Moby Dick – Caceres può restare. Allegri lo vorrebbe trattenere a Torino. Si tratta il rinnovo sino al 2019. Su Cuadrado la Juventus vuole uno sconto dal Chelsea

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.

27.01.2016 00:50 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick – Caceres può restare. Allegri lo vorrebbe trattenere a Torino. Si tratta il rinnovo sino al 2019. Su Cuadrado la Juventus vuole uno sconto dal Chelsea

C’è un tempo per la semina e c’è, per diretta ed estrema conseguenza, il tempo della raccolta. Così raccontano gli uomini con la fronte cucita da grinze e solchi più frastagliati del delta di un fiume. I periodi trascorsi a violentare l’assetto tattico della squadra sono oramai lontani. Il 3-5-2 è il vestito forse non più bello ma, a conti fatti, più utile ed adatto alle forme della “Vecchia Signora”. Ed i fianchi, punto debole di ogni donna che si rispetti, ovvero le fasce, paiono finalmente puntellati con due cerniere color ebano, eleganti e nello stesso tempo funzionali, ovvero Cuadrado e Alex Sandro. Il due sudamericano è pronto a ricevere il testimone dalla coppia formata da Lichsteiner ed Evra, pronti ad accompagnare la definitiva titolarità dei loro due giovani compagni. Per Evra il rinnovo contrattuale è una pura formalità, come quello di Barzagli.

 

Entrambi si legheranno alla Juventus con un contratto annuale con opzione, automatica a seconda delle presenze, per altri dodici mesi. In tema di rinnovi, la ritrovata condizione fisica e la pubblica ammenda nello spogliatoio di Vinovo paiono aver rinsaldato il rapporto fra Caceres e la dirigenza bianconera. Il laterale uruguayano, juventino non solo per contratto ma anche per fede, così devoto alla causa da aver acquistato, in tempi non sospetti, due cagnolini, uno bianco e l’altro nero, in onore del proprio tifo, parrebbe oramai vicino al rinnovo contrattuale sino al giugno del 2019. La scelta sarebbe stata dettata dalla forte pressione di Allegri, desideroso di non perdere a fine stagione il più duttile fra i difensori a disposizione. Le accuse rivoltegli in merito a serata non propriamente ortodosse trascorse nella tutt’altro che silenziosa Torino hanno infastidito, e non poco, la dirigenza.

 

Chiamata a gestire un difficile momento sportivo, coinciso con la sequela di risultati negativi di inizio anno,  ed a cazziare il proprio senatore bloccato in infermeria per guai fisici ma iper attivo con la sua Ferrari, schiantatasi contro una “seduta” d’attesa dei mezzi pubblici nella prima periferia di Torino. La ragione ha prevalso sull’istinto, il grande rapporto di Caceres con i Generali dello spogliatoio ha poi fatto il resto. Le chiacchierate del suo agente Fonseca con Milan e Roma rientrano dunque nel balletto delle cifre e rappresentato l’unica sponda possibile per cercare di spuntare un piccolo aumento d’ingaggio, sino a qualche settimana addietro considerato impossibile proprio a causa dei comportamenti fuori dal campo dell’uruguayano. La volontà di Caceres è sempre stata quella di chiudere la carriera a Torino, di contribuire, come dodicesimo uomo, alle vittorie della sua Juventus.

 

Discorso diverso per Cuadrado. Il colombiano ha finalmente metabolizzato la trasformazione del proprio ruolo. Da ala anarchica e spettinata a laterale pronto a correre, se necessario, lungo tutta la fascia. La giovane età pare giocare un ruolo determinante. A venti milioni, sarà difficile trovare un esterno già collaudato ai ritmi infernali dell’ambiente bianconero. La sensazione è che la Juventus cerchi un ulteriore sconto da parte del Chelsea, facendo leva sulla volontà del giocatore di rimanere a Torino. Dopo tanto peregrinare, la meta sabauda pare offrire un porto sicuro nel quale poter vivere i momenti migliori della propria carriera, in crisi dopo i difficili mesi trascorsi in Premier League. E se la Juventus dovesse continuare a vincere anche in Europa la rivincita di Cuadrado potrebbe esser completata nel migliore dei modi…

 

 

 

I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

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CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.