AGNELLI: "Moggi nella nostra storia, possiamo perdonarlo. Lo juventino non può essere l'unico a pagare. Chi si è comportato allo stesso modo non può uscire con un titolo in tasca"

21.11.2014 18:49 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
AGNELLI: "Moggi nella nostra storia, possiamo perdonarlo. Lo juventino non può essere l'unico a pagare. Chi si è comportato allo stesso modo non può uscire con un titolo in tasca"
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© foto di Giulia Borletto

Andrea Agnelli, presente oggi alla Triennale di Milano, si è espresso sull'opportunita' di vedere allo stadio l'ex dg dei bianconeri Luciano Moggi, dopo Calciopoli: "Moggi rappresenta comunque una parte importante della nostra storia. Siamo il Paese del cattolicesimo e del perdono. Lo possiamo anche perdonare'. In una cerchia di 20 società - spiega - c'era un modo di comportarsi che è emerso dagli atti. Lo juventino non può essere l'unico a pagare se tutti si sono comportati allo stesso modo. 'Se sono stato l'unico a sbagliare è giusto pagare' deve pensare lo juventino. Ma chi si è comportato allo stesso modo, non può uscire con uno scudetto in tasca. Non ci si può dimenticare di questo. A Napoli ci sono due procedimenti penali che stanno arrivando alla fine e le carte dei tribunali danno l'idea di quello che si può fare. Poi ci saranno la Cassazione ecc... A quel punto potremo prendere una prima decisione definitiva su cosa fare in base all'iter processuale. Non ha senso parlare di prescrizione se emergono fatti nuovi. In quella stanza ci sono 20 società, non 7 miliardi". 

Sul futuro bianconero: "La nostra volontà è quella di continuare a costruire la squadra con Pogba e Vidal. La serie A, però, è diventata però una lega di transito, i grandi campioni vengono da noi, si consacrano e poi vanno nelle altre 4 o 5 grandi squadre europee".

Su Del Piero: "Se tu hai giocato bene a calcio - ha spiegato - non è detto che tu sappia e che ti senta di svolgere un ruolo manageriale. Sicuramente Del Piero però potrebbe essere una figura giusta per guidare le istituzioni calcistiche".



Sul tema razzismo: "Il razzismo è da debellare, non ha senso di esistere, ma per eliminarlo dagli stadi bisogna essere severi. Mi dà fastidio che molte delle sanzioni applicate siano legate alla discriminazione territoriale che punisce a mo' di razzismo il campanilismo, che invece fa parte della nostra cultura e non è razzismo. Vanno colpiti i buu, gli altri cori sono nostre peculiarità".

Chiusura su Tavecchio: "Sono rispettoso delle istituzioni e se Tavecchio mi chiama al telefono rispondo, ma preferivo una soluzione diversa e continuo a sostenerlo. La gaffe su Opti Pobà? L'Italia ha un senso etico molto basso e gli scivoloni non creano particolare sorpresa".