L'IMBOSCATA - Sorteggio Champions, cosa si deve augurare la Juve. Verso Doha, non mandate quell'arbitro. Mercato, cosa si aspetta Allegri da Marotta. All'orizzonte un colpo a sorpresa. "Gomblotto" anti-Roma. La lingua di Zeman

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
09.12.2016 00:10 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Sorteggio Champions, cosa si deve augurare la Juve. Verso Doha, non mandate quell'arbitro. Mercato, cosa si aspetta Allegri da Marotta. All'orizzonte un colpo a sorpresa. "Gomblotto" anti-Roma. La lingua di Zeman
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

PROVE DI TRIDENTE 

Serviva una vittoria e allo Stadium è arrivata. Non capitava da parecchio - in Europa - nel fortino della Juve. L'ultima vittima era stato il Manchester City. Un paio di anni fa ,eppure sembra preistoria. Il calcio corre veloce. Iliade o Odissea? Entrambe. La Dea non fa sconti tra gioie e dolori. La Juventus che non piace a parte della sua tifoseria. La Juventus di Allegri ha espletato anche l'ultima missione nel girone di Champions. Punteggio classico alla Dinamo Zagabria, primo posto nella sezione H. Tradotto: maggiori entrate (per la vittoria) e la garanzia di giocare la seconda degli ottavi in casa.

Torna al gol Higuain (uno dei suoi) si conferma in esponenziale crescita (secondo gol nelle ultime due gare) Rugani. Per un quarto d'ora gioca Dybala e scarica tre volte senza fortuna verso la porta croata. Dybala assieme a  Mario Mandzukic e ad Higuain: prove (per pochi minuti) di una Juve che forse verrà. Tridente che richiama quello vincente di Lippi: Ravanelli, Vialli Del Piero. Ma quella Juve aveva un centrocampo più fisico. E soprattutto aveva un giocatore indispensabile: Di Livio.  Forse solo la Roma ne ha uno simile e si chiama Florenzi.

 Mandzukic (a secco nel tabellino) esce tra gli applausi dei 40.000 dello Stadium. Storia di un amore che si inspessisce.

 

MASSA? NO

 

Il progetto della Juve contempla: battere Torino e Roma. Restare in vetta alla classifica del campionato, andare a Doha a “saldare” i conti con il Milan. Auspicabile che il designatore non invii per la Supercoppa il signor Massa: sarebbe una mal-digerita provocazione.

Lunedì gireranno le palline nelle bocce di vetro e l'urna elvetica esprimerà i sorteggi. Cosa si deve augurare la Juventus? In primis di non beccare Il Bayern di Ancelotti, il Real di Zidane o il City di Guardiola. Sono squadre esperte, allenate da ottimi allenatori. Squadre di grande talento. Meglio per la Juventus un Benfica (anche con i lusitani  tritati dal Napoli, Madama ha un conto aperto), un Leverkusen o un Paris S.G. I francesi hanno qualità (Verratti, Rabiot , Matuidi, Di Maria , Cavani) ma a mio parere sono meno squadra della Juve. Da evitare - sempre a mio parere - il Porto. Dove Andre Silva (sulle piste del quale da tempo è Paratici) segna a raffica, confermandosi un eccellente prospetto. Nel 2017, comunque, si ripartirà da zero. E la Juventus riavrà Barzagli (forse abile arruolato già con la Roma), Bonucci, Pjaca e Mandragora. Tanta roba. Per Alves ci vorrà più tempo. Probabilmente, stante il suo infortunio, la Juve reinserirà Lichsteiner nella lista Uefa.

Poi c'è il mercato di gennaio. Allegri si aspetta da Marotta un centrocampista di esperienza europea. 

I nomi sono pochi. Il più agevole potrebbe essere Rincon nella porta girevole con Hernanes.

 Witsel a gennaio sembra difficile, visto che lo Zenit non molla. Kessiè ha fisico ma esperienza acerba . Scaraventato dal Siviglia nell'Europa di serie B , il Lione potrebbe mettere in vendita Tolisso. Bottega cara quella dei francesi. La qualificazione del Siviglia rende difficile  l'ipotesi N'Zonzi. La sensazione è che Marotta e Paratici potrebbero stupire con un colpo a sorpresa. Uno finora poco monitorato. In Belgio o in Germania. In Germania soprattutto. Mi dicono  che per Goretska i contatti si siano infittiti. E Goretska (in scadenza nel 2018) ha il medesimo procuratore di Khedira.

 

LA JUVE E' UNA ROGNA

 

Detto questo, nessuno, neppure tra le società più titolate, lunedì – a mio parere-si augurerà di pescare nell'urna la Juventus. Perché Madama è una rogna. Lo era ai tempi di Conte, lo è con modalità diverse, questa di Allegri. Questa Juventus raramente giocherà benissimo. Ma come poche altre, in Europa, sa far giocar male l'avversario. Come poche altre (Atletico, Siviglia) ti obbliga alla gara che non vuoi fare. E poi c'è lo Stadium : un fortino dove la Signora degli scudetti è solita frullare ogni contendente .

Notarella finale: anche il Milan (per giugno) si sarebbe iscritto alla corsa per Gagliardini e Caldara. Come ho scritto la settimana scorsa, per i talenti bergamaschi meglio sarebbe chiudere a gennaio: pago subito, prendo tra qualche mese. Magari tra un anno. Sempre che alla Juve ritengano Kessie, Gagliardini, Caldara e Conti, giocatori buoni per la Juventus che verrà. Io su Caldara, sono pronto a scommettere.

 

IL GUERRIERO CROATO 

Quando aveva sette anni, Mario Mandzukic, fu rapito. Dopo un paio di giorni ai rapitori - dalla famiglia di Mario - fu recapitata una richiesta di riscatto. Ho preso a prestito, da un gustoso volume da poco in libreria (cambiando il protagonista ), una delle iperboli assegnate a Chuck Norris. Il palestrato Texas Ranger protagonista di una fortunata serie televisiva. Sul web dopo la gara contro l'Atalanta, i tifosi si sono scatenati nel celebrare il croato. Che di mestiere fa il centroavanti, ma che all'occorrenza sa fare anche il mediano e il terzino. E persino il portiere: nel Bayern, in allenamento, a volte sostituiva il titolare del ruolo senza che la sua porta subisse gravi danni. Ho una sensazione: che dopo la gara con l'Atalanta, Mandzukic si sia “presa“ la Juventus. Perché se tu sei un compagno del croato, vederlo sbattersi per novanta minuti, diventa uno stimolo. Vederlo uscire con una gamba insanguinata dopo la tacchettata di un avversario, beh, queste sono cose che ti dispongono al sacrificio. Ho detto sabato sera, commentando la gara con l'amico Enzo Marangio su  TMW Radio: “Se mi reclutano per andare in guerra, mi porto Mario Mandzukic“ .

Può giocare Mandzukic con Higuain? Ci stanno provando: passandosi il pallone. Possono Mandzukic e Higuain convivere in un trio con Dybala? Forse. Ma senza addentrarci in una futuribile Juventus, a me sembrano decisamente eccessive le  “opinioni“ di quanti vorrebbero archiviare in panchina Mandzukic a favore di una coppia Dybala- Higuain. Ho sentito per 20 minuti filati in una trasmissione, dire: “Basta Manzukic: la Juve ha Dybala e Higuain, tocca a loro“.  Valutazioni ingenerose. Per non dire di peggio. Mandzukic sta vivendo un grande momento di forma: fa gol e un lavoro mostruoso in ogni zona del campo. Avesse l'incedere di Pjaca, la sua bellezza stilistica, oggi parleremo di una sorta di Di Stefano. Perché  anche tecnicamente, Mandzukic sa portare il suo metro e novanta sulla fascia, dove ha cominciato la carriera calcistica. Sa far gol di piede e di testa. Sa difendere e sa recuperare palloni. E tecnicamente non è uno sprovveduto . Gli opinionisti dovrebbero chiedere ai giocatori avversari della Juventus come passano la loro domenica quando affrontano Mario Mandzukic. Io ero allo Stadium quando il suo Bayern asfaltò la Juve di Conte. Ero in tribuna con il mio amico Pier, avvocato veneziano. Rammento che dissi: “ Con uno come Mandzukic, Conte porterebbe la Juve in finale“ . Oggi Conte allena il Chelsea. E in attacco ha uno simile a Mandzukic: si chiama Costa. Uno che sta facendo le fortune dei londinesi. Che la Dea conservi ad Allegri, Mario Mandzukic: a gennaio rientra Pjaca. E il “meglio“ ancora non lo abbiamo visto .

 

 LA LINGUA DI ZEMAN

 

Ma non è stanco l'ascetico Zeman di sparare veleno contro la Juventus? No: il più sopravvalutato vincitore di Coppe Del Nonno del pianeta, quando si tratta della Juventus è un fiume in piena. Dice che nel derby tiferà Toro. Dov'è la notizia? Notizia sarebbe stata Zeman che tifa Juventus. Il derby è una gara senza pronostico. Miha, per caricare i suoi ha detto che vincerà “il più forte“, vale a dire i granata. Possibile: il derby riserva spesso  sorprese. E sovente le ballerine di seconda fila diventano per novanta minuti, soliste. Boniperti lo avrebbe volentieri abolito. Il Toro sta facendo un ottimo campionato, Belotti (che a me ricorda Brighenti del Padova di Rocco) è un centravanti stile anni Cinquanta che sta stupendo. Ci vorrà la migliore Juventus, per aver ragione di questo Torino che finalmente dopo tante tribolazioni, non ha solo la Storia. Oggi il Toro ha una  proprietà e una dirigenza da grande società.  La Juventus sa cosa l'attende. Sarà una gara spigolosa come sempre. E' auspicabile sia anche una gara spettacolare e leale come le due società (e le due tifoserie) meritano.

 

GOMBLOTTO ANTI-ROMA ?

 

Squalificano per due gare Strootman reo di una vergognosa simulazione nel derby e la Roma grida al “gomblotto“. Guarda caso – ha detto Baldissoni – due giornate: quelle nelle quali affronteremo Milan e Juventus.  A Roma cambia l'esecuzione, cambiano gli orchestrali, cambia il direttore d'orchestra, cambia il violinista, ma lo spartito resta il medesimo:  gomblotto. Si facessero un conto dei rigori a favore in questo scorcio di stagione. Spesso rigori (copyright Gioanbrerafucarlo) per aver “inciampato nelle primule“. Campionato falsato? No: come al solito, campionato solo farsato. Non ho competenza per dire se  il verdetto sull'olandese sia giusto o troppo severo. Se sia o meno da considerare nella casistica della prova televisiva. So che l'olandese provoca Cataldi, gettandogli acqua in faccia da una bottiglietta. So che tirato per la maglietta da Cataldi alle sue spalle, si curva e si accascia come abbattuto da gancio di Cassius Clay. Simulazione: disonesta simulazione. 

Ora, se  i dirigenti della Roma hanno le prove che la Procura Federale è corrotta ed ammolla alla Roma squalifiche inopportune, atte a favorire le concorrenti, facciano un bel esposto con nomi, cognomi e prove a carico. Altrimenti le parole di Baldissoni, oltre che inopportune arrischiano di caricare Juventus – Roma (di per sé partita bollente) di troppe tensioni.

Io al posto di Baldissoni oltre che accettare la squalifica, non avrei fatto ricorso. Avrei invece  multato il giocatore per una simulazione meschina.  Atta  a truffare  il direttore di gara. L'olandese non ha scusanti. E non le avrà la Roma se continuerà a sostenere una azione indecente come fosse la monelleria di ragazzino in brache  corte. Le brache corte Strootman le porta per professione. Ma la sua non è  stata una monelleria: la sua è stata  una simulazione. Da punire .

 

PAZZA INTER

“Pazza Inter, amala“ recita l'inno dei neroazzurri. Per non smentirsi la nuova dirigenza cinese ha confezionato l'ennesima pazzia. Da Mancini, a De Boer, a Pioli. Tutto nel giro di pochi mesi. Finita? Ma va. Pioli è un traghettatore, il suo contratto benché biennale, a termine.  Dietro alla sua panchina già si staglia l'ombra del Cholo Simeone: il prescelto. Lo ha spiegato Simeone Junior, lo ha confermato Simeone padre. Difficile lavorare in queste condizioni. Spiegava Samuel Beckett: “Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano“ .

 

 

MILAN: TELENOVELA INFINITA

 

Mediaset (ex Fininvest) ha portato al grande pubblico televisivo le telenovelas. La prima serie fu quella di “Dallas“. A dire il vero la serie era stata acquistata prima dalla Rai. Ma nella stagione della televisione pubblica molto democristiana,  considerata “disdicevole“ per il pubblico della prima serata, veniva mandata in onda a mezzanotte al posto del monoscopio. Silvio Berlusconi che l'acquistò successivamente ebbe l'idea (geniale) di mandarla in prima serata, avendo intuito che i costumi e gli umori degli italiani erano radicalmente cambiati. Fu un successo: non c'era parrucchiere per signora dal quale - allora - non si parlasse di Sue Ellen. Insomma di telenovelas (o soap, fate voi ) a Cologno Monzese se ne intendono. Non deve dunque stupire che il closing del Milan con i compratori cinesi continui a slittare: settembre, poi ottobre, poi novembre , poi inderogabilmente il 13 di dicembre. Infine marzo 2017. Girano centinaia di milioni che non hanno un nome, un proprietario.  Sono “la cordata“, “gli investitori”, la “consociata allo stato cinese“, “il mediatore “ , “i privati“. In Cina? Privati in Cina? Da tempo da quelle parti hanno scoperto i vantaggi del mercato. Ma restano - fino a prova contraria - comunisti.  Di chi sono quei soldi? E che faccia hanno, che volto hanno gli uomini in “cordata“?  Da un anno ci dicono che sapremo al closing. Io credo che il Milan, la storia vincente del Milan, i suoi campioni, i suoi trofei, la straordinaria presidenza di Silvio Berlusconi, i milioni di tifosi milanisti, meritino trasparenza.  Prima del closing, considerate le voci inquietanti che continuano a girare. Per cercare di capire - se non altro - cosa riserverà il futuro al  Diavolo . Perché sosteneva James Baldwin: “Il futuro è come il paradiso: tutti lo esaltano. Ma nessuno ci vuole andare  adesso“ .