Moby Dick - Juventus, Llorente è il “Matador” che mancava. Per vincere in Europa servirà però un ennesimo sforzo sul mercato

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.
09.04.2014 07:50 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Juventus, Llorente è il “Matador” che mancava. Per vincere in Europa servirà però un ennesimo sforzo sul mercato

Con quella faccia un po' così, come cantava Paolo Conte, può persino esser difficile acquisire simpatia. Gli avevano dato del giocatore sformato, da pallacanestro, per quell'altezza un po' così, del modello mancato per quella faccia un po' così. Persino Tevez, uno al quale non si chiederebbe l'orario per strada a qualsiasi ora del giorno e della notte, pare abbia “battezzato” il ragazzone di Pamplona come personaggio da passerella e non da campo. Il curriculum stagionale di Llorente non teme però pregiudizi. Tredici reti in campionato, senza il beneficio per alcuni legittimo, e per altri addirittura necessario per giungere in doppia cifra, di ricorrere ai tiri dal dischetto.

Un lottatore, Llorente. Un attaccante capace di percorrere in lungo ed in largo il perimetro offensivo, giocando di sponda e gestendo, da vera “boa”, i palloni più ostici da addomesticare. Il primato europeo delle realizzazioni di testa, in un calcio sempre più a “ragnatela” piuttosto che a traversoni dal fondo. Con qualche assist di maggior qualità, con qualche percussione in più sulle corsie laterali, il matador di Pamplona non avrebbe difficoltà a raggiungere, e scollinare, quota venti centri.

Tevez, a quota diciotto, è il capocannoniere, anch'egli senza rigori, di una squadra sì socialista ma, obiettivamente, finalmente in grado di presentare una coppia di centravanti capace di risolvere le partite. Un contratto di ben quattro e anni ed un'età ancora verde consentiranno a Llorente di resistere agli urti di una concorrenza che, al netto di nuovi e ulteriori investimenti, compreso il possibile ritorno di Immobile, accrescerà sempre più. Perchè, a Torino, i campioni restano...

 

 

 

I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

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CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.