IL TERZO TEMPO - Innovazione e futuro, la Juve è un passo avanti a tutti. Orsolini investimento importante per la squadra

La settimana del nuovo logo e della sconfitta di Firenze. La Juventus si costruisce un'egemonia nel marketing e nel controllo dei maggiori talenti del calcio italiano
19.01.2017 12:30 di  Luigi Risucci   vedi letture
IL TERZO TEMPO - Innovazione e futuro, la Juve è un passo avanti a tutti. Orsolini investimento importante per la squadra
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© foto di Marco Spadavecchia

É stata la settimana della sconfitta, bruciante, di Firenze e della presentazione, a sopresa, del nuovo logo. Quanto a ciò che è accaduto  domenica sera al “Franchi”, sono stati spesi fiumi d'inchiostro, per cercare di trovare un colpevole alla quarta sconfitta stagionale. Quasi tutti gli indizi dei critici di penna si sono concentrati su Massimiliano Allegri, reo di non aver ancora trasmesso un vero e proprio gioco ai suoi, di aver lasciato in panchina Pjanic, di non infondere grinta e carattere alla squadra, di aver tardato nei cambi. Molti dimenticano che per molte squadre, e la Fiorentina è certamente tra queste, affrontare la Juventus e batterla può significare salvare una stagione, dare linfa alla piazza ed infondere fiducia a tutto l'organico, ragion per cui contro i bianconeri spesso si gioca la classica partita della vita. Se poi alla ricetta si aggiungono uno stadio infuocato, una partita sottotono dei ragazzi di Allegri ed un arbitraggio “isterico”, viene fuori il delitto perfetto. Quarto ko stagionale, una rarità per i bianconeri, sedici gol subiti in diciannove partite, peggior difesa degli ultimi sei anni, ma primo posto ancora in cassaforte, tenendo conto della partita da recuperare a febbraio contro il Crotone. Certamente la squadra dovrà lavorare sodo per rimettersi in carreggiata, tornare sulle medie degli anni passati e possibilmente allungare nuovamente il distacco sulle inseguitrici, quantomai credibili, con la Roma improvvisamente diventata cinica e spietata ed il Napoli che è tornato ai livelli dell'anno passato.
Se questa è la movimentata situazione “sul campo”, a livello societario le acque non sono più calme. In settimana, nello stupore generale, la società ha presentato il nuovo logo, una J stilizzata, che tanto ha fatto discutere per il netto distacco rispetto al passato. Come ogni novità, il nuovo logo può non piacere ma certamente fa parte di una serie di scelte che stanno portando la Juventus al top mondiale anche a livello di marketing e merchandising. Dopo lo Stadium, che fu partorito da un'idea della vecchia dirigenza, ed il progetto, unico e bellissimo, dell'area sportiva Continassa con la costruzione di una vera e propria cittadina bianconera, anche sulle maglie delle zebre è in atto un'evoluzione dirompente.

Segno di una società che non si vuole fermare e che, oltre a costruire una squadra in grado di competere per le grandi manifestazioni internazionali, vuole affibiarsi un ruolo da protagonista anche sul piano economico. Di ieri la notizia dell'inchiesta condotta da Deloitte, che ha visto la Juventus salire nella top 10 dei club più ricchi al mondo, (manco a dirlo) unica italiana e con un incremento di circa dieci milioni rispetto all'esercizio precedente. Siamo certi che il nuovo logo verrà ricordato con maggior piacere pensandolo come quello che sancisce l'entrata della squadra nella leggenda del calcio italiano, con il sesto titolo nazionale consecutivo, vero obiettivo stagionale al netto del sogno Champions League.
Nemmeno sul mercato la situazione dei bianconeri è statica: in mattinata è stato ufficializzato il passaggio in bianconero di Riccardo Orsolini, gioiello dell'Ascoli che aveva attirato su di sé le attenzioni di tutti i top club italiani. Operazione da 6,5 milioni di euro più ricchi bonus, per un classe '97 tutto tecnica e velocità. Esterno d'attacco, mancino naturale, può giocare su entrambi i fronti del reparto offensivo, il suo procuratore lo ha definito “il nuovo Robben” ma lo stesso calciatore ha tirato il freno a mano di fronte ad un paragone quantomeno azzardato. Il talento marchigiano si è ritagliato un ruolo da protagonista nell'Ascoli, squadra con cui la Juventus ha instaurato una sinergia che ha portato nelle Marche, tra gli altri, Francesco Cassata, altro promettentissimo prodotto del vivaio bianconero. Orsolini si aggiunge all'infinita lista di talenti finiti in orbita Juventus, da Spinazzola a Berardi, da Caldara a Sensi, per non parlare del verdissimo Kean (classe 2000) che ha già esordito in Serie A e Champions. Il Made in Italy è il leitmotiv della società, sul mercato dei giovani campioni e quello del marketing, su quello dirigenziale e degli osservatori. Per una squadra che non vuole accontentarsi ma è alla ricerca continua dell'innovazione e del progresso. Per una Juventus che sulla concorrenza italiana ed estera è un passo avanti, sempre.

© foto di Federico Gaetano