L'IMBOSCATA - Proposto "tavolo della pace", ma Elkann è furibondo: ecco perchè. Le domande del Corriere. Altro bianconero in azzurro. Paratici, conosci Lemar? Inter Story: il doping e la "bomba" di Cipolla. Un appello a Tavecchio...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
10.02.2017 00:18 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Proposto "tavolo della pace", ma Elkann è furibondo: ecco perchè. Le domande del Corriere.  Altro bianconero in azzurro. Paratici, conosci Lemar? Inter Story: il doping e la "bomba" di Cipolla. Un appello a Tavecchio...
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

RISPETTO PER LA CAPOLISTA

 

Missione compiuta a Crotone. Senza squilli, ma anche senza spocchia. Da squadra cinica che sa quello che vuole. La Juventus vola a più 7 in classifica  e si acconcia per le prossime sfide in campionato, in vista della basilare trasferta di Champions in Portogallo. Pjaca, finalmente dal primo minuto non incanta, nonostante gli elogi di Allegri. Rivisto anche Dani Alves, un poco sulle gambe ma molto preciso. La mia sensazione è che con il nuovo modulo la Juventus non possa prescindere né da Pjanic (traversa nel finale), né da Cuadrado. Mi hanno chiesto a TMW Radio: “ Che ne sarà di Marchisio ? “A mio parere deve guarire bene, poi il suo spazio, il Principino lo troverà. Ha la stima di Allegri, dei compagni, dei dirigenti e dei tifosi: il brand Juventus non può prescindere dal  suo nome. A segno a Crotone (dignitosamente difesosi), il Pipita e Mandzukic. Per il croato non ci sono più parole: si è presa una buona fetta della Juventus. E' lui, da almeno un mese, l'uomo copertina. La classifica è impietosa: solo Roma e Napoli stanno tenendo le distanze. Juve 57, Inter 42: questo la dice lunga, anche rispetto alle recenti, stucchevoli polemiche. Peraltro, niente di nuovo sotto il sole. Come pacatamente ha replicato Marotta: “E' imbarazzante dover commentare episodi mai esistiti“.  Rispetto per la capolista.

 

LE DOMANDE DEL “CORRIERE“

 

Il “Corriere della Sera“ in una intera pagina chiede “lumi“ agli arbitri per una punizione (fatta ripetere da Rizzoli) che ha innescato le proteste dell'Inter. Mentre  Carlos Passerini definisce “politburo“ l'associazione arbitri, nella stessa pagina  Domenico Calcagno si chiede per quale motivo il capataz Nicchi non abbia concesso a Rizzoli il permesso di “spiegare“. E titola: “Juve superiore, e il silenzio la danneggia “ .

Avrei anche io avrei delle domande:  per quale motivo il “Corriere“ dopo Milan – Juventus non ha avuto la medesima solerzia nell'indagare il “colpevole“ del fischio che aveva portato all'annullamento del gol (regolare) di Pjanic?  Perché non ne  ha chiesto conto? Perché non ha chiesto spiegazioni  a chi aveva avuto una “visione“ (Massa?). Forse perché (Massa?) avrebbe dovuto ammettere la sua scarsa preparazione rispetto al regolamento? E perché non è stato chiesto al designatore per quale motivo (Massa?) non sia stato successivamente fermato? Anche a Bologna (Bologna – Napoli) ha dimostrato di essere un arbitro propenso all'”estasi“ visionaria.

 

BOTTA E RISPOSTA

 

A conferma che Juve-Inter è una gara che non finisce mai, in giornata c'è stato il botta e risposta tra Elkann e la dirigenza dell'Inter. Ha spiegato Elkann che l'Inter “non sa perdere”. E che la cosa è strana visto che “dovrebbe essere abituata a perdere“ . Uno sfottò in piena regola. Ha replicato l'Inter con comunicato ufficiale, “stupendosi“ per le parole dell'azionista di maggioranza della Juve, in quanto - spiega l'Inter - il suo intervento (dell'Inter) dopo la gara di Torino è stato unicamente nei confronti della sestina arbitrale, dopo - sempre a parere dell'Inter  - “gli errori commessi a suoi danni“. Il comunicato termina rivendicando la storia della società.

A Sky hanno auspicato un tavolo con le due parti a confronto, moderato da una terza “grande“ autorità, affinché questa faida una buona volta finisca. Anche considerando - hanno detto a Sky - che Juve – Inter (e viceversa) stante la potenza economica cinese è destinata a diventare la “gara scudetto delle prossime stagioni“. In pratica un nuovo tavolo “della pace“  che magari non fallisca come accaduto alcuni anni fa.

Lo dico fuori dai denti:  sarebbe auspicabile. A patto che nessuno si nasconda dietro ad uno stuzzicadenti. Elkann è furibondo perché da tempo ha finalmente capito che all'epoca (Calciopoli) la Juventus subì un gravissimo torto, unica a pagare per un sistema che era di tutti.

Cosa voglia la Juventus è noto: vuole che venga tolto all'Inter lo scudetto attribuito a tavolino da Guido Rossi. Vuole che la Federazione riapra il Processo Sportivo. Quello scudetto che un mese sì e uno no, Massimo Moratti rivendica come “il più bello e il più pulito“. Forse il più profumato. E' per questa ragione che ancora pende al Consiglio di Stato un ricorso della Juve di 581 milioni adversus Federazione come risarcimento per “il differente trattamento subito nella stagione di Calciopoli“ . Dimenticare questo, significa dimenticare, la ragione principe della faida.

Ben venga il tavolo della pace. A patto che tutti siano disposti a rinunciare a qualche cosa. Tutti: nessuno escluso . E soprattutto che nessuno dimentichi cosa recita il “ motto “ della Juventus. Messo sulle maglie, non dalla società, ma dopo un referendum, dal popolo tifoso: “Fino alla fine“.

Margini per equivoci - mi pare - non ce ne siano . 

 

PARATICI: CONOSCI LEMAR ? 

 

Mentre il mondo si rammenta dell'ex bomber partenopeo Vinicio (delle cui opinioni decisamente nessuno sentiva il bisogno), se Madama vi dà il mal di pancia, potete dilettarvi sul futuro di Allegri e quello di Dybala. Girate la ruota e aspettate che esca il numero buono. Hai visto mai che esca ?

La giornata segnala nel suo “recupero“ la grande impresa (Deulofeu monstre)  del Milan che in 9 uomini (Doveri arronzato da Donadoni per cosucce della precedente stagione, ne espelle due ) espugna il Dallara. La Roma che rifila un poker alla Fiorentina di Sousa (vade retro) che qualcuno si ostina a “vedere“ a Torino sulla panca di Allegri. E il Napoli maramaldo a Bologna, contro una squadra che un tempo “faceva tremare il mondo“ e che oggi fa solo vacillare la pazienza dei suoi tifosi. Ah: ci sarebbe anche l'Atalanta dei “divino“ Papu Gomes. Uno da grande squadra.

Fronte mercato: Hernanes  alla cinese. A breve Marotta farà valere l'opzione per Bentancur. E convocando Spinazzola, Ventura consegnerà (oggi è in prestito all'Atalanta) alla Juve un altro nazionale. Altro? Solo una segnalazione a Fabio Paratici: Tomas Lemar del Monaco, esterno sinistro. Ha 21 anni e sembra un bel prospetto. Oggi a prezzi accessibili.

 Non si possono prendere tutti i giocatori del mondo. Ma vedendo in azione Gabriel Jesus, quei 37 milioni pagati dal City, francamente li vale tutti. Peccato che la Juve abbia ritenuto la valutazione data al giocatore fuori mercato. Tra un anno il prezzo del suo cartellino è destinato a raddoppiare. Come minimo .

 

VITTIMOPOLI

 

Lo sapete: l'Inter non ci sta. Quando perde, con la partita, sovente perde anche la brocca. Non c'è verso. Invoca rigori non concessi. Spregia arbitro e assistenti. Adombra complotti. Esibisce video ai quali alcuni media (per qualche copia in più o un punto di share) danno abnorme rilevanza. Con l'Inter è sempre la stessa solfa: non accetta la sconfitta. Fa nulla che gli altri abbiano preso pali e traverse, abbiano avuto più occasioni. Conta solo l'Interpensiero.  Di abbassare i toni neppure a parlarne. Invece ne avrebbero motivo. Le due giornate di squalifica ad Icardi (oltre alle due a Perisic per reiterati insulti a Rizzoli) sono un regalo. Ero convinto che il pallone scagliato contro l'arbitro a fine gara da Icardi fosse un gesto casuale. Ma viste le immagini “allargate“ il gesto appare deliberato. Roba da 10 giornate. Detto questo, sapete il motivo di tanta acredine? L'appeal.   Da come si stanno mettendo le cose, appare evidente che Juventus, Roma e Napoli siano assai più forti dell'Inter. Hanno più qualità. Hanno, alle spalle, società più solide. L'Inter da questo punto di vista è alle aste. Se non arriva in Champions l'Inter si può scordare i Conte e i Simeone. I Messi, gli James.  E persino i Verratti e i Berardi. Senza Champions al massimo puoi lusingare un Gagliardini. 

 

 QUEL TIFOSO NON CONOSCE LA STORIA 

 

Ho alcuni amici interisti. Ci sfottiamo, ci dividiamo, litighiamo, ci rinfacciamo “torti“ e favori“. Poi andiamo a bere assieme. Sono convinto che la medesima cosa faccia il commerciante di vini Gianni Sandrè,  maschera interista nel Teatro Dell'Arte di Fabio Ravezzani a Telelombardia. Dove abbondano i “tipi“. Strepitoso il “napoletano arguto“ Pesce, comico naturale e maestro di travestimenti. Uno da film con Totò e Peppino:  come i due indimenticabili attori, storpiatore  di nomi  e distributore di “capitoni nella rete“. Uno da Zelig. Ravezzani mescola abilmente informazione e intrattenimento. Pochi sono gli opinionisti di “mestiere“ nel suo show.  Molti e variegati nelle professioni , i “tifosi“ . Ravezzani modera, aizza, si indigna, placa

Ravezzani chiama Sandrè  “Mister 1000 panchine“. Pensavo lo sfottesse. Che si riferisse alle panchine dei giardinetti, considerata l'età non più verde di Sandrè. Poi ho scoperto che Sandrè, per quanto esuberante tifoso (“vi facciamo neri, ladri, state zitti, vai a dormire“ , il rosario sarebbe lungo) di calcio ne capisce. Sono andato a vedere quindi su Wikipedia dove abbia allenato, ma non ho trovato riscontri. Ma ammetto la mia impreparazione a navigare sul web, quindi magari ho cercato male .  Mi piace Sandrè, perché nei suoi eccessi, con la vena sempre in precaria tenuta, è un tifoso genuino. E sono convinto che come i parlamentari alla Camera (che se ne dicono di tutti i colori, si insultano e si fanno espellere, portati via a forza da commessi, salvo alla fine andare a mangiare tutti assieme nella nota trattoria nei pressi del Parlamento) a fine trasmissione alzi un bicchiere con i vari Pompilio, Ruiu, Pesce, con una bottiglia (magari un Sassicaia) stappata dal maestro di cerimonia  Ravezzani .

Del resto, mi ha detto Marcello Chirico che lo conosce: “ E' meglio di quello che sembra “ .

Se così è, davanti ad una telecamera, Sandrè ha la sindrome di Franco Funari: si piace.

Idealmente alzo un bicchiere anche io per Sandrè. Che ha una sola lacuna: conosce benissimo la storia e i “ furti “ della Juventus. Ma sembra non conoscere la storia e le “soperchierie“ della sua Inter .

Mi “offro“ come storico . Lo sa Sandrè chi ha coniato il termine “sudditanza psicologia“ per gli arbitri“? La coniò nel 1967, Giorgio Bertotto, capo della Can. La coniò dopo un Venezia- Inter, vinto al Penzo, dalla squadra di Helenio Herrera per 3-2 . Arbitrava Sbardella che annullò 2 reti al Venezia marcate da Manfredini. A fine gara Sbardella dovette uscire da una porta di servizio dello stadio evitando il pubblico inferocito.

Era forte e vincente quell'Inter.  Ma per tre anni di fila (esattamente 99 partite di campionato) non subì un rigore a sfavore. Scrisse in un articolo Rino Tommasi che in un Roma – Inter,  Picchi ammollò un cazzotto a Schultz. Segnalata la cosa da un guardalinee, Lo Bello disse a Picchi : “Armandino, mi sa che devi uscire“ .

“ Va bene – fu la risposta di Picchi - ma si esce in due“. E così fu. L'episodio fu narrato a Tommasi dallo stesso Lo Bello. A conferma di cosa significasse la “sudditanza psicologica“ .

 

IL LIBRO DI MANLIO CIPOLLA

 

Ho un libretto  (Fortunalibri editore) scritto nel 1976 da Manlio Cipolla, ex medico sportivo dell'Inter e successivamente della Forst Cantù Basket. A pag 32 nel capitolo Doping e Antidoping scrive: “Incredibile quello che riuscì ( Helenio Herrera n.d.r ) ad inventare una volta a Torino con la Juventus . Si trattava di una partita decisiva: la decisiva, anzi, a poche giornate dalla fine del campionato . Vincemmo 1-0 ma a metà del primo tempo Zaglio si infortunò seriamente al ginocchio e fu chiaro che nel secondo tempo sarebbe stato quasi inutilizzabile. Il Mago permise a Quarenghi (storico medico dell'Inter n.d.r) le cure del caso, ma volle anche somministrargli una pastiglia o due di simpamina. Come sottrarlo al controllo antidoping? Alla fine della partita fece arrivare un'autoambulanza simulando Zaglio gravissimo e bisognoso di ospedalizzazione. E per tranquillità fece accompagnare Zaglio e l'autoambulanza da un dirigente, noto parlamentare di destra“ .

Per una stagione di creatina a Torino e per la “farmacia“ trovata a casa di Davids, ci sono i nandroloni di Kallon e le rivelazioni (scritte e stampate) di Ferruccio Mazzola sulle sostanze che Herrera imponeva ai giocatori di assumere. Il fratello Sandro ha rivelato che lui quelle pastiglie fingeva di prenderle e poi le sputava. E Sandro Mazzola è un uomo d'onore . Va creduto. Sia per il suo di comportamento, sia per quello del Mago .

Sempre Cipolla, nel suo libro, racconta un'altra idea del Mago,  stoppata da Angelo Moratti.

A pag 31: “Le cose si erano messe strane sin dal mattino, quando il Mago, convinto che il Bologna  si darebbe drogato (per lo spareggio scudetto all'Olimpico n.d.r ), decise che anche noi dovevamo fare altrettanto..... Dovemmo correre (Cipolla, Quarenghi e Klinger n.d.r ) da Moratti, svegliarlo nella sua abitazione romana e ottenere da lui l'autorizzazione a non procedere. L'idea del Mago peraltro era magistrale:  si bombava, si vinceva, si facevano intervenire gli Inter Club che festeggiando i giocatori... sottraevano gli stessi al controllo antidoping! “.

Il punto esclamativo è di Cipolla.

 

QUELLA LATTINA

 

Un consiglio: per nessuna ragione – dovesse mai Sandrè trovarsi dalle parti di Moenchengladbad - chieda al bar una Coca Cola. Se il barista intuisce che è interista, esce dal bancone e lo insegue col forcone . 

 Mi fermo qui ma potrei a lungo continuare. Ho i capelli grigi, ho i libri, i documenti, e prima di occuparmi di cultura, ho lavorato per i giornali sportivi. E ho ancora una discreta memoria. Aprire il Vaso di Pandora non conviene. La storia del calcio è fatta anche di ribalderie e di cose opache. E tutti hanno qualche lenzuolo impossibile da smacchiare. Tutti.

 

CARO TAVECCHIO....

 

Nella curva interista durante Juventus- Inter è apparsa una bandiera del Liverpool. L'ennesimo sfregio fatto ai 39 morti nella tragedia dell'Heysel. Il tifo “lurido“ purtroppo contagia tutte le frange ultras. Colluse con la malavita nell'acquisizione dei biglietti. Razziste contro i meridionali. Antisemite. Dichiaratamente fasciste con tanto di saluti romani. Gli eccessi ultras hanno provocato danni e lutti. Pochi giorni fa è stato ricordato Raciti, il poliziotto morto a Catania per la follia di chi si proclama tifoso.

E sempre pochi giorni fa per l'ennesima volta al Franchi di Firenze non sono mancati i cori macabri contro le vittime dell'Heysel.

Io dico che la Federazione deve costringere le società ad espellere la parte malata e pericolosa dei tifosi. .

C'è chi ha perso amici in quella tragedia in Belgio. Persone che magari avevi conosciuto bambine. E' un lutto estremamente difficile da elaborare quello dell'Heysel . 

Io sono stufo di questa storia. E quindi qui, da questo spazio, chiedo l'intervento fattivo, reale del presidente della Federazione , Carlo Tavecchio. Questa storia di irridere i morti dell'Heysel deve finire. E devono finire i cori che irridono ai morti di Superga. A quel Grande Torino che fu bandiera dell'Italia tutta. Che dopo la tirannia e la  guerra stava rinascendo.

Io chiedo il suo intervento, signor presidente. Lo pretendo. Perché è giusto pretenderlo

Si faccia sentire. E sia duro : implacabile. Le società devono provvedere ad estirpare queste erbe velenose .

Guardi: ne faccio una questione di principio. Se non si esprimerà, ogni settimana questa rubrica le rammenterà il suo dovere . Questa rubrica diventerà il suo Catone:  “Ceterum censeo.. ecc“ . Avesse qualche dubbio se lo faccia chiarire dal latinista Lotito.  Quei tifosi sono la sua Cartagine:  da distruggere.

 

 BRAVO WALTER

 

Conosco personalmente Walter Veltroni. E non ne posso dire che bene. Uno di variegate eccellenze e competenze. Insomma, uno di spessore. Da qualche giorno si vociferava di una sua candidatura alla presidenza della Lega. Alla fine Veltroni si è ritirato dalla corsa. Caro Walter: hai fatto bene. I requisiti per coprire un incarico tanto delicato li avevi e li hai. Ma la tua nota fede juventina ti avrebbe avviato ad un futuro da fachiro. Anche perché, in caso  di tua elezione, chi li avrebbe sentiti poi quelli ad Appiano Gentile...?.