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Elvis Kabashi: "Alla Juve ho cercato di rubar qualcosa a Marchisio e Vidal. Grazie mister Grosso per i consigli, a Vinovo ti si illuminano gli occhi. E su Italia-Albania..."

per la rubrica "giovani in prestito"
22.03.2017 09:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Elvis Kabashi: "Alla Juve ho cercato di rubar qualcosa a Marchisio e Vidal. Grazie mister Grosso per i consigli, a Vinovo ti si illuminano gli occhi. E su Italia-Albania..."
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La leggenda metropolitana dice che è nato a Durazzo in Albania, ma in realtà è di Massa come assicurato da lui stesso in esclusiva ai nostri microfoni. Per la rubrica "giovani in prestito" il protagonista di oggi è Elvis Kabashi, mezz'ala molto duttile che abbiamo contattato telefonicamente, in esclusiva, per sapere come sta andando a Pontedera: "Mi sto trovando molto bene come lo scorso anno, c'è il mister Indiani con cui mi ero già trovato bene e quest'anno ho avuto nuovamente l'opportunità di poter lavorare nuovamente con lui".

Per chi non ti conoscesse, che ruolo prediligi?

"Io sarei una mezz'ala pura, gioco sia a destra che a sinistra. Per una divergenza o per un'altra, qui gioco in un ruolo diverso e l'importante è che sia in campo (ride ndr)".

Che obiettivo ti poni in questa stagione?

"Sto segnando più dell'anno scorso, cercherò di farne ancora di più e vorrei raggiungere con i miei compagni la salvezza. Se sarà una mia marcatura a farci salvare, ben venga".

Hai avuto modo alla Juventus di studiare qualche mezz'ala?

"Ad agosto ho avuto l'occasione di potermi allenare con la prima squadra, li ho avuto l'occasione di poter rubare qualcosa a quei campioni. Ho cercato di apprendere il più possibile, ascoltando i consigli dei vari bianconeri. Guardavo Marchisio, Vidal quando ancora giocava nella Juve, poi Dybala e Pjanic".

Hai iniziato ad Empoli e successivamente sei passato alla Juve. Ricordi come hai attirato la sua attenzione?

"Non mi ricordo questo, sinceramente. Ho iniziato ad Empoli, ho fatto la trafila con loro e nell'anno degli allievi, dove avevo segnato tanto, mi ha preso la Juventus. Compagni? Sì, sento ancora qualcuno di loro. Il mister Grosso mi è stato molto vicino subito dopo esser tornato dal Pescara, mi sento con Rugani perchè è rimasto un bel rapporto di amicizia".

Una grande ala come mister Grosso ti ha sicuramente dato qualche consiglio...

"Mi dava i consigli sui movimenti da mezz'ala, sui tempi di inserimento. Consigli molto utili che mi sono serviti nel tempo".

Cosa mi puoi raccontare della Juventus?

"E' un mondo a cinque stelle, ti abitui molto bene. Arrivavo da Empoli che era un settore giovanile importante, ma quando entri a Vinovo ti si illuminano gli occhi. E' una bella esperienza, il poter stare vicino alla prima squadra è un'esperienza gratificante, anche perchè hai la possibilità di poterti allenare con loro. La prima squadra sta dominando da anni, questo è un esempio per il tipo di società quadrata che è".

L'Italia sfiderà l'Albania in questa settimana. Hai il cuore diviso a metà?

"Ho origini albanesi, sicuramente ho il cuore diviso a metà perchè il sangue è quello (ride ndr). L'Albania è cresciuta tantissimo nel corso degli anni, ha un grande allenatore e sta giocando un buon calcio. Prima era meno osservata, è riuscita in estate a qualificarsi all'Europeo. L'Italia ha una squadra forte, i giovani sono fianco a fianco con i campioni che hanno vinto il Mondiale come Buffon e De Rossi".

Nel caso dovessi decidere, quale nazione sceglieresti?

"Io ho giocato con la B Italia, ho fatto l'Europeo Under 19 con l'Albania e li c'è stato un po' di attrito negli ultimi anni. I giornali hanno scritto che io non volevo andare con loro, ma non è vero perchè ero infortunato alla Juve e volevo recuperare. Li chiamai e dissi di voler rimanere a Torino per recuperare al meglio con lo staff bianconero, era meglio per me e per loro. Mio padre è nato e cresciuto li, il mio cuore è albanese ma ciò che conta sarà dimostrare in campo una possibile chiamata. Se non fai bene li, nessuno ti chiamerà".

Si ringraziano Elvis Kabashi e l'addetta stampa dell'US Pontedera Calcio, Giulia Tanini, per il permesso accordato in occasione di questa intervista