Moby Dick - Juventus, se lasci andare via Dybala ha ragione Conte. Allegri divide ciò che Marotta è riuscito ad unire

Editorialista del mensile "Calcio 2000", collaboratore de "Il Riformista"e del tabloid "The Sun". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Montero e Conte
28.12.2016 00:50 di Alvise Cagnazzo Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Juventus, se lasci andare via Dybala ha ragione Conte. Allegri divide ciò che Marotta è riuscito ad unire

Si è a lungo disquisito sulla bontà dei pasti al costo, misero, di dieci euro. Si è a lungo conversato sull'impossiblità di costruire una compagine avida di successi europei con un motore diesel, e non benzina, il cui carburante non è in grado di far trottare nessuna lussuosa vettura nei paradisi d'asfalto di tutta Europa. Le parole di Antonio Conte, soprattutto in questo periodo, risuonano come uno degli innumerevoli canti di Malachia, il profeta delle terzini pontificie. Per smentirle, riponendo la cuspide sul comò, occorrerà blindare Paulo Dybala. I prolungamenti di Bonucci, Rugani e Sturaro sino al 2021 rappresentano un pro forma, il minimo sindacale previsto, logico quanto necessario, per coltivare nuove ambizioni.

 

Una Juventus vincente non può estere senza la presenza dell'argentino. Nel disastro di Doha, al netto di due occasioni colossali divorate, Dybala è stato l'unico capace di accendere la luce nel deserto di idee che hanno contraddistinto l'evolversi della gara. Un capitale offensivo composto dal duo sudamericano offre una variegata ipotesi di soluzioni offensive a patto che, per entrambi, vi sia una titolarità a prescindere, peraltro guadagnata a suon di gol nel corso degli ultimi mesi. Infortuni a parte, sorprende come Allegri divida ciò che Beppe Marotta è riuscito ad unire, faticosamente, attraverso una campagna acquisti dirompente.

 

Il duo “H-D” dovrebbe giocare sempre, se non altro per affinare l'intesa. Il principio del “gioca chi è più in forma” è anacronistico, soprattutto in una realtà nella quale il subentrante non può essere valido quanto il subentrato. La nuova Juventus deve ripartire, necessariamente, dalla qualità di Paulo. Separarsi da un calciatore giovane, con margini di miglioramento tecnici e carismatici, sarebbe un errore da provinciale, non da top club europeo. Uno sforzo economico sarebbe dunque utile al fine di arginare eventuali, ed al momento remote, velleità del Real Madrid.

 

Uno stadio di proprietà, un bilancio in attivo, una multinazionale munifica come la Exor a proteggere ogni investimento non possono precludere un costante rinvigorimento dell'organico. Per vincere, conquistando contratti di sponsorizzazione sempre più alti, occorre investire non soltanto sulle infrastrutture ma anche sul comparto tecnico. Lo “Stadium” non può esser riempito sugli spalti con le plusvalenze. Vero Agnelli...