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Morgia racconta il Paratici calciatore: "Fin da ragazzino era incuriosito dalle caratteristiche degli avversari. Il legame con Conte lo ha arricchito. Futuro? Rimarrà alla Juve"

25.05.2017 12:45 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Morgia racconta il Paratici calciatore: "Fin da ragazzino era incuriosito dalle caratteristiche degli avversari. Il legame con Conte lo ha arricchito. Futuro? Rimarrà alla Juve"
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© foto di Federico De Luca

Tutti, ormai, conoscono le doti dirigenziali di Fabio Paratici, che insieme a Beppe Marotta forma l'ossatura dei successi bianconeri. Ma Paratici è stato dapprima un buon difensore, estremamente duttile in campo e con una carriera passata a sgambettare nei campi di Serie C. Appese le scarpette al chiodo nel 2004 all'età di soli trentadue anni, diventa subito osservatore e da li inizierà la scalata che noi tutti conosciamo. "Fabio è stato un mio calciatore in diverse squadre - racconta mister Massimo Morgia in esclusiva a TuttoJuve -, l'ho avuto a Pavia, l'ho portato a Marsala, successivamente al Palermo ed  infine al Savoia. L'ho consigliato e fatto acquistare al Giuliano dove avevo lasciato ad allenare il mio secondo Madocci. Insomma è sempre stato con me (ride ndr)".

Mister, come era il Fabio Paratici calciatore?

"Era un giocatore di coraggio, di grande cuore e gran corsa. Era un ragazzo che stava sempre bene all'interno di un gruppo, non creava mai problemi quando non giocava. Aveva il carattere giusto per far parte di una squadra gestita da me. Lui giocava sia da esterno che il centrale di centrocampo, aveva questa duttilità che sfruttavo molto come caratteristica. Un po' come Marchisio rimanendo in tema Juve, che ha fatto anche l'esterno in passato. Aveva voglia di fare, un bel carattere. Ovviamente la sua carriera da direttore è più importante rispetto a quella da calciatore".

Si sta levando grandissime soddisfazioni a livello di scouting dove sta scoprendo tantissimi talenti in erba. Se lo aspettava?

"E' sempre stato molto curioso e metodico. Fin da ragazzino mostrava interesse nello scoprire le caratteristiche degli altri calciatori, ha sempre avuto voglia di vedere oltre quello che c'era in campo. Era sempre proiettato ad osservare quello che c'era nell'universo calcio, si vedeva che era già proiettato verso il tipo di carriera che sta svolgendo ora. Ha il carattere del dirigente".

Vi siete più rivisti dopo la sua carriera da calciatore?

"Sì, spesso sono stato suo ospite a vedere la Juve sia a Torino che in trasferta. Ho conosciuto Antonio Conte con cui ho stabilito una grande amicizia, ho assistito invitato da Fabio nella sfida di Champions con il Bayern del 2013. Ci siamo sentiti e ci sentiamo".

Quale è il suo miglior colpo da quando è ds?

"Ne ha fatti tanti, davvero tanti. Ma il miglior colpo non credo che l'abbia fatto lui, perchè ha collaborato a portare Antonio Conte a Torino. Con lui è cominciata la rinascita juventina, ha preso la squadra che proveniva da due settimi posti e l'ha riportata in alto. Il legame con il mister del Chelsea lo ha arricchito".

E' considerato il miglior direttore sportivo italiano. Rimarrà alla Juve secondo lei?

"Ha vinto tutto ciò che si poteva vincere, i numeri che ha lui non li ha nessuno. E' tra i più importanti del panorama europeo. Juventus? Sta bene, è casa sua. E' un ragazzo molto ponderato e sa che meglio della Juve non ci sono molte altre realtà".

Ringraziamo mister Massimo Morgia per la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.