Moby Dick - La vittoria di “Marx” Allegri, mea culpa sul fantasista e ritorno al 3-5-2. Fondamentale gestire al meglio il “gioco delle coppie”

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.
03.02.2016 01:33 di Alvise Cagnazzo Twitter:    vedi letture
Moby Dick - La vittoria di “Marx” Allegri, mea culpa sul fantasista e ritorno al 3-5-2. Fondamentale gestire al meglio il “gioco delle coppie”

Il gioco delle coppie. Questa volta il programma televisivo anni '80 offre uno spunto irresistibile per sintetizzare gli ultimi due mesi del cammino bianconero fra campionato ed Europa. In tutto questo Massimiliano Allegri svolge il ruolo di pigmalione, una sorta di Marco Predolin con meno ricci e senza baffi. Uno dei segreti della rimonta sabauda riposa nella gestione, assolutamente perfetta, di un organico finalmente sfruttato a dovere. Nella politica socialista di Max, per l'occasione “Marx”, il ritorno al 3-5-2, per la verità voluto dai senatori dello spogliatoio, ha rigenerato lo spirito di una squadra refrattaria ai cambiamenti.

 

Gli addii di Vidal, Tevez e soprattutto Pirlo avevano già di per sé allentato gli automatismi di una formazione abituata ad un certo tipo di gioco e ad un certo tipo di ritmo, per lo più imposto dal regista bresciano trasferitosi negli Usa più per ampliare il perimetro delle proprie tasche che per rendere meno amaro l'addio al calcio. La forza di “Marx” Allegri è direttamente proporzionale alla sua intelligenza. Ammettere gli errori nelle prime due gare di campionato, quelle con Padoin in mezzo e con qualche grillo in più per la testa, è stato un gesto apprezzato non solo dalla dirigenza ma anche dallo spogliatoio.

 

Su richiesta di Buffon, Bonucci, Marchisio, Evra e Chiellini si è poi passati alla richiesta formale di un ritorno, reale e non ambiguo, al 3-5-2. Pace e amore da quel momento non hanno più abbandonato le mura amiche dello spogliatoio di Vinovo, non più friabili come il marzapane ma dure e spesse come il miglior marmo di Carrara. La sagacia tattica di Allegri ha poi fatto il resto, ricostruendo quell'armonia smarrita nelle pieghe del mercato. Nel gioco delle coppie, il tecnico toscano ha così consentito a tutti i quattro esterni presenti in “rosa” di essere determinanti negli equilibri tattici della squadra.

 

Creando un continuo ricambio, utile non soltanto per garantire un posto al sole ad ognuno degli interpreti rotanti. La scelta di predisporre una coppia di esterni a seconda dell'avversario ha infatti facilitato l'approccio alla partita, rendendo finalmente funzionale uno schema che ha nei laterali di centrocampo cerniere o baionette, a seconda della bisogna...

 

 

 

I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

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CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.