Moby Dick - Vuoto in testa, vuoto in piazza. Allegri deve scegliere un modulo

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.

26.08.2015 00:45 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Vuoto in testa, vuoto in piazza. Allegri deve scegliere un modulo

Vuoto in testa, vuoto in piazza. Di solito, alla mancanza di idee si associa una mancanza di risultati. Quanto accaduto domenica pomeriggio ne è una logica dimostrazione. La nuova Juventus ha fallito non tanto nell'approccio ma nella gestione, tecnica e tattica, della partita. Partendo dal presupposto, doveroso, di una stima a prescindere per aver portato la Juventus in finale di Coppa dei Campioni con una squadra considerata “bollita” da Conte, le scelte del tecnico toscano non paiono soddisfare alcun requisito. Il 3-5-2, la coperta di Linus con sincronismi pressoché perfetti, è stato puntellato su Padoin, non esattamente un architetto del pallone e, forse, nemmeno un mestierante da linea mediana.

 

L'ex atalantino è un “non sense”, un aborto tattico ingiustificabile alla luce della presenza in campo di Paul Pogba, più volte definito adattabile in quel ruolo, e di Sturaro in panchina. Senza scomodare il voyeurismo dei numeri e dei moduli, sarebbe bastato schierare il centrocampista ligure, autore del cross per la prima rete di Mandzukic in maglia bianconera in Supercoppa, per quadrare un centrocampo squinternato, privo di animo. Un giocatore di carisma, e probabilmente Simone Padoin non lo è, avrebbe potuto e dovuto discutere circa un impiego in quella porzione di campo. Ma questo, forse, è un altro discorso, ancor più intricato.

 

Medesimo discorso per la gestione del reparto avanzato. Oltre che per il caso, o forse sarebbe più opportuno dire “casino”, Dybala. I tempi della scuola sono ormai finiti e le lezioni a distanza ai panchinari appaiono stucchevoli. Va bene provare Zaza durante il ritiro per poi decretarne la temporanea inadeguatezza al progetto ma relegare in panchina Dybala non pare la scelta più opportuna. In questa Juventus senza imprevedibilità, ed ancora priva di Alex Sandro e Cuadrado, la presenza dell'argentino sarebbe utile, per non dire indispensabile. Se Pogba non si fosse specchiato come Icaro nelle pozzanghere dello Stadium, l'assist perfetto di Dybala avrebbe avuto un eco ben diverso.

 

In questa Juventus senza regista e con un vero centravanti d'area, ovvero il “Boia” Mandzukic, Alex Sandro e Cuadrado rappresentano due ali perfette in quel 3-5-2 che, a scanso di equivoci, rappresenta il miglior tessuto tattico sino ad ora intravisto. In Europa ci sarà tutto il tempo di giocare ad albero di Natale o con il 4-4-2 a rombo. I dubbi sulla tenuta difensiva non devono però suggerire prudenza. La difesa a tre è ben salda nella sua storica declinazione e certe paure nei ripiegamenti difensivi, acuite dallo svarione di Lichsteiner, non devono e non possono mortificare gli acquisti della società. Con i due esterni sudamericani la Juventus è l'unica società con in rosa due ali capaci di dribblare, di saltare l'uomo. E, finalmente, di crossare.

 

 

 

I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

 

http://www.youtube.com/user/wlarai?feature=results_main

CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.