L'IMBOSCATA - La stecca di Allegri dopo due anni di concerti da applausi. Esca presto da un equivoco. L'interista Tavecchio a San Siro, presenza inopportuna. Pogba, schiuma di birra"

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
23.09.2016 01:06 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - La stecca di Allegri dopo due anni di concerti da applausi. Esca presto da un equivoco. L'interista Tavecchio a San Siro, presenza inopportuna. Pogba, schiuma di birra"

Note sparse dal turno infrasettimanale del campionato. La Juventus torna capolista, stende con un rotondo punteggio il Cagliari, non subisce gol da palla inattiva (notizia) manda in rete Higuain (una ne fa, ma potevano essere tre, una la propizia), apre le marcature Rugani (in crescita), fa vedere il solito spaziale Barzagli (efficace vice Bonucci), sigilla la gara di Hernanes (buonissima prestazione) fa splendere la corsa di Alex Sandro, la vena di  Lemina , la perizia nel gioco corto di Pjanic. E, udite, udite, Max Allegri non scherzava quando in conferenza stampa aveva annunciato che Dani Alves poteva essere schierato da interno:  per  porzioni di gara, l'ex Barca ha fatto la mezz'ala (con gran gol e bis sfiorato). Per la cronaca, Dybala dopo cinque gare, non ha ancora timbrato il cartellino alla voce gol. Ma agli attaccanti capitano periodi di magra. Dybala ha ben giocato, impiegato (era ora) solo dalla metà campo in su. I gol arriveranno: non devono essere una ossessione. Qualche invenzione Dybala l'ha offerta. Sembra solo meno esplosivo, meno rapido rispetto alla scorsa stagione. Sempre per la cronaca Mandzukic (staffetta con Higuain) si è fagocitato - in solitudine - un gol davanti a Storari. Allegri ha spiegato che Pjaca al momento “è più indietro rispetto a quanto non lo fosse Dybala al suo arrivo dal Palermo“. Sarà. Ma per lo spezzone di gara che il conte Max gli ha offerto, Pjaca ha confezionato un cioccolatino (sprecato) per Mandukic e poi nel finale messosi in proprio ha spedito di poco sopra la traversa. Ha forza, tecnica e faccia tosta (a me pare) il croato . Sembra pronto, ma se Max Allegri sostiene che non lo è, tutti ce ne dovremo fare una ragione. Messaggio, infine, per chi abita a Torino: notizie di Cuadrado? Conclusione: la Juve torna capolista solitaria. Ma alle sue spalle la concorrenza è varia. Pari a reti bianche (bravo Reina) del Napoli (proteste di Sarri, zittito a dire il vero da De Laurentis per la mancata concessione di un paio presunti rigori) davanti ad un Genoa che Juric sta facendo giocare da Zeus. Vince con goleada la Roma con un Totti da applausi: giocate, le sue, che  valgono il prezzo del biglietto. Vince ad Empoli con il solito Icardi (doppietta) anche l' Inter. Ecco:  sul turno infrasettimanale, pesa per la Juventus una grave colpa. Quella, dopo la partitaccia di Milano, di aver consentito ad un'Inter in stato comatoso di risollevarsi. A volte la “coscienza” delle squadre si costruisce anche così: andando oltre ai propri limiti in una gara dove tutti si attendevano una Juventus con il pallottoliere.  La determinazione rabbiosa dell'Inter ha fatto, nella fattispecie, un miracolo. Nel risultato, nella valutazione della gara (forse bruttissima come ha spiegato Allegri ma con una Juve decisamente più brutta dell'Inter), nei risvolti mediatici.

Quindi – visto che il test Cagliari, pur superato brillantemente, non può essere considerato un test probante (vediamo nelle prossime gare, tra campionato e Champions )  direi di andare a ritroso. E di analizzare cosa aveva evidenziato la gara del Meazza .

 

 

LA STECCA DI ALLEGRI 

 

Massimiliano Allegri è un raffinato pianista. Uno che conosce bene gli spartiti. I suoi concerti sono stati nelle ultime due stagioni da applausi. Purtroppo in lui è fortissima la tentazione di proporre variazioni jazzistiche su brani che non si prestano ad essere stravolti.  Se suoni Mozart non puoi cadenzarlo a tempo di tango.

Allegri al Meazza ha sbagliato. 

Sbagliata la scelta di affidare a Pjanic la regia bassa. Pjanic è la mezz'ala di fantasia che da due stagioni Allegri invocava. L'idea di arretrarlo davanti ai difensori è una idea bislacca. E a nulla vale la considerazione che stante gli infortuni di Marchisio e Mandragora la situazione resta di emergenza. In quel ruolo c'è Lemina. E in alternativa Hernanes: che è un giocatore della rosa, fino a prova contraria. Dissento da chi lo fischia. A ritmi non altissimi, Hernanes , in quella posizione ,fa la sua figura. Tra l'altro un Pjanic così “basso“ non consente i giusti rifornimenti alle punte. La Juventus deve imparare a servire Higuain: lo sta facendo in modo discontinuo. Higuain è abile a partire tra le linee, nascondendosi  dietro al suo marcatore. Serve l'uomo da ultimo passaggio: Pjanic appunto. Che non ha la velocità di inserimento di Hamisk, partner del Pipita nel Napoli, ma certamente ha capacità simili a quelle del fantasista azzurro, nella rifinitura. Higuain non è un centravanti da spalle alla porta. Higuain punta la porta. Ed il pezzo forte del suo repertorio è l'imbucata da centro area sui cross - bassi – degli esterni . Se tu hai uno come Higuain, devi sfruttarne le caratteristiche. In ogni caso, tenerlo in panchina a San Siro - a mio parere - è stato un errore. 

 

SECONDO ERRORE

 

Un poco surreale è risultata la catena di sinistra al Meazza: tre mancini che il destro non lo usano neppure per uscire di casa: Chiellini, Alex Sandro e Asamoah. I risultati si sono visti sul pressing alto dell'Inter: o sei Alex Sandro in grado di saltare in velocità l'avversario. Oppure l'inimico ti “accompagna” sul tuo piede forte e ti toglie ogni linea di passaggio. L'Inter ha disputato una gara ruvida.  Ha vinto quasi tutti i contrasti. Ha messo in imbarazzo i pensatori bianconeri .

La topica di Asamoah che ha innescato il vantaggio interista,  è apparsa da torneo parrocchiale. Ma era la quinta.  Per cinque volte il medesimo errore. Fatale , l'ultima. Ma Allegri, non ha colto ( o non ha voluto cogliere)  le sirene di allarme. 

 

TERZO ERRORE  

 

Ma c'è un errore che supera gli altri, a mio parere. Allegri esca presto dall'equivoco della rosa nella quale tutti sono titolari. Non è così. Ci sono i titolari e altri che non lo sono.  E se qualcuno non gradisce beh, la società farà bene ad agevolarne la cessione. Gli equilibri di uno spogliatoio sono delicati. Ma andare al Meazza contro l'Inter tenendo Higuain in panchina è apparsa una scelta rivedibile . Uno come Higuain, con la sola presenza,sa mettere in apprensione le difese avversarie, molto più di quanto non riesca a fare Mandzuki.  Allegri ha difeso il suo operato. Personalmente non mi ha convinto. La sconfitta di Milano non nasce dal caso o dalla esclusiva bravura degli avversari

Nasce anche dalle scelte di Allegri. Un poco di autocritica giova. Sperimentare ci sta. Mai, peraltro, contro avversari di cartello. E mai e poi mai contro l'Inter. 

 

L'INTERISTA TAVECCHIO

 

Onore all'Inter: ha vinto con merito, giocando meglio della Juventus. La Juventus al Meazza  purtroppo ha dimenticato. Ha dimenticato che ci sono due gare all'anno che i suoi tifosi non vogliono perdere. Nè i tifosi e neppure la società: il numero 34 fuori e dentro lo Stadium non è una invenzione del sottoscritto. Ma a Milano, con evidenza la squadra ha dimenticato . Eppure sarebbe bastato che dopo il gol del pareggio, la Juve avesse guardato verso la tribuna d'onore, là dove il presidente della Federazione, Carlo Tavecchio  (interista dichiarato) era visibilmente compiaciuto accanto al sindaco di Milano, Sala (altro cuore neroazzurro )  e al  nuovo padrone cinese della Beneamata. Ho trovato inopportuna la presenza di Tavecchio a fianco della dirigenza interista. Ho trovato una  provocatoria ovvietà aver definito la vittoria dell'Inter “un bene  per l'interesse del campionato“. Puoi dirlo - da presidente - se sei neutrale. Se vai a sederti in  uno spicchio neutrale della tribuna.  Se con una delle due società in campo non hai un contenzioso giuridico, economico e sportivo. Ma se sei dichiaratamente interista, non puoi farlo. Perché ti piaccia o meno, anche se dalla Juventus i voti per la tua elezione non li hai presi, resti il presidente della Federazione. Vale a dire di tutti. Tavecchio ha dimenticato di essere il presidente (gli capita spesso, del resto) della Federazione. Ma  non ha dimenticato di essere interista. In compenso la Juventus ha dimenticato quello che mai dovrebbe dimenticare: che uno dei suoi scudetti (sfilato da un altro interista, alla Lupin)  è custodito, imballato dentro ad uno spesso cartone, nella bacheca neroazzurra. 

La Juve ha dimenticato. Troppo sazia, forse, dopo un quinquennio di vittorie. Troppo presuntuosa per difendere “alla Trapattoni“ un vantaggio immeritato. Troppa dimentica che il centravanti dell'Inter ogni qualvolta ha incontrato la Juventus,  (persino con la maglia della Sampdoria) ha timbrato il cartellino con puntualità. Marcarlo adeguatamente sarebbe stato un segno di rispetto nei confronti delle qualità di Icardi. La Juve, al Meazza, ha dimenticato. Che contro l'Inter i tifosi la vogliono - magari sconfitta - ma con la bava alla bocca fino al fischio di chiusura. Che in due gare all'anno non vogliono vederla- copyright Gioanbrerafucarlo  - “inciampare nelle primule” . Perché quella contro l'Inter non è una partita normale. E mai lo sarà . E' più facile che i palestinesi facciano la pace con Israele che gli juventini si rappacifichino con gli interisti . 

 

DYBALA DA TUTELARE .

 

In questo contesto  (Tagliavento non ha arbitrato bene, ma non ha influito sul risultato, al netto degli errori commessi)  la Juventus si deve porre il problema della tutela di Dybala, fatto oggetto ormai delle “attenzioni premeditate “ degli avversari . Un problema da porre al designatore. Pronti via: neppure un giro delle lancette sull'orologio e Murillo con una entrata vigliacca (ginocchiata contro la schiena)  manda un esplicito messaggio al giovane argentino. Se Dybala avesse il carattere di Omar Sivori, la gara di Murillo sarebbe finita anzitempo : in barella .Ma Dybala è uno che non reagisce. Quanti  falli subisce ( spesso impuniti ) Dybala , nel corso di una gara ? . Troppi.  

 

 

AGNELLI :  CHAPEAU

 

Intanto sono stati resi noti i numeri relativi alla gestione 2016 . La Juventus chiude l'esercizio per il secondo anno consecutivo con un attivo : 4.1 milioni di euro . Quasi il doppio rispetto alla precedente stagione. E per quanto attiene al fatturato, la Juventus con 387,9 milioni di euro stacca  un biglietto da primato relativamente al campionato italiano . Record ogni tempo. Insomma quota  400 milioni è davvero vicin . Chapeau, quindi per Agnelli, Marotta, Nedved e Paratici.  Con questi risultati la Juventus si colloca anche a livello europeo nel lotto delle prime nel continente . La stagione dirà, dopo gli ingenti investimenti, dove potrà arrivare Madama. Il cammino, peraltro, lo ha tracciato da tempo Andrea Agnelli: diventare i primi in Europa. Decisamente un gran bel programma.

 

 

 

POGBA, SCHIUMA DI BIRRA 

 

Cercasi Paul Pogba, disperatamente.  Ho letto che anche Raiola adesso sostiene che la scelta migliore per Pogba sarebbe stato il Real. Modestamente l'ho scritto un mese fa . La scelta migliore per  Pogba  sarebbe stata quella di rimanere alla Juve. In alternativa di andare al Real. I Diavoli Rossi di Manchester non fanno per lui. Non fa per lui la posizione in campo nella quale lo costringe Mourinho. E soprattutto non fa per lui, Mourinho. Uccellato dal sottostimato ( all'Inter ne sanno qualche cosa ) Walter Mazzarri. La verità è che dopo la sua esaltante stagione ( con Triplete ) all'Inter, Mourinho non ha più veramente brillato. Neppure quando ha vinto. Oggi è un “duellante“ con la lama spuntata. Diciamo, ( per restare al tema proposto  dal bravo collega di Sky  Paolo Condò che ha messo a confronto in un libro,

 il portoghese con Pep Guardiola ) che quella di Mourinho è una lama napoleonica: quella del celebre film di Ridley Scott, tratto da un racconto di Conrad . Quella di Guardiola è una spada laser jedi da “ Guerre Stellari “ . .  

Auguri a Pogba. Se davvero sulla sua scelta ha pesato il conto in banca, beh, gli interessi continueranno ad accumularsi. Ma se la sua stagione  continuerà ad essere opaca, ininfluente, mister 110 milioni vedrà rapidamente scemare anche la sua valutazione. Ironicamente i tifosi lo hanno “ postato” come un bicchiere pieno di schiuma di birra. Lo United sarà pure “casa sua“. Ma mai, neppure nelle gare più opache, Pogba ha ricevuto dai suoi adoratori juventini un trattamento simile. Vero Paul?