Conte, Juve, Nazionale: un gioco al massacro che non giova a nessuno

Occorrerebbe piuttosto ridisegnare i calendari a livello internazionale: le gare delle Nazionali, nella fase topica della stagione, sono solo dei fastidiosi impicci da onorare.
28.03.2015 20:00 di Enrico Danna   vedi letture
Conte, Juve, Nazionale: un gioco al massacro che non giova a nessuno
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© foto di Federico De Luca

La vicenda “Marchisio” è stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di incomprensioni, tra la Juventus, Antonio Conte, la Nazionale e i tifosi bianconeri. La bagarre che si è scatenata sul web, dopo che si era diffusa la notizia della rottura del legamento crociato del centrocampista juventino, è stata una escalation di pura ed insana follia. Tanto, troppo amore, può generare tanto, tanto rancore, quando i rapporti si deteriorano e/o si spezzano. Occorrerebbe ragionare a mente lucida, ma capiamo che non sempre è facile, anzi: quando si tratta di sentimenti, il cuore ha quasi sempre la meglio sulla ragione. Non dobbiamo però scordarci il rispetto, valore fondamentale in ogni ambito della vita. Ecco, ieri, è andato in scena una sorta di tutti contro tutti che, alla lunga, può diventare solamente un inutile gioco al massacro. E' vero: l'addio di Antonio Conte, nel luglio dello scorso anno, è stato un gesto difficile da accettare, metabolizzare e comprendere. La tifoseria juventina s'è trovata, improvvisamente senza quello che considerava il suo condottiero invincibile, senza nemmeno sapere il perché. Non dimentichiamoci però che è lo stesso allenatore che ci ha portato a vincere tre scudetti consecutivi. Si possono avere pareri ed opinioni contrastanti sull'uomo, sulla persona, ma, dal punto di vista squisitamente sportivo e tecnico, non si può che dirgli “grazie”. La cosa è reciproca ovviamente, nel senso che lo stesso Conte non può che dire grazie al mondo Juve per avergli permesso di raggiungere questi traguardi. Sappiamo tutti con quale attenzione maniacale il tecnico salentino curi la preparazione e le partite; sappiamo tutti con quale intensità venga curata la preparazione atletica e tattica dei singoli calciatori: la discriminante semmai, sta nel fatto che, fare il selezionatore di una Nazionale è cosa diversa dal fare l'allenatore di club (in tale ottica vanno fatti ragionamenti e considerazioni specifiche).

Il problema fondamentale risiede più che altro nella stesura dei calendari a livello globale, perchè, diciamolo sinceramente, nel momento topico della stagione, quando campionati e coppe entrano nella fase calda, gli impegni delle Nazionali sono più che altro dei fastidiosi impicci da onorare, coi tifosi più attenti a scongiurare il rischio infortuni per i loro beniamini che ad osservare ciò che accade sui campi di calcio. Ecco che, quando s'è diffusa la notizia relativa a Marchisio, il web si è scatenato senza nemmeno conoscere le ragioni di tale evento. Ci mancavano anche le dichiarazioni di John Elkann, uno che parla poco ma spesso a sproposito: ci sono altri argomenti dei quali la tifoseria bianconera vorrebbe sentire parlare il buon Elkann. Detto questo, keep calm e rispetto per tutti perchè così facendo, si rischia solo di avvelenare l'ambiente. Siamo nella fase più importante della stagione. Dividersi tra vedove, amanti, mogli, figli, figliastri, nipoti, etc, non ha alcun senso: l'unica cosa che conta è la Juve, perché giocatori, allenatori e dirigenti passano, ma la maglia resta. Conte ci ha riportati in alto, ci ha regalato tre anni di successi e per questo lo ringrazieremo sempre. Ha fatto le sue scelte: possono piacere o no, ma vanno rispettate (e ci piacerebbe comunque un giorno sapere la sua esatta e completa versione dei fatti). Lo so che è difficile vederlo insieme a certi personaggi che sono proprio agli antipodi ed in antitesi con la Vecchia Signora e che, fino a qualche tempo fa, facevano il linciaggio morale e chiedevano addirittura la radiazione dell'attuale Ct dal mondo del calcio: ognuno, delle proprie scelte, risponde alla propria coscienza, giuste o sbagliate che siano. Quindi cerchiamo di stare tutti più calmi e sereni e cerchino le varie parti in causa in questa vicenda, di essere più rispettose le une verso le altre, nessuno escluso. Piuttosto: come è possibile che ci siano diagnosi così diverse, a distanza di poche ore, su un infortunio come quello occorso a Marchisio? Siamo l'Italia o la Repubblica delle banane? A Opti Poba l'ardua sentenza...