Moby Dick - Con Alex Sandro la fascia sinistra occupata per dieci anni. La Juve può instaurare una lunga dittatura

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.
20.08.2015 00:45 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Con Alex Sandro la fascia sinistra occupata per dieci anni. La Juve può instaurare una lunga dittatura

Non avrà seguito scrupolosamente i dettami trascritti da Sun Tzu nel suo “L'arte della guerra”, rendendo più lunghi i tempi d'attesa prima di iniziare la battaglia ma, a conti fatti, Beppe Marotta ha ottenuto ugualmente il suo obiettivo. Una strada lunga e tortuosa quella che ha consentito al direttore generale della Juventus di portare a Torino uno dei giocatori più ambiti nel panorama internazionale. Ambito e corteggiato, fra le varie squadre, anche dal Manchester City. Disposto, pur di aumentargli a dismisura l'ingaggio, ad attendere la scadenza del suo contratto con il Porto pur di accaparrarsi le prestazioni dell'erede di Roberto Carlos.

 

Marotta, per una volta, ha così vinto il braccio di ferro internazionale con un grande e ricco club della Premier League, storicamente favorita nei duelli mercantili con le società italiane. Ribadendo, come se non bastasse, il ritorno in auge della Juventus anche in ambito extra europeo. Il fascino della vecchia Signora torna così a sedurre il mercato dei volubili calciatori brasiliani, riannodando i fili della storia con i campioni verdeoro che in passato si sono trasferiti a Torino. Un contratto quinquennale a due milioni e mezzo a stagione e la titolarità a prescindere della corsia mancina sono bastati a convincere il venticinquenne Alex Sandro.

 

Mai realmente vicino al Manchester City nonostante un'offerta economica pari al doppio degli emolumenti garantiti, bonus esclusi, dalla Juventus A conferma di come, negli atleti intelligenti, i soldi non sia in grado di poter influenzare più del dovuto una scelta professionale fondamentale per il proseguo della carriera. Il ciclo bianconero, dunque, non è concluso, dunque. L'innesto di giocatori dalla grande esperienza internazionale come Mandzukic e l'arrivo di talenti in cerca della definitiva consacrazione come Dybala, Zaza, Rugani e, per l'appunto, Sandro, dimostra come la Juventus sia stata in grado di costruire una squadra capace non solo di vincere immediatamente ma anche, se non soprattutto, di instaurare una dittatura assai lunga nel tempo.

 

La scelta di abbandonare la pista Siqueira ne è la dimostrazione. A Torino si cercano, e possibilmente ingaggiano, campioni. Evra e Alex Sandro, a sinistra, rappresentano una coppia di terzini difficilmente eguagliabile in Italia come in Europa. A conferma di come, talvolta, per poter competere ad alti livelli occorra, necessariamente, spendere...

 

 

 

I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

 

http://www.youtube.com/user/wlarai?feature=results_main

CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.