Il Corner - Luciano Moggi fra perdono e redenzione, la Juventus migliore della stagione, la Roma che non molla, le altre che scompaiono.

24.11.2014 00:15 di  Nicola Negro  Twitter:    vedi letture
Il Corner - Luciano Moggi fra perdono e redenzione, la Juventus migliore della stagione, la Roma che non molla, le altre che scompaiono.
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Giornata di campionato senza vittorie in casa, 4 pareggi e 5 vittorie esterne. Juve e Roma allungano ancora, mentre dietro (in attesa di Genoa-Palermo) pareggiano tutte, dal terzo al nono posto, con l’eccezione della Lazio che, con le dirette antagoniste che non vincono, attutisce così i danni in classifica vista la scoppola rimediata contro i Campioni d’Italia. Prima di addentrarmi sui particolari di giornata scrivo che, in riferimento alle polemiche seguite a un’intervista rilasciata da Andrea Agnelli allo scrittore Simon Kuper, secondo me Luciano Moggi andrebbe redento più che perdonato visto quello che sta passando dall'estate 2006 pur non avendo corrotto nessun arbitro, né taroccato sorteggi arbitrali in un campionato (2004/05), materia d'indagine, che le stesse motivazioni del processo d'appello fanno definire "regolare". Da Agnelli è arrivato un riconoscimento per gli anni in cui la Triade ha gestito la Juventus, ma buona parte della stampa ha travisato il senso delle sue dichiarazioni. Eppure bastava inquadrare la battuta "sul cattolicesimo", che dovrebbe spingere al perdono, nel contesto dell’intervento, ma quando c’è di mezzo Moggi sono in tanti a scrivere, per partito preso, quello che fa comodo, indipendentemente dai fatti.

Sulla soglia del terzo di campionato la Juve sembra proprio aver spiccato il volo. La Roma tiene il passo, ma il risultato non è l’unica unità in cui misurare la prestazione di una squadra. La Juventus che stava iniziando a balbettare con il 3-5-2 di memoria contiana è stata rivitalizzata da quando Max Allegri si è deciso a cambiare l’assetto tattico passando al 4-3-2-1. A quattro dietro, sempre in superiorità numerica a centocampo, Llorente a far la boa davanti, l’imprevedibilità degli inserimenti dei centrocampisti e di Carlos Tevez, che predilige partire da lontano per imprimere le sue accelerazioni spesso letali. La trasferta all’Olimpico contro la Lazio nascondeva non poche insidie, ma l’autorevolezza con cui i bianconeri sono passati ha impressionato davvero tutti. Si è vista la miglior Juve della stagione e un Paul Pogba in grande spolvero tanto da fregiarsi niente meno che di una doppietta e la palma di migliore in campo. La Roma vince a Bergamo e tiene il passo, ma si è trattato di una prestazione tutt’altro che brillante. La squadra di Rudi Garcia ha capitalizzato due occasioni con cui è riuscita a rimontare il gol in apertura degli orobici, ma poi ha lasciato campo agli avversari rischiando più volte di subire il pari. I problemi per i giallorossi si stanno registrando sulla linea difensiva azzoppata dalle troppe assenze. Ieri sono stati provvidenziali i guizzi di Adem Ljajić, ma la squadra ha indubbiamente faticato.

Dietro alle prime due pareggiano tutte. Il Napoli da cui si aspettava una conferma contro una medio piccola ha fatto cilecca un’altra volta, nonostante le voragini offerte da una delle difese più perforate del campionato (solo il Parma sta facendo peggio). Contro il Cagliari di Zdenek Zeman è finita in un festival di gol e di errori che può aver divertito solo chi misura il bello del calcio con il numero dei gol segnati. Nel calcio però ci sono due fasi e quella difensiva non è certo meno importante di quella offensiva. Del passo falso dei partenopei non ne ha approfittato nessuno. La Sampdoria, seppur dominando, ha rischiato di lasciare l’intera a posta a Cesena se non fosse stata aiutata da uno sfortunato autogol dei romagnoli per poter cogliere un pareggio. Una grossa occasione l’ha sciupata anche l’Udinese che, dopo aver applaudito il 200° gol di Totò Di Natale è stata raggiunta sul pari dal Chievo. Il derby stracittadino milanese più pompato della storia si è sgonfiato nel punticino che si sono divise Milan e Inter. Partita mediocre alla stregua di quello che hanno dimostrato di valere le due milanesi in questo scorcio di campionato che si riflette nell'anonima posizione che entrambe occupano in classifica. Il colpo grosso della giornata lo ha messo a segno la Fiorentina tornata alla vittoria dopo due sconfitte consecutive, imponendosi con autorevolezza a Verona contro l’Hellas.

Si stacca dalla zona pericolosa il Sassuolo che, vincendo in trasferta contro il Torino coglie il sesto risultato utile consecutivo (3 vittorie e 3 pareggi) insediandosi provvisoriamente nel tranquillo limbo di metà classifica. Vittoria pesante anche quella dell’Empoli a Parma (seconda consecutiva) con i ducali sempre più ultimi visto anche il punto racimolato da Cesena e Chievo che la precedono in una classifica che si accorcia in coda. Il Torino, che la prossima giornata andrà a giocarsi il derby allo Juventus Stadium dopo l’impegno infrasettimanale di Europa League contro il Bruges, con la sconfitta casalinga contro il Sassuolo si ritrova a soli 3 punti dalla zona retrocessione. I problemi della squadra allenata da Giampiero Ventura sembrano essere soprattutto in attacco visto che sono solo 7 in 12 partite i gol segnati dal Toro che non va in gol in campionato da 350 minuti (Darmian al 10° in Torino-Parma 1-0 alla 9^). Da "gobbo" spero vivamente che l'astinenza continui, per lo meno per la prossima partita.