Il Corner - Massimo vantaggio Juve (+7) sulla Roma, arbitraggio fortunato per il Napoli (ci può stare...) Inter e Milan: chi sta peggio?

27.01.2015 00:20 di Nicola Negro Twitter:    vedi letture
Il Corner - Massimo vantaggio Juve (+7) sulla Roma, arbitraggio fortunato per il Napoli (ci può stare...) Inter e Milan: chi sta peggio?
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Juventus allunga a +7 sulla Roma, massimo vantaggio raggiunto in queste prime 20 giornate. Se i bianconeri tenessero questo ritmo fino alla fine chiuderebbero a 93 punti. Per raggiungere questa quota la Roma dovrebbe vincerle tutte con l’unico bonus di una partita da pareggiare. Ecco perché Totti e compagni possono, oltre che tornare a vincere con continuità, solo sperare che la rivale cali un tantino il ritmo.

Juventus che per venire a capo del Chievo ci ha messo un’ora buona di gioco. Una partita che, senza la giocata da campione di Paul Pogba, poteva tranquillamente chiudersi sul nulla di fatto vista la scarsa vena di molti bianconeri. Il Chievo ha confermato di essere una squadra rivitalizzata dall’avvicendamento di Eugenio Corini con Rolando Maran alla guida tecnica. Avversario arcigno, difficile da superare, testimoniato dal fatto che arrivava allo Juventus Stadium con sole 7 reti subite nelle ultime 9 partite. Meglio dei clivensi avevano fatto solo Juventus, Roma, Fiorentina ed Empoli. L’ennesimo colpo di alta scuola di Pogba ha fatto la differenza e messo sotto pressione la Roma che poi non è riuscita ad andare al di là del pareggio a Firenze. Si tratta del quinto pari nelle ultime 7 partite per la squadra allenata da Rudi Garcia. Un risultato maturato secondo un copione già visto: Roma sotto il primo tempo che recupera il risultato nella ripresa come già successo contro Sassuolo, Lazio e Palermo. Tornando a Pogba si tratta della quarta partita consecutiva in cui è andato a segno, a dimostrazione di una concretezza di cui, fino a qualche settimana fa, gli si rimproverava la mancanza. 

Tiene il terzo posto il Napoli, alla  quarta vittoria nelle ultime cinque partite, che batte il Genoa ma solo grazie a un gol segnato in fuorigioco e un altro rigore che ha visto solo l’arbitro. Ci può stare (cit.) A far maggior clamore, ma solo per i media che battono la grancassa, è la nuova sconfitta delle milanesi. E’ la terza volta che Inter e Milan perdono entrambe in questo campionato. Due situazioni diverse per le due squadre che restano appaiate nell’anonimato di metà classifica, a ben 10 punti dal terzo posto e a 8 dalla zona retrocessione. Per quanto riguarda il Milan è quasi grottesco, anche se ha una sua logica, che la società pensi di esonerare il terzo allenatore in un anno. Tutti hanno capito che le responsabilità principali stanno altrove, ovvero nella proprietà e nella dirigenza che in queste ultime stagioni hanno dilapidato le poche risorse disponibili in acquisti di attaccanti flop (Balotelli e Matri), ingaggiando per la difesa e il centrocampo figurine ormai alla frutta a parametro zero, oppure scarti altrui dimostratisi del tutto inadeguati al blasone di una società come quella rossonera. Forse ripartire da una politica di valorizzazione dei giovani sarebbe stato più accettabile dai tifosi rossoneri sempre più consapevoli di tutto il fumo che è stato gettato davanti ai loro occhi. Una teoria, quest’ultima, fatta propria dalla curva rossonera, che si è schierata in difesa di Pippo Inzaghi chiedendo a Berlusconi di cacciare l’amministratore delegato Adriano Galliani.

Discorso diverso per l’Inter che è nel bel mezzo di una rivoluzione tecnica imposta da Roberto Mancini, nonostante i risultati stiano tardando ad arrivare. Walter Mazzarri aveva conquistato 16 punti in 11 partite, con una media punti di 1,45 a partita, mentre il tanto osannato Roberto Mancini di punti ne ha fin qui totalizzati 10 in 9 partite, per una media di 1,11 a partita. Sono già arrivati in nerazzurri Lukas Podolsky, Xherdan Shaqiri e Marcelo Brozovic e la società sembra intenzionata a non fermarsi qui tanto che si parla di nuovi possibili arrivi. All’Inter, braccata dall’UEFA per i parametri che non rientrano nel Fair Play Finanziario, stanno così ipotecando uscite economiche che caratterizzeranno le prossime sessioni di mercato contando sull’avverarsi di tutta una serie fortunata di eventi concatenati da restare basiti. Dal raggiungimento (sempre più difficile) del terzo posto alla salvezza del Sunderland (a un punto dalla zona retrocessione in Premier League) per poter sbolognare Alvarez a € 11 mln, dalla vittoria nell’Europa League all’arrivo di Yaya Touré dal Manchester City che, secondo il giornale rosa, sarebbe disposto a dimezzarsi l’ingaggio pur di giocare la prossima stagione con la beneamata. Situazioni paradossali in cui si è innestata anche l’ultima idea della proprietà di estinguere il debito contratto solo l’estate scorsa con la Goldman Sachs lanciando sul mercato € 280-300 mln di bond “nerazzurri”. Chiedere quindi un prestito per estinguere un altro prestito per sfruttare tassi che nel frattempo sono migliorati, ma perdendo comunque circa € 15 mln di commissioni non rimborsabili relative al prestito da estinguere. Acrobazie finanziarie da grandi equlibristi per un'Inter sempre pù pazza, ma la corda sembra sempre più vicino a spezzarsi.