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Bosko Jankovic: "Tifo Juve in Italia e in Europa, vincerà sia il campionato che la Champions. La difesa simbolo dell'Italia. E nel 2009 fui vicino ai bianconeri..."

22.04.2017 19:20 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Bosko Jankovic: "Tifo Juve in Italia e in Europa, vincerà sia il campionato che la Champions. La difesa simbolo dell'Italia. E nel 2009 fui vicino ai bianconeri..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Ora vivo in Serbia, mi sto allenando qui con un club e mi segue un allenatore privato. Ho ricevuto offerte da squadre di Serie B mentre dalla A non mi è pervenuta proposta, qualche richiesta è arrivata dall'estero ma ora sto cercando una squadra che mi consenta di esser più vicino ai miei bimbi e a mia moglie. Deciderò in estate cosa fare".

Da quando è svincolato Bosko Jankovic ha rilasciato pochissime dichiarazioni ai mass media, ma quest'oggi ha scelto TuttoJuve per analizzare Juventus-Genoa, match che i bianconeri disputeranno domani sera davanti ai propri tifosi: "La Juventus è una grande squadra, ora lo è anche fuori dai propri confini e non più soltanto in Italia. Finalmente c'è un'italiana tra le più forti in Europa e sono molto contento per loro - ha confessato in esclusiva ai nostri microfoni -. Genoa? Nemmeno con Mandorlini ha trovato il feeling con il club, non so con che risultato finirà ma trionferanno i bianconeri domani sera".

Se nemmeno Mandorlini, con cui tu hai lavorato, è riuscito a trovare una cura significa che il problema è più grande di quanto si pensi...

"Genova è una piazza molto particolare con una tifoseria forte. Sappiamo tutti che i suoi tifosi sono tra i più forti in Italia, l'ambiente è caldo e non è facile farlo. E' un onore indossare questa maglia. Anche a Verona ha avuto pressione Mandorlini ma non così come c'è nella città ligure, se nemmeno lui con un carattere molto forte riesce a trovare una cura non so proprio cosa possono fare".

Credi che la Juventus riuscirà alla fine a trionfare in campionato?

"Ha già vinto, è la squadra più forte di tutte. Non so per quanti ancora ma vincerà sempre perchè è una società sana, organizzata, sa cosa deve fare e prende i giocatori giusti. Non sbagliano quasi mai, tutti lavorano davvero bene".

Con il cambio di proprietà dell'Inter e del Milan, con la Roma che ha preso Monchi come ds e con il Napoli sempre più convinto dei propri mezzi, potremo vedere un campionato più equilibrato...

"Sì, sicuramente sarà un campionato più interessante. Io penso sempre che la Juve sia la più forte, anche perchè non sono i soldi che ti fanno vincere. Certo, in parte ci vuole denaro ma ti fa vincere la testa e l'organizzazione. Inter e Milan comprano e vendono ma non hanno ancora la squadra, la Juve ce l'ha".

La Juve può ambire, quest'anno, a vincere la Champions. Cosa pensi del Monaco? E' una squadra che nasconde insidie?

"Il Monaco lo seguo tanto, è una squadra interessante che gioca per vincere. Ha sempre voglia di fare più gol, l'allenatore è bravo e gioca davvero un gran calcio. Meritano di giocare in semifinale, ma tifo per la Juve e voglio che i bianconeri vincano la Champions. Basta Real, basta Atletico e Barcellona, basta queste squadre. Io spero che vinca la Juventus".

Saresti contento anche per Barzagli con cui hai giocato insieme...

"Sì, anche con Sturaro che era mio compagno di squadra a Genova. Sarei molto contento per loro ma anche per la città e la società. Meritano di vincere la Champions".

Cosa ne pensi di Mandzukic che gioca nell'inedito ruolo di ala nel 4-2-3-1 di mister Allegri?

"E' un giocatore molto intelligente, quando è arrivato Higuain - pagato quella cifra - ha capito che aveva due opzioni: andare via per cercarsi un'altra squadra oppure rimanere a Torino e trovarsi un altro ruolo. Ora sta giocando alla grande ma sappiamo tutti che anche quando giocava al Bayern ritornava in fase difensiva nonostante giocasse da punta. E' sempre stato un giocatore che aiuta la sua squadra, ora alla Juve è impressionante ed è un esempio per tutti quelli che giocano in un ruolo che non è il proprio. Lui non attacca solo ma difende anche, per di più non è facile per il fisico e l'altezza di cui dispone".

Mentre il reparto difensivo sembra essere il punto forte...

"E' diventato il simbolo dell'Italia, perchè Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini si conoscono davvero molto bene. Giocano nella stessa nazionale, si allenano insieme e si frequentano. E' una cosa molto bella per il calcio, la loro è una peculiarità e questo non lo vedi in tutto il mondo. Hai due fenomeni come Higuain e Dybala ma senza loro quattro è difficile giocare".

Fermare Messi, Neymar e Suarez per due volte, poi, non è da tutti i giorni...

"Qualsiasi squadra che affrontava il Barcellona, sia spagnola che estera, avrebbe perso al Camp Nou. Ma contro la tattica di una squadra italiana, che veniva da tre gol di scarto, sapevo che non ce l'avrebbe fatta. E infatti i bianconeri non hanno preso gol nel doppio confronto".

Sei stato molto vicino alla Juve in carriera. Me lo confermi?

"Sì, la Juventus mi ha seguito. Dopo i due anni di Palermo in cui mi son trovato bene mi sono trasferito al Genoa, dopo la prima stagione in cui andai bene sentii dal mio procuratore Silvano Martina che la Juve mi seguiva. Ero molto contento di questo. Poi successe che nell'ultima partita di pre-campionato mi feci male al crociato, dopo il rientro mi feci nuovamente male e non giocai ancora per diverso tempo. E' andato via un anno e mezzo così".

Non ti fossi rotto il crociato, saresti andato alla Juve?

"Non lo so sinceramente. Magari (ride ndr) ma la vita è questa".

Si ringrazia Bosko Jankovic per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.