Dani Alves e Mascherano: i target del successo internazionale

27.05.2016 12:30 di  Caterina Baffoni   vedi letture
Dani Alves e Mascherano: i target del successo internazionale
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Esperienza, Personalità e duttilità sono solo alcune delle caratteristiche che fanno di Mascherano e Dani Alves due giocatori di caratura mondiale e di grande affidabilità. Vedere le ultime stagioni del Barcellona per verificare.
Le loro sono state delle lunghe carriere a livello internazionale accompagnate da un palmares a dir poco spaventoso. Madama ha capito che per indirizzarsi verso la strada del “vincere subito” deve far affidamento a questa tipologia di giocatori. Insomma, all'usato sicuro, esattamente come fu con Evra e Khedira.

Dani e Javier in ben 6 stagioni trascorse insieme al Barcellona, hanno messo in bacheca 15 titoli: 4 edizioni della Liga, 3 Coppe del Re, 2 Supercoppe di Spagna, 2 Supercoppe europee, 2 Mondiali per Club, e soprattutto, 2 Champions League, l’ultima lo scorso anno battendo in finale proprio la Juventus. Questi numeri e dati impressionant certificano come in casa Juventus, la filosofia siacambiata: non comprare per ricostruire dopo l’esodo dei big sofferto la scorsa estate, ma comprare per cavalcare il momento e vincere. Su-bi-to.

Di personalità ne hanno da vendere. Entrambi. Certo, una personalità che si esprime in maniera differente, ma comunque forte, per non dire strabordante. Se Javier Mascherano è il classico leader silenzioso che tutti gli allenatori vorrebbero avere in rosa, preciso, puntuale, volitivo, ma soprattutto iper-competitivo, cattivo e duro, Dani Alves ci ha abituati a esternazioni anche divertenti e spesso sopra le righe, che non hanno mai però messo in dubbio la sua affidabilità sul campo e la sua straordinaria voglia di vincere sempre, ogni duello su quella maledetta fascia. Magari (anzi, senza magari…) a modo suo, più all’attacco che in difesa, perché nel calcio moderno, e specialmente quello di stampo barcelloniano, gli 0-0 non vanno più particolarmente di moda.

Se conservano un’età non più particolarmente fresca, questa però è anche sinonimo di grandissima esperienza, specialmente e soprattutto a livello europeo e internazionale. Le loro, sono caratteristiche, anzi, punti di forza di cui la Juventus ha necessariamente bisogno per cercare di arrivare realmente in fondo in Champions League. E, se apriamo il capitolo "esperienza in squadre di alto livello", Dani Alves e Mascherano sono certamente da inserire nei primi paragrafi di puro affidamento.

Paura che siano troppo attempati? Considerando che dal 2010 ad oggi, l'argentino  ha effettuato più contrasti vinti (184) in Champions mentre il brasiliano nel 2015/16  ha dato luce a 158 cross su azione, almeno il doppio rispetto ad ogni suo compagno esterno di reparto, tutti i dubbi e le preoccupazioni improvvisamente svaniscono. Come giusto che sia.

 

Il nazionale dell'Albiceleste, dopo una carriera da centrocampista centrale al Liverpool, è stato ricostruito come centrale difensivo in blaugrana nonostante caratteristiche fisiche (peso, altezza) non esattamente confacenti al ruolo, ma tamponate da una durezza fisica e mentale quasi fuori dal comune. Un predestinato. Dani Alves invece è il classico terzino moderno, anzi quasi post-moderno potremmo affermare, per un giocatore che ha spesso anticipato la trasformazione di sistemi e ruoli, cavallo di grandissima corsa e resistenza da sguinzagliare sulla fascia con pochi (o nulli) compiti difensivi, ma con lo scopo di trasformare la difesa in attacco, con una posizione ad alzare il baricentro della squadra e una spiccatissima volontà e capacità di mettere pressione sull’avversario diretto con le sue continue sgroppate sulla fascia palla al piede, per aprire campo e spazi e crossare per i tagli centrali. Già ampiamente rodati e funzionali al 4-3-3 offensivo del Barcellona, Mascherano e Dani Alves potrebbero sia aiutare Allegri ad adottare un sistema di gioco meno “italiano” in campo internazionale, ma anche reinterpretarsi più vicino agli standard tattici del nostro calcio: certo, mettendo in preventivo un Dani Alves a fungere più da attaccante esterno aggiunto che da reale sostegno per i tre centrali e la fase difensiva della squadra. Oltre al fatto che l'argentino può essere impiegato anche come centrocampista.

Dati e statistiche che confermano la classe e le caratteristiche uniche e rare di due giocatori che non hanno bisgono di presentazioni, ma che potrebbero dare realmente la svolta decisiva alla mentalità di una squadra già vincente, ma in grado di fornire quel giusto apporto in più in termini di esperienza e grande fame internazionale in campo europeo, e che canalizzerebbero la Juventus tra le squadre da battere nella massima competizione europea.