L'IMBOSCATA - Assurdo chiedere la testa di Allegri e Marotta. Juve in crescita, ma ci sono cinque magagne da correggere. Coppia Higuain-Mandzukic: giudizio fantozziano. Talismano Hernanes. Il saluto ai gufi appollaiati

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
30.09.2016 01:02 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Assurdo chiedere la testa di Allegri e Marotta. Juve in crescita, ma ci sono cinque magagne da correggere. Coppia Higuain-Mandzukic: giudizio fantozziano. Talismano Hernanes. Il saluto ai gufi appollaiati
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

Sosteneva Orazio nelle Odi: “Aequam memento rebus in arduis/servare mentem“. Tradotto: Ricorda, nelle difficoltà, di mantenere equilibrio". Ignoro se Max Allegri conosca gli scritti di Orazio: nel caso glieli consiglio. Sono una miniera. L' errore  più grande che la Juventus potrebbe fare è quello di esaltarsi per la rotonda vittoria di Zagabria. Le difficoltà ci sono ancora. Lenite dal grasso risultato, ma ci sono.  L'avversario si è rivelato modesto. La Juventus ne ha disposto dopo aver inizialmente penato nel cercare (unici tiri - da fuori - di Hernanes) di sbloccare una gara nella quale l'avversario asserragliava nella sua metà campo dieci uomini a protezione del portiere. Quanti incontrano la Juve (Siviglia, Lazio, Palermo)  pensano a difendere lasciando l'incombenza del gioco a Madama. Unica eccezione l'Inter di De Boer: una gara sbagliata, mal interpretata dalla banda di Allegri.  

 

HERNANES TALISMANO

Sempre Orazio, (ma forse la locuzione il nostro l'aveva copiata da qualche antico testo) vergava: “Quandoque bonus dormitat Homerus". Tradotto: di tanto in tanto, anche il buon Omero si appisola. Concetto che ha una sua ratio: c'è anche il valore dell'avversario con il quale fare i  conti. Certi “pisolini” sono indotti.

Quindi, nonostante il poker calato a Zagabria, frutto di un “buio“ ragionato, la Juventus resti con i piedi per terra. Rammentando che a Palermo aveva vinto fortunosamente giocando malissimo. A Zagabria, Allegri, ha avuto buone risposte: dalla difesa, imbattuta da tre gare (ma il legno della porta di Buffon che ancora trema, certifica che sulle palle inattive c'è da lavorare) . Da Pjanic (buoni movimenti, un assist e un gol che solo agli sprovveduti può essere sembrato facile: non lo era). Da Higuain (una palla decente e un gol dei suoi). Da Dybala: eurogol. Da  Hernanes: facilitato dai bassi ritmi ma esemplarmente geometrico. Hanno - tra l'altro - scoperto che con il Profeta in campo la Juventus ha sempre vinto. Con buona pace del tifoso dadaista, dunque, Hernanes, sì: porta fortuna. Da Dani Alves: a volte anarchico ma sempre imprevedibile. Da Pjaca: 22 minuti, una travolgente azione personale con tiro parato e un cioccolatino (il secondo dopo quello col Cagliari) malamente sprecato (ancora) da Mandzukic. Normale amministrazione per la BBC e per Khedira. Cuadrado interno (al posto di Pjanic) idea dettata dalla necessità. Evra, diligente ma impreciso nei cross. Disoccupato, Buffon. Siamo a settembre, si dice. Ovvietà. Come quelle che “la forma verrà“. Che “le squadre di Allegri cominciano sempre lentamente“ . Che “l'importante è correre a marzo". Che “gli infortuni hanno condizionato le scelte“ . E infine la perla “come si fa a criticare una squadra che è prima in classifica e che, pure a pari punti, per la differenza reti, in questo momento capeggia il suo girone di Champions?“. Non ci sto: Allegri è bravo e competente ma non è l'Oracolo di Delfi. A volte sbaglia. Certamente la squadra rispetto alla scorsa stagione sta veleggiando con il vento in poppa. Ma credo che Allegri (che è toscano di scoglio) sia consapevole che lo scafo soffre il mare grosso e che un terzo delle vele non è ancora stato spiegato. E che considerare la trasferta di Empoli, prima della sosta, una pratica notarile sarebbe cosa sciocca. La gara è alla sua portata ma ad  Empoli la Juve soffrirà come non ha sofferto a Zagabria. Rammenti Palermo: e vada in campo correndo. Scriveva Gioanbrerafucarlo: “Tu puoi essere anche il dio della pelota in terra. Ma se il tuo avversario corre più di te,  non la becchi mai“. Vietate le passeggiate, come alla Favorita. Specie senza palla. 

 

 

GUFI: SALUTI DALLA CAPOLISTA

 

Va bene, ci mancherebbe: la capolista “saluta” i gufi appollaiati sugli alberi sempre più spelacchiati del campionato. La Roma “matata” di brutto a Torino. La Fiorentina bella e spuntata. Il Milan  più tonico rispetto all'avvio ma decisamente al di sotto delle aspettative. L'Inter che dopo aver gonfiato il petto per il successo contro la Signora, immaginandosi Supereroe, si è ritrovata sgonfia e normale “ cittadina “ davanti al Bologna. In scia di Madama resta il solo Napoli. Che gioca ottimo calcio, indipendentemente dagli interpreti: merito di Sarri, l'inguardabile irsuto uomo in tuta, che sa di pallone e studia ogni giorno per migliorare. Il roboante 4-2 del Napoli sul Benfica (a punteggio pieno nel suo girone di Champions) unitamente all'azione corsara della Juve in Croazia è un buon viatico per il calcio italiano. Le italiane ci sono. E sloggiarle dalla stanza  dei bottoni calcistica, sarà impresa più complicata di quella messa in atto dal duo Merkel-Hollande nei confronti del premier Renzi.

La Juventus è certamente in crescita, Allegri sta mescolando le carte, facendo - considerato che l'infermeria è sempre affollata - di necessità virtù. E' un affidabile condottiero: titoli e successi parlano per lui. Ma segnalarne le “magagne“, riflettere su cosa non va, non è reato di lesa maestà. E' una onesta opzione .

Presto per cantare vittoria. Ma assurdo stracciarsi le vesti invocando la rimozione (troppi tifosi non hanno il senso della realtà) di Allegri e Marotta. Lecito riflettere: segnalando le cose che ancora non vanno.

 

CORRERE SENZA PALLA

 

Cosa farei al posto di Allegri? 

Prima cosa: farei vedere come si muove senza palla il City di Guardiola. Che non fa più  l'irritante tiki-taka di Barcellona. Il City gioca un calcio fluido che nasce dalla disponibilità dell'intera squadra a smarcarsi e a muoversi senza palla, offrendo continue linee di passaggio a chi ha la sfera tra i piedi. Il City se può, gioca di prima: i suoi movimenti sono semplici. Il concetto è:  allargare più possibile  il gioco. Non è un gioco perfetto: se capiscono come aggredirti corri qualche rischio. Ma non tutti hanno la “birra” e la generosità di un Celtic. Saper correre senza palla, saper smarcarsi  risulta fruttuoso. Più linee di passaggio invogliano a giocare di prima. E conseguentemente a muovere velocemente la palla. Cito per l'ennesima volta il saggio Liddas: aveva capito tutto con decenni di anticipo. “La palla corre sempre più velocemente dell'uomo“. Se si può si gioca di prima: a cominciare dal portiere. Ma quest'ultima è una variabile che va ascritta a Pep Guardiola.

 

PALLE INATTIVE: MOLTO DA MIGLIORARE

 

Seconda cosa. Io al posto di Allegri farei lavorare la squadra fino allo sfinimento sulle palle inattive. Quelle difensive, tallone d'Achille anche nella scorsa stagione. E quelle offensive. La Juventus batte i corner in modo inadeguato. Traiettorie sistematicamente preda dei difensori avversari. E batte anche i calci a due in modo scolastico: palla nel mucchio e speriamo nella “spizzata“. Ci sono almeno cinque-sei modi per battere le punizioni  di “seconda “, costruendo schemi che mettano in condizione un uomo di calciare a rete .

 

UNA BOIATA PAZZESCA

 

Terza cosa: personalmente dell'esperimento di Palermo (Mandzukic e Higuain assieme) penso  quello che Fantozzi pensava del film sulla famosa corazzata sovietica: una boiata pazzesca. Io capisco che Allegri non voglia “perdere“ Mario Mandzukic. Il croato  è  stato  fondamentale nella conquista del quinto scudetto consecutivo. Capisco voglia dargli spazio: ma per favore non in coppia con Higuain. I due sono incompatibili: un Higuain che fa legna a metà campo, più basso di Manduzukic , non si può vedere. E' stato preso per far gol. Non per costruire per altri.  Il croato notoriamente soffre la panchina: dovrà farsene una ragione. Oggi nella Juventus su quattro (considerando con il Pipita e Dybala, anche Pjaca) è la terza scelta.

 

SERVIRE IL PIPITA

 

Quarta cosa: è inaccettabile che ad Higuain arrivi una palla giocabile a partita. Sono gli altri a dover capire i suoi movimenti. Che sono semplici, quanto letali. Due fondamentalmente. Uno centrale, offrendosi al dai e vai con un compagno. Uno più sofisticato, “nascondendosi” dietro al suo marcatore, partendo sul filo del fuorigioco per andare ad impattare in mezzo all'area. Bisogna cercarlo (come a Zagabria ha fatto Pjanic) e bisogna servirlo: con palle basse e palle alte. Entrambe, te lo insegnano alla scuola calcio, sono efficaci quando arrivano dal fondo a rientrare. E il Pipita, questo tipo di assistenza, è solito trasformarla  in “pepite“.

 

UN 4-3-3 ? 

 

Quinta cosa: capisco la riluttanza di Allegri a cambiare il 3-5-2. E' questo modulo e gli interpreti di questo modulo che hanno fatto le fortune della Juventus per cinque stagioni di fila. E i senatori la scorsa stagione glielo hanno detto chiaramente dopo la sconfitta con il Sassuolo: “Difendendo a tre ci sentiamo più sicuri”.  Ma in vista di gare più competitive di quelle di Zagabria, in Europa converrà attrezzarsi con un 4-3-3. Conosco le obiezioni:  non si può rinunciare alla BBC e alla sue alternative (Benatia e Rugani) . A centrocampo non ci sono (a parte Khedira) uomini di peso fisico. Non c'è un Pogba. Sono obiezioni ragionevoli. Ma in attesa che a gennaio qualche cosa sia corretto nell'organico, vale la pena in gare dove il rischio può essere calcolato, tentare di mescolare le carte. A Zagabria qualche cosa di diverso, nel finale , si è visto. Certo che Pjaca sta crescendo: tenerlo fuori sarà sempre più complicato.