Moby Dick - Puntare su Coman, una scelta di Allegri. Il francese sulle orme di Henry

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.
03.09.2014 01:15 di Alvise Cagnazzo Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Puntare su Coman, una scelta di Allegri. Il francese sulle orme di Henry
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Negherà sino a che avrà le corde vocali ben tese e levigate macchiate da quell'accento toscano capace di rendere semiseria qualsiasi tematica trattata. Di scherzare, sul tema, però pare non averne voglia. Allegri crede, e non poco, nelle qualità di Kingsley Coman. Un ragazzotto così sicuro di sé da chiedere ed ottenere, a diciotto anni, la maglia numero undici. Quella che fu Fabrizio Ravanelli e Pavel Nedved, non proprio due carneadi nella ultra centenaria storia della società bianconera.

 

Avere diciotto anni e non sentirli. O quantomeno non farli pesare al netto delle scelte di formazione. Tocco morbido, movimento “sudamericano”, velocità. Con un pizzico di malizia in più, e forse anche di fortuna, “King” Coman avrebbe già siglato la sua prima rete nel campionato italiano. In una Juventus piena zeppa di scommesse offensive, fra cui quella di Sebastian “Godot” Giovinco.

 

Utile ma mai indispensabile in tanti anni di Juventus, con Morata alla prova del nove in un campionato diverso da quello da spagnolo nel quale, a conti fatti, non ha mai avuto i galloni della titolarità a prescindere. Senza voler esagerare, la scelta di Allegri sembra in linea con un progetto finalmente ben incasellato. L'acquisto del campione nudo e crudo, con una valanga di milioni a corredo di un ingaggio da “Prima Repubblica”, non è più possibile in un campionato economicamente e tecnicamente mediocre come il nostro.

 

Il futuro sta nell'ingegno, nella scelta di un talento vero da ospitare in una società capace di plasmare ed educare alla vittoria. In caso di tridente, le possibilità di veder schierato con maggior continuità il francese salirebbero a dismisura, complice la capacità di accentrarsi, partendo da sinistra, per poter concludere a rete. Ed Allegri, a quanto pare, ci starebbe pensando...

 

 


I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

http://www.youtube.com/user/wlarai?feature=results_main

CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.