Il terzo tempo - Evitare un'altra rivoluzione tecnica. Due perdite "forzate" trattengono Pogba a Torino.

Il mercato comincia a schiudere i primi scenari: Morata e Cuadrado dovrebbero, a malincuore, lasciare Torino. A quel punto resistere agli assalti per Pogba diventa fondamentale.
04.05.2016 15:50 di  Luigi Risucci   vedi letture
Il terzo tempo - Evitare un'altra rivoluzione tecnica. Due perdite "forzate" trattengono Pogba a Torino.
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La stagione volge al termine. Archiviata la pratica Carpi, con il primo gol in bianconero di Hernanes (in cerca di riconferma per la prossima stagione) e del solito Zaza, la Juventus studia le strategie per il futuro. Se Sensi e Mandragora sono gli acquisti futuribili, non ancora pronti per l'immediato ad indossare la pesante casacca a strisce bianconere, Berardi sarà certamente una pedina utile nello scacchiere di Allegri, per dare più soluzioni offensive e poter giocare, all'occorrenza, col tridente. Nella mente di Marotta il giovane calabrese sarà l'uomo che sostituirà Cuadrado, destinato a ritornare nella uggiosa Londra, dove ad attenderlo c'è uno scalpitante Antonio Conte, suo estimatore da anni. Il direttore generale bianconero farà di tutto per tenere il colombiano ma, a livello contrattuale, non ha alcun potere da far valere in sede di trattativa con i blues, dato che l'ex viola arrivò la scorsa estate in prestito secco, senza obblighi né diritti alcuni. Stessa posizione “dominante” è quella che il Real Madrid vanta nell'affaire Morata. Il canterano può tornare in maglia merengue se Florentino Perez sborserà i 30 milioni pattuiti nell'estate 2013, più probabilmente per girarlo in terra inglese, dove Tottenham ed Arsenal sono pronte a fare carte false per averlo. Proprio questo aspetto gioca in favore dei torinesi: Alvaro infatti, sarebbe disposto a lasciare la Juventus solo per un ruolo da protagonista nella sua città, in caso contrario punterebbe i piedi per non muoversi dalla corte di Allegri. La Juventus è la sua seconda casa e, nonostante un'annata per certi versi interlocutoria e ricca di panchina, Morata si è dimostrato uno dei giovani attaccanti più forti al mondo; è difficile, guardandosi intorno, trovare un classe '92 del suo talento e per giunta già rodato sui grossi palcoscenici, per questo Marotta sta tentando di (ri)comprarlo una volta per tutte versando 25 milioni nelle casse madridiste, non proprio un'inezia se sommati ai 20 già pagati dai bianconeri due anni fa. Ma come detto, i freddi e gelidi meandri contrattuali non guardano gli aspetti umani, ed il rischio concreto è quello che Morata faccia la stessa, mesta, fine di Cuadrado.

L'allarme in casa bianconera è scattato, perchè il pericolo maggiore è quello di ritrovarsi a rivoluzionare una squadra rodata e pronta, con un paio di grossi innesti, a puntare alla Champions League. Per questo si preparano le barricate per trattenere l'oggetto più desiderato sul mercato mondiale: Paul Labile Pogba. Il gioiello francese ha disputato un'altra stagione a livelli siderali, a dispetto di un inizio pessimo, si è caricato la squadra sulle spalle trascinandola ad una rimonta straordinaria, facendo il salto di qualità anche in Europa. Con l'Europeo casalingo sullo sfondo ci sono possibilità che, giocandolo da protagonista, la sua valutazione schizzi persino sopra i fatidici 100 milioni. Se si perderanno, come sembra, due tasselli importanti come Morata e Cuadrado, trattenere il numero dieci a Torino è fondamentale per conservare una trave portante nell'architettura della squadra per non trovarsi a dover ricostruire un team che ha rasentato la perfezione, nel gioco e nei risultati. É vero, con 100 milioni si possono costruire intere squadre ma un giocatore del talento, della personalità e della classe di Paul è praticamente introvabile, una merce più unica che rara da trovare sul pianeta calcio. Inoltre, qualora si paventasse la malsana idea di cedere Pogba, ci vorrebbero strategie preimpostate ed improntate a sostituirlo degnamente, strategie che dovrebbero essere pronte sin d'ora essendo impensabile andare a trattare giocatori a luglio, con il portafogli gonfio di milioni. Se davvero la società punta alla coppa con le grandi orecchie non può prescindere dal suo uomo simbolo, dovrà imporsi, almeno in queste trattative dove il destino del calciatore dipende solo ed esclusivamente dalla potestà di Corso Galileo Ferraris, senza dover soggiacere ai diktat spagnoli o inglesi. Nel frattempo, prima della festa scudetto contro la Sampdoria, arriva il testacoda di campionato contro il già retrocesso Verona, dove la squadra sarà decimata dalle squalifiche: mancheranno oltre a Pogba, anche Hernanes, Mandzukic e Lichsteiner. Sarà importante mantenere alta la tensione per scrivere nuovi record ed arrivare (Allegri dixit) “con la spina attaccata” fino alla finale di Roma contro il Milan.