IL TERZO TEMPO - La bugia di Allegri per rasserenare la squadra. Nessun dramma, ma così non va.

Centrocampo, Dybala e attacco in emergenza preoccupano il mister, che tiene tutti calmi con una bugia "bianca".
24.10.2016 17:23 di Luigi Risucci   vedi letture
IL TERZO TEMPO - La bugia di Allegri per rasserenare la squadra. Nessun dramma, ma così non va.
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© foto di Federico De Luca

Il campionato non è finito. Anche se a molti piaceva pensare che la stagione in corso sarebbe stata una passeggiata con gite da nord a sud Italia per la Juventus, la realtà dice ben altro. Dopo il ko dei bianconeri a San Siro (il secondo stagionale, e meno male che le trasferte meneghine sono finite qui) le avversarie sono tornate a soli due punti di distacco ed il discorso scudetto appare più che mai aperto. Il sabato notte, a dirla tutta, ha lasciato non pochi interrogativi aperti ed ha palesato situazioni poco propizie in casa Juve, presenti da inizio anno ma spesso insabbiate dai risultati che, fino a questo punto, sono comunque ottimi. Primo posto in campionato, idem nel girone di Champions, migliore difesa in entrambi gli ambiti (addirittura reti inviolate in campo continentale) con pochissimi punti lasciati per strada. La sconfitta con il Milan, al netto del clamoroso errore di valutazione del sestetto arbitrale, è stata meritata e deve certamente insegnare qualcosa. In mezzo al campo la Juventus ha perso negli anni Pirlo, Vidal e Pogba, uno dei pacchetti mediani più forti d'Europa, tale da tenere in panchina Marchisio, per intenderci uno il cui ritorno dall'infortunio è visto oggi, da tutti, come una manna dal cielo. A centrocampo la Juve ha perso tutti i contrasti, Kucka ha dominato sulle palle aeree, i rossoneri sono stati superiori sul piano dell'agonismo e della convinzione vincendo quasi tutti i duelli. É chiaro, non si può chiedere a Pjanic di fare legna a centrocampo, Hernanes non può d'improvviso diventare un mastino né tantomeno Khedira può giocare sempre ai livelli altissimi di inizio stagione. La partita è stata persa in quella zona, con gli esterni che non hanno fatto la consueta bella figura, dove anzi Dani Alves è apparso indolente fino al punto di invocarne la sostituzione in favore di un Lichtsteiner finito troppo facilmente in naftalina. Come se non bastasse la Juve ha perso Dybala, vero faro delle manovre offensive, e la sua assenza è pesata e peserà nelle prossime partite in cui l'argentino dovrà stare lontano dal terreno di gioco. Alla luce di quanto visto sinora, pare che il folletto ex Palermo sia fondamentale per illuminare gli attacchi della squadra, soprattutto per innescare la bomba da 90 milioni che si chiama Higuain, apparso avulso dalla manovra e troppo isolato davanti.

La coperta in attacco è cortissima, con Pjaca ancora ai box (e non si sa di preciso per quanto) per il problema al perone accusato con la Croazia, Dybala fermo per il problema muscolare e Mandzukic ancora in convalescenza con, a supporto di questo argomento, gli zero palloni toccati nei 20 minuti concessigli sabato. Cuadrado è una soluzione di emergenza che non sempre può portare risultati come accaduto a Lione, Kean è un “millenium” che potrà tornare utile qualora l'emergenza si protraesse ancora a lungo. Urgono soluzioni, con Allegri che dovrà inventarsi qualcosa di diverso nel sistema di gioco, per far fronte all'emergenza attacco ma soprattutto per mettere polvere da sparo nel piede di Higuain. É impensabile non sfruttare la potenza di fuoco del bomber argentino, arrivato a Torino proprio per dotare madama di un giocatore in grado di essere re dei cannonieri ovunque, un fattore che mancava dai tempi di Trezeguet per intenderci. Oltre ai grattacapi sin qui elencati, che toglieranno il sonno al tecnico livornese nei prossimi giorni, c'è anche una piccola grande bugia che lo stesso ha raccontato ai giornalisti nel post-gara. In realtà, e per questo c'è da applaudirlo, ha dapprima mostrato la consueta eleganza (in pieno stile Juventus), non dando troppo peso all'errore di Rizzoli sul gol non concesso a Pjanic, sebbene a termini di regolamento l'episodio abbia del clamoroso, dato che a ribaltare il verdetto è stato l'addizionale Massa e non il guardalinee. Alla Juventus, ed è sempre stato questo a distinguere i bianconeri dalla concorrenza, bisogna vincere nonostante gli errori arbitrali, questi non devono mai diventare alibi. Le orecchie però sono fischiate un po' a tutti quando il mister ha detto di “aver dominato la partita”, o frasi come “abbiamo giocato una buona partita, benissimo tecnicamente”. L'organizzazione difensiva, è vero, è stata buona come spesso accade con soli due tiri concessi al Milan, ma dalla metà campo in su le cose non sono andate per niente bene. Meno del 60% di passaggi riusciti, pessima statistica nei contrasti vinti ed in generale un tasso di pericolosità bassissimo, che ha avuto un picco solo al minuto 96 con il gran destro di Khedira parato da Donnarumma. Insomma, una bugia bianca quella del mister, che mente e sa di mentire ma vuole tenere la squadra serena fino alla pausa di metà novembre; in questo senso si legge anche l'inconsueto giorno di riposo concesso alla squadra nella giornata di domenica. C'è molto da lavorare e anche qualcosa da inventarsi in vista delle tre sfide casalinghe consecutive (Sampdoria-Napoli-Lione) che potrebbero essere già decisive e della ostica trasferta a Verona che chiuderà questo mini-ciclo terribile.

Mg Milano 18/09/2016 - campionato di calcio serie A / Inter-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport
nella foto: Paulo Dybala
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport