L'IMBOSCATA - Comincia la stagione ufficiale: ecco il progetto sportivo e aziendale di una Juventus sotto il "tiro" dei cecchini. Buffon sponsor di Bernardeschi: possibile affare di mercato

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
19.08.2016 00:23 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Comincia la stagione ufficiale: ecco il progetto sportivo e aziendale di una Juventus sotto il "tiro" dei cecchini. Buffon sponsor di Bernardeschi: possibile affare di mercato
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

IL PROGETTO DELLA SIGNORA

             

  Si ricomincia, dunque. La Juventus da dove aveva terminato. Con una squadra molto rinnovata e con una qualità decisamente superiore a quella che aveva realizzato l'incredibile rimonta, conclusasi con il quinto scudetto consecutivo. Coppa Italia e Supercoppa italiana sono fragoline aggiunte ad una  fantastica crostata : di frutta.

La Juventus stagione 2016-17, inutile nascondersi, parte con la volontà di vincere tutto. Champions compresa. Il mercato è stato sontuoso. Ha portato a Torino nomi stellari. Un mercato che ha indebolito le concorrenti per lo scudetto e che ha messo pressione ai top-club continentali .

Ma  anche la  pressione sulla Juventus sarà forte. Sulla carta è una squadra in grado di vincere con continuità. E di centrare gli obiettivi che l'Azienda si è prefissa. Dopo la rocambolesca ed ingiusta sconfitta a Monaco di Baviera, nella scorsa stagione, qualche cosa è scattato a livello dirigenziale. La convinzione che con alcuni importanti ritocchi (ergo investimenti) la Coppa dalle grandi orecchie sia abbordabile. Anche come strategia finanziaria: arrivare almeno in semifinale di Champions, dal punto di vista economico vale un Perù. E' l'Azienda Juventus, l'azionista di maggioranza , la Famiglia che si sono messi in discussione. Grazie al rinnovato potere industriale della Exor e di Fca. Grazie ai bilanci in ordine della Juventus, gestione Agnelli. Una strategia che ha già consentito utili importanti nell'espansione del brand. Pochi lo sanno ma il mercato francese è per la Juve- nel Continente- il mercato più importante. Gli Europei hanno consolidato questo primato. Ma il marketing della Signora si sta estendendo rapidamente grazie ad un merchandising di alta qualità in Cina, In Nord America, in Australia, in Messico, in Giappone, persino in Nigeria. Gli straordinari risultati sportivi hanno dato forza al brand. Ma con il brand  se la Juventus continuerà a vincere, è possibile che lo sponsor Adidas che garantisce 139,5 milioni di euro fino al 2021, ritocchi al rialzo il suo investimento)  di pari passo va velocemente l'intero progetto sportivo. Che con lo Stadio di proprietà, il Museum e il nuovo J Medical presto (fine 2017) potrà contare sul complesso polifunzionale in realizzazione alla Continassa. Tra le iniziative destinate a dare sempre maggiore visibilità (e ovviamente introiti) alla Juventus, anche l'apertura di una decina di ristoranti con il marchio J in giro per il mondo.

 

OCCHIO AI “CECCHINI“

Si ricomincia da qui: con un progetto sportivo che sta correndo veloce. E con un pronostico che  metterà la Juventus, nel terzo anno di Allegri, inevitabilmente sotto le luci della ribalta. Ma anche sotto il "tiro" dei cecchini. Di quanti stanno aspettando un passo falso dei campioni in carica, per scatenare le polemiche. Insomma la Juventus non può sbagliare.

L'esordio in campionato allo Stadium contro la Fiorentina è insidioso. Sul calendario stilato “motu proprio” dal “cervellone" della Lega ho già espresso le mie riserve. La Juve ha “beccato“ di fila Fiorentina, Lazio, Sassuolo e Inter. Tanta roba. Troppa per ritenerla frutto di un mero “caso“. Ma non è detto che un esordio tanto complicato non sia  una ulteriore molla per i marinai di lungo corso della Signora. Insomma , forse meglio una Fiorentina, in avvio, che un'Udinese, sorprendente e corsara, la scorsa stagione, allo Stadium.

 

HIGUAIN – DYBALA : COPPIA DA SCOPRIRE


La Juventus consegnata ad Allegri è una squadra potenzialmente da grandi numeri. Vedremo  come l'allenatore che ha vinto di fila gli ultimi due scudetti, saprà amalgamarla. Vedremo con quale modulo la metterà in campo. Va considerato che si riprende a giocare dopo una Coppa America e un Campionato Europeo che hanno visto molti giocatori della Juventus impegnati da protagonisti.

Qualche riverbero negativo potrebbe esserci .

 Ma la preparazione - rispetto alla scorsa stagione  e in vista di impegni tosti, fin dalle prime giornate - è stata cambiata.

Dal punto di vista tattico, la curiosità maggiore sarà quella relativa ai movimenti di Higuain in attacco, in coppia con Dybala. E sarà interessante vedere se (in attesa di Marchisio, in campo probabilmente a dicembre) Allegri, affiderà le chiavi del gioco a Pjanic. Forse  in una posizione avanzata, rispetto alle canoniche  cadenze metodiste, con le quali prima Pirlo e poi Marchisio gestivano i movimenti della squadra.

 

LA “ PERA” JUVENTUS

 

Juventus – Fiorentina è anche la storia di una rivalità. Storica sono soliti chiamarla quanti trattano di calcio. In realtà ogni scontro di alta classifica che vede protagonista la Juventus viene definito storico. Lo è quello con la Fiorentina (troppo spesso "servito" con l'aggiunta di impuniti cori infami inneggianti all'Heysel ). Ma similmente storico è quello con il Napoli (oggi più che mai dopo il “ratto“ di Higuain ). Lo è quello con la Roma, orbata  di Pjanic e nel corso dei decenni segnata dai “gò de Turone”, dagli sfottò di Totti, da millanta polemiche e da quel “violino“ di Garcia mai digerito a Torino . Lo è - e lo sarà per sempre - quello con l'Inter: i motivi sono arcinoti e mi pare stucchevole rammentarli. Lo è quello con il Milan, aggrappato in queste stagioni di grande sofferenza al “gò de Muntari“ . Lo è per il Torino, inevitabilmente, (qui con repellenti cori della   curva bianconera, inneggianti alla tragedia di Superga) trattandosi di Derby. Lo è quello con la Lazio, per ragioni francamente note solo ai tifosi della seconda squadra della Capitale. Ma a ben guardare lo è anche per tutte le altre. Le gare con la Juventus, sono sempre le gare “della vita“. Capita a chi frequentemente vince. Ma poi vai a vedere le classifiche degli ultimi cinque anni e scopri che il divario minimo si aggira sui dieci punti. Per alcuni, l'imbarazzo viaggia sui venti, addirittura trenta, punti.

Insomma la pera Juventus, costretta in un cesto di mele. La “storica rivalità“ la sentono gli altri. Ma nel derby della Mole e poi in quello che in modo colorito viene chiamato “derby d'Italia“, la rivalità è avvertita anche  in casa bianconera. Più nel secondo che nel primo.

 

OCCASIONE PER BERNADESCHI

 

La Fiorentina alla seconda stagione di Paulo Sosa rappresenta per la Juve un test importante.

Presumibilmente il gioco non sarà fluido. Ma la qualità dei solisti è tale da poter sopperire anche ad una “conoscenza“ relativa . La Viola, nella scorsa stagione ha fatto vedere il calcio stilisticamente più bello. Immagino lo farà vedere anche allo Stadium. Vetrina importante per la società,la squadra e i singoli. Specie, tra i “gigliati“, per Bernadeschi. Giocatore che piace a Marotta e Paratici e che ha in Buffon il suo primo estimatore. Sono entrambi di Carrara, e la loro amicizia è forte quanto risaputa. In passato, la conflittualità tra gli Agnelli e il patron Diego Valle, è stata forte a causa delle rispettive posizioni in Rcs. Tradotto: Corriere della Sera. Oggi con la Exor da tempo fuori dal Cda del quotidiano di Via Solferino e Della Valle, sconfitto (con il gruppo capeggiato da Bonomi) a sorpresa dall'editore (nonché presidente del Torino) Urbano Cairo, i motivi di tensione dovrebbero essersi ridotti. E benché Bernadeschi abbia un contratto che scade oltre il 2020, una sua esplosione in questa stagione, potrebbe mettere la Juventus sulle sue piste. L'occasione allo Stadium è di quelle imperdibili. E un confronto - magari a partita in corso - tra il talento fiorentino e il croato della Juve, Marko Pjaca, potrebbe essere stimolante.

Fuori i secondi, allora: il match sta per iniziare. Al pari della lunghissima stagione. Sosteneva il Duca di Wellington che “la battaglia di Waterloo, fosse stata vinta sui campi da gioco di Eton“.

In soldoni: spirito agonistico e disciplina. Se c'è una società in Italia che assomiglia ad un club inglese, questa è la Juventus. Che deve quelle sue maglie a strisce bianche e nere, alla solidarietà del Notts Forrest, nel cui inno sociale si recita “ Fantastico. E' come vedere in campo la Juventus“.

Ah: per la cronaca. Il Duca di Wellington ometteva di dire una cosa: La battaglia di Waterloo la vinse il Generale Tempo. La pioggia a catinelle che impantanò l'artiglieria di Napoleone, esponendola alla strategia nemica. Insomma, l'auspicio è che la Dea  si astenga da temporali sullo Stadium. Per tutelare lo spettacolo, se non altro .