DA ZERO A DIECI: DA QUELLO CHE MANCA A QUELLO CHE SERVE
La Juventus di Allegri nella partita più complicata della stagione non riesce a vincere e viene sconfitta con una certa delusione di tutti. Una gara giocata alla pari, da zero a zero, finita in disfatta per un dettaglio, ma a volte in Champions contano quelli.
VOTO ZERO: come i tiri in porta della Juventus, non ci ricordavamo da tempo una prova a livello offensivo così poco efficace. Purtroppo la Juventus ha fatto molto possesso palla, ha tenuto il pallone con una percentuale del 60% ma non è riuscita a vincere.
VOTO UNO: come i gol subiti, la Juventus è stata punita dopo 75 minuti ben giocati, una disattenzione e un gol.
VOTO DUE: due come i tiri pericolosi della Juventus in tutta la gara, uno di Pogba e uno dei difensori dell'Atletico.
VOTO TRE: come le conclusioni dell'Atletico, non moltissime oltre quella del gol.
VOTO QUATTRO: all'intimidazione dell'Atletico, fallo sistematico, aggressività al limite della decenza, poco spazio allo spettacolo. Ci aggiungiamo poi due zeri a quel quattro e vengono fuori i debiti dell'Atletico con il fisco, com'è possibile che una squadra con queste pendenze possa giocare?
VOTO CINQUE: a Paul Pogba. Svanito nella serata di Madrid, giornata di pieno sacrificio per il centrocampista bianconero che dall'inizio della stagione ha giocato non sui propri livelli abituali. Cinque a Mandzukic, lontano parente dal giocatore che conoscevamo
VOTO SEI: a Tevez. L'Apache si sbatte ma non decolla, trova poca collaborazione e finisce per perdersi.
VOTO SETTE: alla difesa della Juventus. Regge bene in tutti i reparti e non concede quasi nulla, un unico errore, come già evidenziato, purtroppo letale.
VOTO OTTO: alla schiettezza di Buffon. A fine gara conferma che questa Juventus deve ancora crescere, siamo d'accordo al 100% con il capitano bianconero.
VOTO NOVE: ad Arda Turan. Gol decisivo come spesso gli capita. Troppo sottovalutato il turco, segna reti non banali e quella di ieri è fondamentale per i Colchoneros.
VOTO DIECI: alla carica che trasmette Simeone. Il tecnico argentino non è un uomo che ama lo spettacolo, ma la concretezza. La sua squadra gli assomiglia in tutto e per tutto: solida, tignosa, diretta, concreta, poco spettacolare, ma difficilissima da affrontare, non ama il calcio spettacolo, ma alla fine interessa il risultato o il bel gioco? La Juventus se vuole crescere dovrà essere capace ad essere più incisiva insieme alla grande mole di gioco creata.