Moby Dick - Juventus, non puoi più sbagliare. Ecco perchè la "remuntada" è possibile

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.
19.11.2015 09:00 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick  -  Juventus, non puoi più sbagliare. Ecco perchè la "remuntada" è possibile

In tutte le filosofie ispirate alle “rimonte” esiste un concetto assai difficile da escludere: quello della continuità. Si può discutere sulle modalità, sulla tempistica di una risalita da programmare e progettare su più tornanti e persino sugli uomini da utilizzare ma, a conti fatti, qualsiasi “rimonta” non può prescindere da un filotto di vittorie. Sarà anche per questo che, oramai da qualche giorno, a Torino si respira un'aria diversa. Per carità, non siamo in clima da ultima spiaggia. E nemmeno da assedio all'arma bianca. Ma le partite contro il Milan ed il Manchester City, entrambe in casa, sapranno scremare a dovere i dubbi tecnici sulla gestione di Allegri. L'imperativo è vincere, per la classifica e per la matematica certezza di appollaiarsi agli ottavi di finale di Coppa dei Campioni.

 

La partita di campionato con i rossoneri rappresenterà il primo vero bivio stagionale. Tre punti fondamentali per accorciare una classifica più ristretta di un caffè, incapace di delineare una vera e propria leadership nel gruppo di comando. La corsa della Juventus dovrà essere orientata sulla Fiorentina di Sousa, mettendo nel mirino Inter e Roma a partire dal mese di gennaio. Giungere a tre o quattro punti dalla vetta al giro di boa costituirebbe una più che valida base intorno alla quale costruire il progetto di rimonta.

 

Gli scontri diretti parrebbero giocare in favore della Juventus. Nel girone di ritorno, infatti, tutte le partite determinanti saranno giocate fra le mura amiche dello Juventus Stadium. In un perfetto clima da “remuntada”, tanto per dirla alla spagnola. Il recupero fisico di alcuni giocatori affaticati, oltre all'attesa continuità di rendimento di Dybala, dovrebbe costituire uno dei perni intorno ai quali far ruotare le fortune di una squadra ancora priva di un'anima tecnica e tattica.

 

La strigliata di Buffon dopo il ko di Sassuolo è stata utile anche se tardiva. Così come la timida presa di posizione di Bonucci, apparso spento ed un po' inimidito dal giorno dell'addio al suo storico motivatore. A conferma di come, in campo sportivo, alcuni divorzi dovrebbero esser ben ponderati. In tutto questo caos, Allegri ha il dovere di fornire uno schema, un gioco e delle certezza a tutta la squadra. Perchè la confusione non si lenisce con altra confusione...

 

I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

http://www.youtube.com/user/wlarai?feature=results_main

CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.