L'IMBOSCATA - Indagini e deferimenti? Non ci riprovate. Delusione per Pjaca: il croato ha un diritto. Il mistero Mandragora, le trattative per il centrocampo e le voci su Dybala e Donnarumma…

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
27.01.2017 00:35 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Indagini e deferimenti? Non ci riprovate. Delusione per Pjaca: il croato ha un diritto. Il mistero Mandragora, le trattative per il centrocampo e le voci su Dybala e Donnarumma…
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

SE VI SIETE STANCATI.....

 

Se ormai vi disgusta l'astio sparso a taniche su carta stampata e via etere. Se vi repellono gli incendi deliberatamente accesi per un punto di share o per qualche copia in più. Se un abbraccio tra Buffon e Tagliavento non vi fa venire l'orticaria. Se vi sembra impossibile che “ci stiano riprovando“ con nuove “indagini“, con “inevitabili“ deferimenti (reato ipotizzato, il “tentativo” di infiltrazioni malavitose nella vendita dei biglietti) in perfetto stile 2006. Se davvero vi siete rotti gli zebedei di questa zuppa  a base di inchieste livide ed interessate. Se vi siete stufati di questo liquame dove si è bravi ad insinuare, abili a svicolare, formidabili nel sospettare. Se tutto questo preteso “dibattito“ vi ha davvero “scassato o' cazzo“ per dirla nel linguaggio degli Accademici della Crusca, allora potreste godervi qualche fatterello di poca rilevanza mediatica. Ma “pulito“, privo di retrogusti. Per esempio quei tifosi della Lazio che allo Stadium hanno ricordato con pietas le 39 vittime dell'Heysel. E alla fine con un coro hanno fatto commuovere Leonardo Bonucci: note a sostegno del suo bimbo dalla malferma salute. 

Per esempio Agnelli che va a Madrid a partecipare al progetto contro il razzismo nel mondo del calcio. Per esempio due dei bambini miracolosamente scampati alla tragedia del Rigopiano messi in contatto telefonico con Paulo Dybala.

Scrivo consapevole che “certi argomenti“ fanno parte delle regole del gioco. Non sarò io ad ergermi a pudica Damazza: risulterei, come nei versi di Prevert, una Suora del Bengala. Ma sono stremato di leggere o di sentire che alla Juventus si deve, è doveroso chiedere, ogni settimana, un certificato di illibatezza.

Troppe vittorie, troppo fatturato, troppo di tutto. E' “sacrosanto“, chiederne conto, scrivono. Sacrosanto ipotizzare - dicono- che possa essere mignotta.

Ha mai avuto Madama un giorno di pace negli ultimi sette anni di gestione, quella che coincide con la presidenza di Andrea Agnelli?

Non l'ha avuto e non lo ha .

“Il sospetto – ha scritto Thomas Paine – uno dei padri fondatori degli Stati Uniti – è il compagno delle anime meschine“

La  Città del Calcio, da tempo, cammina sull'orlo del baratro. Cammina  pericolosamente come il  bambino descritto ne “Il giovane Holden“. La Città del Calcio è diventata simile alla New York scolpita da Henry  Miller: moderna Carcassonne dentro alle cui mura giorno e notte la lotta continua senza tregua. Dove “Il nemico è sempre alle porte, le trombe squillano sempre“. E fa niente se il Max  del titolo di copertina (per non parlar dei “fagociti bianchi“) assomigli  più allo  “scocciatore“ della celebre satira di Orazio che al Massimiliano allenatore di calcio.

Dentro a quelle mura non si fanno prigionieri. Non ci sono avversari, solo nemici. Il “rumore“ dei quali è conditio imprescindibile  affinché il conflitto (permanente) possa continuare a beneficio del Sistema. Che poi è solo un parolone per dire: “di tutti“ . Tutti con la propria porzione di torta: da addentare. Dove i moralisti hanno un solo problema: una fetta troppo piccola .

 

 

MARIO UBER ALLES

 

Che Juventus è quella che dopo Firenze, cambia tutto, si fa spregiudicata, sforna una sorta di 4-2-4 con i migliori, tutti contemporaneamente in campo? E' una Juventus che solo in apparenza è priva di logica. Il progetto si basa su un presupposto: mai più senza Mandzukic . Idea che  Allegri – a mio parere - ha covato lungamente ( altro che “mi sono svegliato e mi sono detto  eccetera“ ) e che infine ha sbattuto in faccia a dirigenza, squadra, media e tifosi . M. M. più altri dieci. Giusto o sbagliato che sia, con Lazio e  Milan la mossa ha prodotto gli effetti sperati. Sprazzi di gioco bello e veloce. E una mentalità offensiva decisamente europea. Marione fa l'esterno: corre, pressa, raddoppia, crossa, recupera. Impossibile non farsi contagiare dalla sua energia. Si è dato una mossa in fase di non possesso anche Higuain.  Dybala è tornato al gol. Ma ottime notizie sono arrivate ad Allegri sia da Asamoah (recuperato) che da Pjanic. Il bosniaco  nell'anomalo 4-2-4 gioca nei due di centrocampo con grande libertà ma anche con una mai fin qui vista determinazione fisica. Sui piedi non c'erano mai stati dubbi: fantastici. E' una Juventus sperimentale ma decisamente intrigante. L'assetto va perfezionato, i meccanismi oliati. Ma l'idea centrale - nella ricerca di un equilibrio - è  a suo modo rivoluzionaria. Ne avevo accennato la scorsa settimana citando il Bologna di Bernardini. Dare spazio alla qualità attraverso i giocatori più dotati. Duttilità che quasi sempre significa imprevedibilità. La Juventus mai in precedenza aveva espresso la cifra tecnica vista con Lazio e Milan. Una impostazione che Allegri dovrà essere bravo a dosare: lavorano tantissimo i due esterni d'attacco e i due interni a centrocampo. Una rotazione è più che prevedibile. La stagione è lunga, gli impegni numerosi e ravvicinati .

Confesso una certa delusione per il mancato impiego contro il Milan di Pjaca. Allegri non perde occasione per tesserne gli elogi. Fa bene. Ci sono giocatori bravi e giocatori forti. I giocatori forti vanno messi in campo. Perché sono nati pronti. Pjaca è come Dybala: pronto. Finora il minutaggio di Pjaca è risultato esiguo. Io reputo abbia diritto almeno ad una partita intera, per essere degnamente valutato. Domanda: chi esce? Risposta:  la cosa è ininfluente. Se ho ragione, funziona il postulato, Mandzukic più altri 10 .

Infine: cosa ha detto  Juve – Milan di Coppa Italia dal punto di vista arbitrale? Che un profluvio di cartellini ( uno rosso per somma di ammonizioni a Locatelli ) non ha frenato le rudezze in campo. Capita sempre allo stesso modo : la partita fila via semplice con falli e magari ammonizioni. Poi capita che l'arbitro non applichi il regolamento ma che lo “interpreti“. E allora comincia un'altra partita : inevitabilmente più brutta e costellata da eccessi e da errori. Oltre che da troppi cartellini. Recidivo, Irrati. Direzione fotocopia ( a  Palermo  ) la sua . Inizio dell'onda anomala ? Il mancato secondo giallo a Kucka per un colpo gratuito a Mandzukic. Topica visibile anche a velocità normale: al ralenty, spietata con Irrati . Tutto il resto, solo una conseguenza.

 

 DYBALA, FIRMI?

 

Manca meno di una settimana al gong finale del mercato. Come si sta muovendo Madama ? Finora, uno in entrata (Rincon) , uno in uscita (Evra, grazie e in bocca al lupo ) . Una operazione di routine ( Zaza al Valencia ), due futuribili ( Caldara e Orsolini ) ma già certificate. Ci sarà altro ? Le occasioni Marotta le coglie sempre, ma all'orizzonte al momento non se ne vedono. Il nuovo modulo varato da Allegri e la ritrovata condizione di Asamoah rendono improbabili (a mio avviso) operazioni sulla fascia sinistra. Se ne riparlerà a giugno. Con il più che ipotizzabile rientro di Spinazzola, in prestito a Bergamo, alla Casa Madre.

L'uomo in uscita è certamente Hernanes. Ma a quanto risulta, prima di giugno non vorrebbe muoversi. Mandragora? Il mistero continua. Non si sa se resta o se andrà in prestito. Non si sa se sia finalmente guarito o se abbisogni ancora di una preparazione differenziata. Sfortunato, Mandragora: il calcio italiano lo sta aspettando. Resterà Mattiello, come ha confermato Marotta. Ogni giorno si infittiscono le ipotesi sui centrocampisti monitorati dalla Juventus. Gustavo?  Mezza bufala. Matuidi? Sfumato. Rabiot? Non risulta. Bentancur? Arriverà a giugno. Quel simpaticone di Angelici, per  lasciarlo libero dopo il sub 20 (febbraio) pretenderebbe oltre ai prefissati 9,4 milioni di euro, altri 2,5 milioni di indennizzo per... la cortesia. Richiesta esosa e atteggiamento poco rispettoso verso chi ha assecondato i desiderata di Tevez - a suo tempo- a zero moneta.

Tarda il rinnovo di Dybala, così come tarda il primo contratto da professionista di Kean. Per il ragazzino, comunque, dovrebbe trattarsi di una formalità. Per Dybala , le voci si rincorrono. E le ultime dicono che la cifra offerta dalla Juve (valida fino al 2021, con clausola rescissoria da 160 milioni) non basta. E non basterebbe (la cifra) perché il Barcellona è alle prese con la “grana“ Messi. Al quale sarebbe stato proposto per rinnovare, letteralmente la luna. Ma – potenza dei tempi- Messi la luna la vorrebbe “doppia“ . Perché davvero pare che qualche cinese (di Pechino, piuttosto che di Milano) sia disposto a far saltare il banco (del buon senso prima di tutto) con una offerta da capogiro alla Pulce. Da qui le manovre del Barcellona su Dybala, per cautelarsi. Fantacalcio?Le cifre che girano in Cina sono reali. E sono un pericolo: troppo e troppo in fretta. Pessima “congiunzione“ . 

 Torniamo alla Juventus. Un mediano (di forza e di tecnica) si cerca. E un mediano sarà. In alternativa  (comunque sempre per giugno ), uno tra  Tolisso e Kessie. Più il primo del secondo. Ma non sarà asta. Mia idea: meglio chiudere adesso, con arrivo a giugno. In estate il prezzo sale. E di tanto. Quanto ai cento boatos su Donnarumma, direi di aspettare il closing (3 di marzo) se closing, per il Milan, finalmente sarà. Per ora sono solo elucubrazioni ed ipotesi. Qualcuno tende a dimenticare, che per quanto con la testa sulle spalle, Donnarumma è un ragazzino. Sul quale la pressione sta diventando troppo grande. Anche per uno “coperto“ da Mino Raiola.

 

IN FASCE

 

Volete sapere l'ultima?  La Juventus starebbe seguendo (e con lei mezza Europa) il 2001 Adil Taoui del Tolosa. Un centrocampista offensivo che ancora non ha firmato il suo primo contratto da professionista e che segna a raffica: 15 gol in 11 partite nel campionato transalpino Under 17  Tra   poco li andranno a cercare direttamente in sala parto. E pensare che un centrocampista offensivo, bravo che segna e sa lanciare, la Juventus ce l'ha: si chiama Luca Clemenza, titolare nella Primavera di Grosso. Ma è un 97': per il calcio del Millennium decisamente un “anzianotto“ .