CATTIVERIA ED UNITA', QUALIFICAZIONE CHAMPIONS PREMIO DI CONSOLAZIONE

30.04.2024 09:00 di  Massimo Pavan  Twitter:    vedi letture
CATTIVERIA ED UNITA', QUALIFICAZIONE CHAMPIONS PREMIO DI CONSOLAZIONE
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La Juve deve venire prima di tutto e di tutti, un concetto semplice che forse in queste settimane è andato un pò in naftalina. In queste settimane abbiamo visto il gruppo unito a Roma nel gol di Milik, ma non sempre durante le fasi della partita con tanto nervosismo, troppo, poca voglia di aiutarsi, ma anche poca cattiveria nei contrasti, nel voler vincere le partite, nel voler portare dalla propria parte le partite che sono in bilico.

Lo abbiamo visto nel primo tempo di Cagliari, negli errori sotto porta con il Torino ed in alcune fasi della gara con il Milan, una partita che con maggiore determinazione e cattiveria si poteva vincere, visto che il Milan presentava una difesa altamente sperimentale.

Se la Juventus vuole tornare a primeggiare deve tornare ad avere la mentalità vincente e per mentalità vincente si intende lottare per vincere, ogni partita, ogni duello, ogni sfida.

Quando dicevamo che la Juventus non era da scudetto, lo dicevamo per non mettere pressione ad una squadra giovane, ma se sei alla Juventus la pressione la devi vivere, cavalcare e sconfiggere, chi viene alla Juventus non viene per arrivare in zona Champions, viene perchè statisticamente, ogni 4 anni vinci uno scudetto perchè lo dice il dna, chi non arriva primo ha fallito, lo dice la storia, lo dice quello che rappresenta la Juventus. Possiamo raccontarci che l'obiettivo della Juventus era la qualificazione in Champions, ma abbassare l'asticella degli obiettivi della storia bianconera, vuol dire mancarle di rispetto, essere soddisfatti per un terzo, quarto o quinto posto non è da Juventus, perchè già se arrivi secondo sei il primo degli sconfitti ed a Torino questo non è ammesso. Esistono gli anni di passaggio ma bisogna sempre costruire qualcosa per migliorare in futuro. 

La Juventus potrà centrare l'obiettivo arrivando tra le prime quattro o cinque, ma se sei a Torino devi lottare per vincere e questo deve essere l'obiettivo per il presente e per il futuro e nessuno deve sentirsi appagato per un obiettivo intermedio che stride pesantemente con la storia del club.

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