Sportitalia - Botta e risposta in casa Lazio

Botta e risposta, sfida a colpi di comunicati stampa e dichiarazioni, fazioni intenzionate a continuare una battaglia destinata a non esaurirsi in breve tempo. I due schieramenti sono quelli di Keita, con il suo agente Roberto Calenda, e della Lazio, rappresentata dal tecnico Inzaghi e dal club manager Angelo Peruzzi.

Anche dopo la vittoria contro l’Atalanta per 4-3, prestazione positiva che avrebbe potuto stemperare gli animi, il braccio di ferro non si ferma e le dichiarazioni arrivano, puntuali, taglienti. Keita dovrà riconquistare la fiducia di Inzaghi e dei compagni, questo quanto espresso dallo stesso allenatore biancoceleste. A controbattere è poi stato Calenda che non ha esitato ad attaccare la società. Per l’agente, la Lazio non proteggerebbe il giocatore. Dopo aver evidenziato un trauma distorsivo durante gli esami strumentali nessun membro dello staff avrebbe consigliato a Keita di rimanere a riposo per qualche giorno. Addirittura, secondo i piani alti biancocelesti, l’attaccante non vorrebbe essere convocato per cercare la cessione ad altri club. Di fatto, i casi Diawara e Maksimovic sono ben lontani dalla realtà laziale, nessun allenamento disertato continuativamente e, soprattutto, nessuna trattativa in corso con altre società per far cambiare maglia al giocatore. Una lotta interna, ingiustificata o incomprensibilmente giustificata, che porta al danneggiamento d’immagine di entrambe le parti, e allora, forse, sarebbe meglio tornare a pensare al campo e meno a come farsi male reciprocamente. A maggior ragione in queste ore, quando incombe la preparazione di una delle partite più dure della stagione. Per affrontare la Juventus al secondo turno di campionato servirà un clima ben diverso.