IL TERZO TEMPO - Juve, Dybala è il tuo faro. Emergenza in difesa e a centrocampo: la coperta è cortissima

Dybala illumina contro una piccola Dinamo Zagabria, Allegri gli consegna le chiavi della Juve. A centrocampo ed in difesa gli infortuni tormentano i bianconeri. E' emergenza
28.09.2016 23:00 di Luigi Risucci   vedi letture
IL TERZO TEMPO - Juve, Dybala è il tuo faro. Emergenza in difesa e a centrocampo: la coperta è cortissima
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La Juventus passeggia su quel che resta della Dinamo Zagabria e si regala i primi tre punti stagionali in Europa. L'avversario si è dimostrato, a dirla tutta, poca cosa, orfana di Pjaca e Rog, due talenti “saccheggiati” dal calcio italiano e che hanno aperto la contestazione dei tifosi. I bianconeri sono apparsi tonici ed hanno avuto un approccio finalmente positivo alla partita, pur latitando ancora nel gioco. In Europa è importante iniziare le partite, specie contro avversari di basso calibro, cercando di arroccare l'avversario nella propria metà campo, togliendo possibilità di imbastire controffensive e sfruttando al massimo gli spazi. La Juve l'ha fatto, attaccando i croati sulle fasce con gli ottimi Dani Alves ed Evra, illuminati a centrocampo da un Pjanic in versione top player, accompagnato in mediana dagli ordinati Hernanes e Khedira. Lì davanti Higuain è il solito killer, tocca pochi palloni ma spesso li trasforma in oro, sotto forma di gol o giocate utili a portare i compagni nello spazio. Il Pipita nelle gare europee è un fattore importante, in grado di incutere timore agli avversari per la sola presenza in zona gol, e pazienza se Mandzukic si accomoderà più spesso del previsto in panchina. Il croato tuttavia, avrà possibilità di agire anche in coppia con l'argentino, essendo una prima punta mobile a dispetto della stazza, in grado di girare attorno ad Higuain e favorire gli inserimenti delle mezzali. L'esperimento non proprio fruttifero di Palermo si potrà ripetere quando la squadra sarà maggiormente rodata, ed i nuovi avranno immagazzinato al meglio le sapienti trame tessute da Allegri. Per ora non si può prescindere dalla presenza in campo di Paulo Dybala, il vero elemento in grado di cambiare le partite e di dare inventiva alle manovre offensive. La Joya si sbatte, lotta e distribuisce calcio per i compagni, con una naturalezza che gli dà di diritto la patente di campione.

Ha ragione Allegri ad elogiarlo perchè, come dimostrato proprio a Palermo, senza l'argentino la Juve perde fosforo ed inventiva, perde la tecnica e la classe necessari a far male negli ultimi trenta metri. A risultato ormai acquisito con gli avversari che regalano spazi, Paulo ha finalmente messo il primo timbro stagionale ( il secondo in Europa) sul cartellino, con un sinistro al fulmicotone di rara bellezza, utile a togliergli di dosso la voglia matta di segnare che forse ne aveva condizionato minimamente la serenità, pur essendo stato spesso tra i migliori in campo nelle precedenti uscite. E' lui il faro di questa squadra, Allegri non l'ha risparmiato nemmeno nel finale, quando ha agito da trequartista in un 4-2-3-1 quantomeno futuribile, anche per gli infortuni che hanno colpito la squadra. Il capitolo negativo della settimana si scrive infatti, proprio alla voce infortuni: Rugani ed Asamoah si fermano per un mese e mezzo e mentre per l'azzurro si è optato per una terapia conservativa, il ghanese è finito per l'ennesima volta sotto i ferri, per la lesione al menisco del ginocchio destro. Un vero calvario per l'ex Udinese, giocatore in grado in astratto di offrire un contributo di sostanza e qualità alla mediana di Allegri, ma che paga un conto salatissimo con la sfortuna, imboccando ancora una volta un tunnel dal quale non è mai uscito negli ultimi due anni e mezzo. Con Sturaro al rientro dall'infortunio patito contro la Germania, Marchisio ancora sulla strada del recupero (che, presumibilmente, potrebbe arrivare entro fine ottobre) a centrocampo la coperta appare cortissima, con il mancato acquisto di Witsel che sembra ancora bruciare. Stesso discorso per il reparto arretrato. A dispetto delle ultime, ottime prestazioni della retroguardia bianconera, che ha conservato l'imbattibilità nelle ultime tre uscite, a reggere la linea Maginot sono rimasti i soli (e soliti) Barzagli, Bonucci e Chiellini. Davvero poca cosa per una squadra che ha costruito le sue certezze sulla retroguardia a tre, ora orfana di Rugani e di Benatia, per il quale i problemi fisici patiti a Monaco, sono spaventosamente tornati d'attualità. Ora arriva la terza trasferta consecutiva ad Empoli, dove i toscani non si impongono contro le zebre dalla stagione '98-'99, per chiudere questo filotto di partite con una vittoria e tenere a distanza le inseguitrici. Poi ci sarà la pausa per le nazionali, quanto mai opportuna per guadagnare tempo sui recuperi degli infortunati, sempre che la mala sorte stia lontana dai ragazzi di Allegri.

Db Torino 20/04/2016 - campionato di calcio serie A / Juventus-Lazio / foto Daniele Buffa/Image Sport
nella foto: Daniele Rugani-Andrea Barzagli
© foto di Daniele Buffa/Image Sport