31ª g.) Juventus 2 Napoli 0 (Stagione 2006-2007)

Racconti in bianconero, tra passato e presente
17.12.2014 19:50 di Michele Messina   vedi letture
31ª g.) Juventus 2 Napoli 0 (Stagione 2006-2007)
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Arriva una partita che stimola l’orgoglio dei tifosi bianconeri: il Napoli. L’Olimpico è tutto esaurito, scontro prima della partita tra le opposte tifoserie. Si scatena Nedved, che crossa in acrobazia e di testa Camoranesi sblocca il risultato; nella ripresa sempre sul lancio dell’argentino, Del Piero supera Iezzo e porta la Juve sul due a zero. La partita sembra chiusa, ma ci pensa il signor Ayroldi a riaprirla espellendo Marchisio per un fallo non troppo cattivo. I partenopei attaccano a testa bassa, esce un polemico Trezeguet per Paro. Più niente fino alla fine, tranne un tiro finito sulla traversa su deviazione di GigiBuffon e un palo di Sosa. In settimana avremo tre squalificati in vista  della gara di Lecce: Marchisio, Del Piero e Giannichedda. A più sette dal Napoli e a più nove dal Genoa. La scuola è ancora chiusa per le vacanze pasquali e io passo le giornate a giocare con Gregorio cercandogli di trasmettere i valori della vita. Infatti, appena vede la foto di Del Piero sorride, mentre se sente Inter fa un visino strano. Malgrado la presenza di mio cognato tifoso dell’Inter e di Bene, tifoso milanista, che cerca di elencargli la formazione del Milan, ricevendone in cambio scarsa attenzione. Fuori fa caldo e qualcuno è già steso sotto il sole ad abbronzarsi, tra le tante gambe intente ad attraversare la sabbia non troppo calda. Ho sentito Peppino per gli auguri di Pasqua, era non troppo allegro e mi ha raccontato che il giorno della partenza, si è dovuto nascondere per ben due ore nel bagno riservato alle colleghe, per sfuggire al professore La Triglia, che voleva coinvolgerlo a tutti i costi nella schedina vincente della settimana. Il suo nascondiglio stava per essere scoperto, quando una professoressa in eterna menopausa, voleva usufruire del servizio chiuso; per fortuna una pronta supplenza l’ha fatta desistere dal bussare ripetutamente alla porta con: “Mi scusi può aprire non ce la faccio più!” e “Mamma ora come faccio?” Quando è uscito si è bagnato le scarpe in un liquido giallastro che aveva inondato il pavimento, incorrendo nelle pronte bestemmie in dialetto lucano della bidella appoggiata alla scopa nel corridoio. Tutto il corridoio e la scala fino all’entrata della quarta B Liceo erano piene di gocce giallastre, che alcuni ragazzi avevano già fotografato sui loro cellulari, sempre accesi malgrado la nuova direttiva ministeriale, letta in classe a voce alta in un italiano dai diversi influssi dialettali.            

Alla radio che si vede, Aldo Rock dal cappellino sempre presente sulla testa, sta parlando di un gruppo la cui musica somiglia tanto a quella di Bob Dylan, Nicola lo interrompere: “Ma ti piace Bob Dylan?”, l’Iron Man Italiano lo guarda perplesso e poi ci regala: “Quando parli di Bob Dylan ti devi genuflettere.” Ghiaccio in studio come quello che si respira al mattino uscendo di casa.