Il giornalismo italiano è finalmente maturo: bandite le polemiche, si parla solo di calcio

Che bello poter vivere in totale serenità la settimana che precede il big match tra Juventus e Napoli.
09.02.2016 16:25 di  Enrico Danna   vedi letture
Il giornalismo italiano è finalmente maturo: bandite le polemiche, si parla solo di calcio
TuttoJuve.com

Siamo solo ad inizio settimana, ma possiamo già affermare con certezza che il nostro Paese, almeno per ciò che concerne il calcio, è cambiato, è diventato più maturo ed è pronto, finalmente, a togliersi di dosso quelle etichette che da anni lo contraddistinguono in giro per il mondo. E’ meraviglioso rendersi conto che, in vista di Juventus-Napoli, non si parli d’altro che della sfida tra le due migliori squadre del campionato. Si affronteranno il miglior attacco e la miglior difesa; si affronteranno il capocannoniere del campionato e l’astro nascente del torneo stesso; sarà una sfida nella sfida anche quella tra Buffon e Reina, due saracinesche che spesso riescono a mantenere la propria porta inviolata. Sarà lo scontro tra il gioco spumeggiante di Sarri e quello più ragionato di Allegri, sarà il duello tra le due formazioni che hanno ottenuto il maggior numero di successi in campionato (17 a testa). I numeri parlano chiaro del resto: il Napoli ha il miglior attacco e la seconda miglio difesa della seria A; la Juventus ha la miglior difesa e il secondo miglior attacco. Di spunti ce ne sono a bizzeffe, ed è bello vedere come, giornalisti e i media, proprio su questi aspetti stiano concentrando i loro sforzi e i loro articoli; non come accadeva un tempo, quando si perdevano intere giornate a parlare di alibi, di arbitri, di presunti torti già subiti a priori, di teorie complottistiche e via dicendo.

Per fortuna non ci dobbiamo più sorbire interviste a personaggi sempre più improbabili (ovviamente tutti riferibili ad una sola parte in causa) che ci narrano di come siano stati vittime di complotti orditi ai loro danni, di trame intessute dai poteri forti del Palazzo alle loro spalle, di gare già perse prima di scendere in campo perché pilotate (verrebbe però spontaneo chiedersi perché, quando ciò accedeva, nessuno ha mai sporto denuncie con tanto di prove a suffragio di tali tesi). Possiamo affermare con certezza che, quando si parla di calcio, il giornalismo italiano è all’avanguardia, perché pienamente cosciente del ruolo importante che l’informazione ha sull’opinione pubblica. Sono finiti i tempi in cui si fomentavano l’odio e la violenza con articoli inutili e ricchi del nulla; sono finiti i tempi in cui si orientava il diffuso sentimento popolare. Finalmente, la maggior parte delle nostre penne d’oro si è resa conto che, con questi atteggiamenti, si rischiava solo di creare situazioni di pericolo e disordine, dove il ferito o addirittura il morto erano la conclusione illogica di una sommatoria di comportamenti sbagliati (ve li ricordate poi, i classici inviti ad abbassare i toni, subito dopo l’evento doloso?). Meno male che ci siamo messi tutto alle spalle e ci possiamo godere in serenità la settimana che precede una partita molto attesa (più da una parte che dall’altra, ad onor del vero, visto che per i tifosi juventini, la sfida molto attesa è sicuramente quella contro il Bayern) e che speriamo riservi spettacolo e giocate da ricordare. Se fosse possibile, sarebbe bello proporre tutti questi giornalisti per l’assegnazione di un Nobel per la Pace collettivo: in fondo, se lo meritano…