Moby Dick – L’uomo in più è quello invisibile. In Coppa dei Campioni tutto dipenderà da Marchisio

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.
26.03.2015 00:35 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick – L’uomo in più è quello invisibile. In Coppa dei Campioni tutto dipenderà da Marchisio
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

A conti fatti è forse l’uomo meno reclamizzato del momento. Eppure, Claudio Marchisio rappresenta l’unico vero elemento insostituibile di una squadra che ha trovato nel suo dodicesimo uomo in campo una risorsa insostituibile. A turno, i tre tenori Vidal, Pogba e Pirlo hanno accusato qualche male di stagione trasformando una riserva di lusso in una pedina indispensabile. Al netto delle varie squalifiche, degli infortuni e del turnover, Marchisio è il centrocampista maggiormente impiegato dell’intera rosa. Fondamentale per la capacità di giostrare, indifferentemente, nel ruolo di mezz’ala, cucitogli addosso da Conte, ed in quella di regista al posto di Pirlo.

 

Posizione, quella davanti alla difesa, fiore all’occhiello della nuova gestione di Allegri. Certo, con il bresciano in campo i colpi di classe, i passaggi filtranti e le verticalizzazioni impossibili da tratteggiare persino per un architetto della nouvelle vague francese, rappresentano una piacevole costante. Con il piemontese tosto, tanto per usare un termine caro all’Avvocato Agnelli, il lavoro di ramazza è di gran lunga più insistente. La concretezza, seppur abbinata ad una certa tecnica, è la dote migliore di Claudio. Un moto perpetuo, situato nel cuore di una linea mediana ben equipaggiata con Vidal e Pogba a chiudere una delle migliori cerniere d’Europa.

 

Se il rendimento di Claudio continuerà a rimanere tale, la Juventus potrà ambire a sogni di gloria ben più sostanziosi di un semplice piazzamento in Coppa dei Campioni. Il Monaco rappresenta un ostacolo superabile. Il rientro di Pirlo farà traslocare Marchisio sul centro destra, rendendo ancor più protetto un centrocampo che perderà le sgroppate di Pogba in favore di un maggior rigore difensivo in fase di ripiegamento. Una squadra più accorta, nella sostanza. Attenta in fase di copertura e ben salda nel difendere il proprio predominio territoriale. Una squadra camaleontica, la Juventus. In grado di cambiar pelle e schema nel corso di soli novanta minuti.

 

Una creatura quasi perfetta, liberamente ispirata a quel concetto filosofico mai realmente raggiunto sotto l’epopea Lippi. Storie di toscani, in casa bianconeri. Vincenti ed antipatici. Allegri cercherà di bissare le imprese del proprio illustre predecessore, allungando le mani su quella Coppa dalle grandi orecchie per troppi anni lontana da Torino. Tutto dipenderà dalle reti di Tevez, dagli scatti di Morata e dalla grinta di un torinese “tosto” come Marchisio…

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I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

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CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.