L'IMBOSCATA - Witsel-Juve, non arrivano buone notizie dalla Russia. Si aprono altre piste, occhio a quella parigina. Emergenza attacco, Marotta vigile. Agnelli, Tavecchio e la verità. Rizzoli uomo di Collina?

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
28.10.2016 00:45 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Witsel-Juve, non arrivano buone notizie dalla Russia. Si aprono altre piste, occhio a quella parigina. Emergenza attacco, Marotta vigile. Agnelli, Tavecchio e la verità. Rizzoli uomo di Collina?
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

PILLOLE DI CAMPIONATO

Nella sera in cui per la prima volta una gara di campionato viene fermata per “terremoto“ ( auguri alle sfortunate popolazioni colpite dal sisma) la classifica resta stabile.

Ogni settimana cambia l'antiJuve. Adesso è la Roma. Che ha in Dzeko una bella alternativa da 10 gol in dieci partite, alla sua tradizionale cavalleria leggera.  Vince anche il Napoli con un attacco di “piccoletti“. Cosa che Allegri, per il match di sabato, dovrà considerare.  Dopo il furto subito al Meazza, la Juve ha ripreso la marcia stroncando la Sampdoria. Mattatore di serata  Giorgio Chiellini con due gol (ma anche con un erroraccio) al rientro dopo infortunio. In porta Neto (buona gara). In attacco Mandzukic e Higuain con Cuadrado (sempre più indispensabile). A testimonianza che gli opinionisti come allenatori varrebbero poco, il croato sfodera una della sue migliori gare (con gol) da quando è alla Juventus, in coppia col Pipita. L'argentino (all'asciutto) fa una gara intelligente e di sostanza. Tutto il contrario di quanto si era visto a Palermo e in finale di gara contro il Milan. Rientrava anche Marchisio dopo lunghissimo infortunio. Settanta minuti di grande duttilità. Con lui davanti alla difesa la squadra gioca decisamente meglio. Negative alcune leziosità di Alves. A tratti impalpabile Pjanic: gol (basilare) di rapina. Ma ancora troppo lento in una squadra che dovrà necessariamente aumentare il numero di giri del suo motore. Napoli e Lione sono due step fondamentali. Abili e arruolabili con Chiellini e Marchisio anche Rugani e Asamoah. Ma si è fermato Evra: andrà a far compagnia a Dybala e a Pjaca il cui infortunio si è scoperto essere  più complicato di quanto si pensasse.

 

MERCATO PROSSIMO VENTURO

 

Da Mosca fanno sapere che i sei milioni che la Juve offre per Witsel a gennaio non bastano. Peggio per loro. Perderanno il giocatore a giugno a parametro zero. Da Parigi ,Thiago Silva chiosa che il Psg è nel suo cuore. Immagino che in quel settore la Juventus cercherà una carta d'identità più verde di quella del brasiliano .

Segnalano la Juve (ancora?) su Pastore e sull'armeno dello United che Mou ha confinato in cantina. 

E dal Brasile, inevitabilmente i boatos che riguardano il centrocampista Maya (nazionale olimpico) si stanno inspessendo. Ci credo poco: storicamente in Brasile la Juventus ha fatto pochi affari. 

Quindi, meglio stare con i piedi per terra. Arriverà Betancur (a gennaio o a giugno). E io immagino che stante la situazione attaccanti (con Dybala infortunato  e Pjaca sul quale al momento è inutile fare pronostici di rientro) Marotta a gennaio si guarderà attorno. Le punte sono quattro: due stanno ai box. In panca c'è il sedicenne Kean. Bravissimo ma minorenne.

Personalmente una quinta punta alla Pavoletti, nella Juve, la vedrei bene.

Piuttosto: la notizia che si sta irrobustendo ( fonte Tuttosport) è quella che riguarda Verratti: non sarebbe nel cuore di Emery, la stampa francese dopo averlo a lungo coccolato lo sta  martellando. E' vero che l'emiro, patron dei parigini, stravede per lui. E' anche vero che il suo procuratore sta annusando un'aria che non gli piace. Sensazioni, al momento. Ma ripeto: si stanno facendo consistenti. Vedremo.

All'assemblea degli azionisti Beppe Marotta ha fatto il punto su un paio di situazioni. Ha spiegato che “magari il Bayern non riscattasse Coman". L'ad ha ribadito che “Pogba ha voluto fortissimamente andarsene". 

 

PRESIDENTE  AGNELLI :  COSA SUCCEDE ?

 

Alla medesima assemblea degli azionisti ha parlato anche Andrea Agnelli. Ha spiegato che il fatturato della Juve è cresciuto del 25%. Che alcuni club in Europa sono al momento, economicamente inavvicinabili. Che dalle strategie a livello mondiale, dal Centro Polifunzionale (pronto per fine 2017), dal merchandise la Juventus si attende vitali iniezioni nel fatturato. Poi ha detto qualche cosa che dai media è stato variamente interpretato. Lo ha detto parlando di Carlo Tavecchio, l'uomo che un paio di anni fa, prima della sua elezione, Agnelli aveva definito “inadeguato". Oggi, Agnelli, ritiene Tavecchio (al centro di una bufera mediatica, condotta peraltro da un solo quotidiano) l'uomo giusto per fare le riforme. Visto che l'ha detto all'assemblea degli azionisti della Juventus e non su “Scherzi a parte", sarebbe interessante conoscere su quali basi, Agnelli ha fatto quelle affermazioni. Risulta che Tavecchio stia per varare le seconde squadre? Risulta che Tavecchio stia lavorando giorno e notte  per ridurre drasticamente il numero delle società delle Leghe minori,  e moderatamente della serie B e della serie  A? Risulta che Tavecchio abbia un piano per riformare l'attuale giustizia sportiva? Ma soprattutto: risulta che Tavecchio abbia la pur minima volontà di riaprire il processo sportivo del 2006 e di fare chiarezza su quella stagione? Risulta che  Tavecchio abbia in animo di revocare all'Inter quello che a Torino chiamano “lo scudetto di cartone"? A me non risulta. Ma forse faccio male il mio mestiere e non sono informato. In ogni caso, reputo che il presidente della Juventus dovrebbe (dopo che i suoi avvocati avranno letto e soppesato le motivazioni - avverse - del Tar per quel ricorso-danni per 443 milioni adversus Federazione)  spiegare ai milioni di tifosi sparsi nel mondo, come intenda procedere la Juventus. Ricorrerà al Consiglio di Stato? Si rivolgerà al tribunale dei diritti umani di Strasburgo? Abbraccerà Tavecchio, proclamando unilateralmente la “pace“? I nuovi incarichi  di Andrea Agnelli, in seno alle istituzioni calcistiche europee, forse rendono necessario, in nome  della ragion di stato, un passo distensivo. 

Niente di male: si chiama real-politica. Lo dica, lo spieghi: i tifosi capiranno. E anche i più irriducibili se ne faranno una ragione. Ingoieranno persino l'esultanza di  Tavecchio in tribuna alla fine di Inter – Juventus. Dimenticheranno che la Federazione per Italia- Spagna a Torino ha fatto oscurare le foto in sala stampa delle “vecchie glorie“ bianconere. Non ci saranno reazioni. Sotto la presidenza Agnelli le soddisfazioni sono state così tante che io credo non esista al mondo un solo juventino che non “capirebbe" . Ma così ,stessero le cose, reputo che la Juventus farebbe bene a rivedere la sua “numerazione“ allo Stadium. Se con la Federazione c'è stato (ad insaputa di tutti) un calcistico “Congresso di Vienna", quella rivendicazione “vinti sul campo" non avrebbe più senso. Anzi, suonerebbe beffarda. Per quanti, quei titoli, li hanno vissuti onestamente. Seguendo la squadra, facendo sacrifici. Tanta gente che merita rispetto. Che merita di conoscere la verità.  

 

IL CELLULARE DI MAROTTA  

 

La Juventus ha reagito con signorili parole  all'ingiustizia del Meazza, il gol annullato a Pjanic che le è costata la sconfitta contro il Milan. Beppe Marotta non si è messo sul cellulare il fermo immagine della castroneria arbitrale. Due giorni dopo si è limitato a dire che “La Juve a Milano, ha subito un torto“.  Allegri e i giocatori hanno indossato lo smoking del “no gol, no party“. 

La Juventus ha subito un torto ma nessuno ha scritto di “campionati falsati“, nessuno ha titolato “ Milan, così no".  Nessuna interrogazione parlamentare. Il silenzio della Juventus è stato accolto dai media, con incredulità. Ma nessun giornale e nessuna televisione hanno sciolto il vero quesito: chi si è preso la responsabilità di annullare il gol (di Pjanic) valido ?

Ribadisco, di Pjanic. Giova farlo, perché nel suo settimanale commento sul “Corriere della Sera“ l'ex arbitro Casarin attribuisce il gol (valido scrive Casarin)  a Bonucci. No, il gol è di Pjanic, perché Bonucci non tocca il pallone. Comunque, ventiquattro ore dopo, Montella a “Radio anch'io" ha spiegato che la rete era da annullare “perché Benatia, in fuorigioco di partenza, disturba l'uscita di Donnarumma“. Montella dovrebbe leggersi il regolamento. Il gol è valido : da regolamento. Ma al netto dell'intervento di Montella la sensazione è quella che “ non ci vogliano stare “ . Neppure quando hanno torto.

 

COSA E' SUCCESSO AL MEAZZA ?

 

Cosa può essere successo? La mia è solo una ipotesi. Rizzoli convalida il gol. E lo convalida perché l'assistente di linea Coriolato tiene la bandierina bassa . Ma all'assedio dei giocatori del Milan che “mimano“ il gesto in area di Bonucci , invocando o un fuorigioco o un gioco pericoloso (suppongo) ecco che Rizzoli ha una folgorazione. Perché via radio gli arriva una indicazione. Verosimilmente da parte del giudice di porta, Massa. Se così è stato si spiegherebbe anche perché  un secondo dopo Cariolato “sbuffi“. Ora, o Cariolato è un tifoso rossonero ( non è dato saperlo ) e “ sbuffa “ perché  la squadra del suo cuore ha beccato un gol. Oppure Cariolato ha gli zebedei che girano a mille, perché la comunicazione che ha ricevuto Rizzoli, smentisce il suo operato. Gli  arbitri sbagliano : sono umani . Stavolta ai danni della Juventus. Ma considerata la dinamica delle cose viste al Meazza, il designatore Nicchi avrebbe dovuto andare davanti ai microfoni, dicendo:  “Massa (se è stato lui a far cambiare la decisione a Rizzoli) ha sbagliato”. Punto. A meno che, dopo le polemiche innescate dalle sue parole “Se ci fosse stata la Var, il risultato di Milan – Sassuolo sarebbe stato diverso“ , anche lui “non se la sia sentita“ .

Ha parlato Rizzoli in “calcese“ concedendo che “Purtroppo l'errore si capisce solo a fine gara"l.

Concessione di tipo democristiano: dai tempi di Ciriaco De Mita ( “appare, scompare“ a proposito della maggioranza di governo di quella stagione) non si ascoltava una dichiarazione tanto “ politica “ .  In confronto, le “ convergenze parallele “( impossibile assurdo geometrico inventato da Aldo Moro ) risultavano di cristallina chiarezza .  

Il pasticcio di Milano, segnala comunque, una volta di più, la totale inutilità dei giudici di porta.  Sarebbe il caso di toglierli dalla scena calcistica italiana. Non si pretende lo proponga Adriano Galliani: i giudici di porta li volle lui, dopo il famigerato “ gol di Muntari“. E fa nulla se in quella gara - come rammenteranno i lettori – fosse stato annullato un gol assolutamente valido al bianconero Matri. Quell'episodio è passato in cavalleria. Come  tante altre cose : gli errori che favoriscono le rivali della Juventus non contano. E velocemente vengono scordati . Quelli a favore della Juventus rimangono scolpiti nella storia. Anche quelli come “er gò de Turone" rivelatisi conclamati “ tarocchi “ elaborati scientemente da giornalisti tifosi, in fase di  montaggio. Tradotto : dei falsi.  Chi frequenta il calcio lo sa bene .

 

RIZZOLI “ UOMO” DI COLLINA ?  

 

 Rizzoli quando dirige Milan – Juventus è davvero sfortunato. Quattro anni fa il Milan vinse con un penalty di Robinho per un fallo di “ascella“ di Isla, giudicato da rigore. Mi permetto di dire che per l'ultimo Milan – Juventus Rizzoli non è apparso sereno . Con un tratto di ironia, il direttore Criscitiello ha giudicato l'operato di Rizzoli - nell'episodio incriminato – come “ democratico”, nei confronti dei suoi colleghi in campo. A me Rizzoli,  è sembrato solo poco sereno. Perché alla fine, quello che non torna è sempre il “metro di giudizio" da match a match. E allora, l'assistente di porta Rizzoli che in Inter- Cagliari coglie un (fallo?) in area non visto dal direttore di gara ai danni di Icardi, è il medesimo Rizzoli che per un contatto simile e più accentuato, Paletta- Bonucci, ignora la cosa. Rizzoli  dopo il gol annullato a Pjanic (e dopo l'intervallo), alla ripresa del gioco ferma un'azione del Milan lanciato verso la porta di Buffon in modo incomprensibile. Ma soprattutto Rizzoli non estrae il rosso diretto per un fallo di inaudita violenza di Kucka in mezzo al campo. Rizzoli, non ammonisce Pjanic (come avrebbe dovuto) per il fallo su Donnarumma in uscita.

Rizzoli dopo quel  Juventus – Roma che innescò l'osceno “violino“ di Garcia, e le conseguenti accuse di essere “filojuventino“, non ha più avuto, arbitrando la squadra bianconera, direzioni  esenti da critiche. Ha ragione Criscitiello: Rizzoli non è un dux alla Orsato. Rizzoli per abitudine arbitra “politicamente". A Sky hanno spiegato che Rizzoli è un “uomo“ di Collina. Spero non sia vero. Collina sta alla Juventus come il Diavolo all'Acqua Santa. Succedeva in Italia, continua a succedere in Europa. 

 

NICCHI: MASSA, NO 

 

 Nicchi avrebbe dovuto avere la sensibilità di capire che l'errore di Rizzoli (procurato da altri ma da lui certificato) è stato grave e ha condizionato la gara del Meazza. Doveva andare davanti ai microfoni e spiegare, Nicchi. Doveva, con franchezza, ammettere chi aveva sbagliato.  Contribuendo a svelenire un campionato nel quale ogni domenica i sospetti si sprecano . Il vertice della piramide arbitrale porta un nome: Nicchi. Confermato nel suo incarico dopo un mare di polemiche. Dopo che un collega lo aveva accusato di ritenersi “eterno “. Avrà Nicchi per il suo ruolo da  “immortale", firmato un patto col diavolo (minuscolo, solo minuscolo)? Nicchi ha perso una bella occasione per una “operazione trasparenza“. Se l'errore al Meazza lo ha commesso Massa, beh non è stata una felice idea quella di affidargli in “premio“  Inter – Torino. Miha a fine gara era troppo incavolato con i suoi giocatori per lagnarsi dell'arbitraggio. Ma benché anche in telecronaca la cosa sia stata“ sommessamente“ segnalata e rapidamente archiviata, il Torino può lamentare un solare rigore negato a Maxi Lopez per una reiterata “cravatta“ in area da parte di Miranda . Massa era a due metri dall'azione  La storia- come è noto- tende a ripetersi. Nicchi ripassi Vico, per convincersene. 

Non invidio chi sarà designato ad arbitrare Juventus- Napoli. Nicchi non selezioni Massa. Lo Stadium potrebbe prenderla come una provocazione.