parlerà d'altro che di acquisti (probabili, possibili, fantascientifici) e cessioni. L'argomento principe di questi giorni è ovviamente l'immediato futuro di Alvaro Morata, che pare destinato ad un futuro lontano da Torino. Lo spagnolo, uomo di Coppe, ha grandi mezzi ed un futuro sicuramente radioso ed ha terminato ottimamente la stagione, siglando la rete che ha deciso la finale di Coppa Italia. Dei primi mesi della stagione 2015/16, ricordiamo invece un Alvarito in difficoltà, come e forse più dell'intera squadra. Si vocifera di un suo possibile futuro in Premier League, campionato nel quale Morata, potrebbe ritrovare (come avversario) un altro grande protagonista di questa annata bianconera, ovvero quel Juan Cuadrado che, presumibilmente, Antonio Conte vorrà con sé al Chelsea. Si parla troppo poco del colombiano, giocatore in grado di spaccare le partite sia quando parte titolare che quando entra a gara in corso. L'ex calciatore di Fiorentina e Udinese, nel caso in cui dovesse fare ritorno a Londra, sarebbe davvero una grossa perdita, vista l'importanza che ha avuto nella esaltante cavalcata bianconera. In un anno a Torino, Juan è migliorato davvero tanto, diventando meno anarchico e fine a se stesso nelle sue giocate e dando una grossa mano alla squadra sia nella fase offensiva che difensiva. Insomma, un lavoro a tutto campo, impreziosito da gol ed assist, da una imprevedibilità che ha spesso fatto la differenza e da una dedizione alla causa probabilmente sconosciuta sino a qualche mese fa.
E, i margini di miglioramento sono ancora notevoli. Non dimentichiamo che, nella prima parte della stagione, quando la squadra arrancava in campo e in classifica, il leitmotiv spesso era “Palla a Cuadrado e speriamo che inventi qualcosa”. Inutile poi ribadire quanto sia stata importante la rete di Juan nel derby, gara che ha dato il via alla rimonta della Vecchia Signora. Anche in fase difensiva il colombiano ha denotato evidenti miglioramenti in attenzione e dedizione, anche se potrebbe crescere ancora molto sotto la guida di Allegri. Se proprio dobbiamo andare a cercare il pelo nell'uovo, il numero “16” bianconero, potrebbe essere più incisivo e cattivo sotto porta; ma va bene così. La partenza di Cuadrado, giocatore decisivo in Italia ed Europa, sarebbe probabilmente più difficile da rimpiazzare rispetto a quella di Morata, proprio per le caratteristiche e le peculiarità del colombiano. E' chiaro che, con Conte allenatore del Chelsea, le possibilità di vedere ancora Juan in bianconero sono davvero ridotte, visto che l'allenatore salentino lo avrebbe già voluto a Vinovo qualche anno fa. Bisognerà ovviamente vedere se ci saranno margini di trattativa, se e quanto la Juve sarà eventualmente disposta a mettere sul piatto per il cartellino dell'ex viola e quale sarà la volontà del calciatore stesso. Un giocatore che crea la superiorità numerica, che salta l'avversario, che conquista falli e punizioni, che fornisce assist per i compagni, che è veloce e dotato di ottima tecnica individuale non si trova tutti i giorni: sappiamo bene che siamo ai confini di una “mission impossible”, ma non provare ad acquistarlo con convinzione e determinazione sarebbe davvero un peccato....