L'IMBOSCATA - A Napoli malavita e camorra, ma i politici si occupano della Juve che ruba. Sembra trasferta a Beirut. Higuain come Belushi. Invito al Questore e alla Bindi. Vi sveliamo perchè è partita macchina del fango. Un mercato da sogno

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
31.03.2017 01:00 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - A Napoli malavita e camorra, ma i politici si occupano della Juve che ruba. Sembra trasferta a Beirut. Higuain come Belushi. Invito al Questore e alla Bindi. Vi sveliamo perchè è partita macchina del fango.  Un mercato da sogno
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

L'ACCOGLIENZA DI NAPOLI

 

Finalmente si gioca. Due volte di seguito a Napoli: in campionato e tre giorni dopo nella seconda semifinale di Coppa Italia. La prima inizierà sullo zero a zero. La seconda  sul 3-1 confezionato da Madama all'andata allo Stadium. Dicono sarà una accoglienza rumorosa nei confronti di Higuain, il “core ingrato“ che ha lasciato il golfo di Posillipo per le colline torinesi. Un collettivo pernacchio alla Eduardo de Filippo “suonato” da 60.000 persone. Come si arriva al duplice confronto? Male: molto male. Con un sindaco, De Magistris che dice che a Napoli Higuain non potrebbe passeggiare senza scorta. Con un presidente De Laurentiis che denuncia un giorno sì e l'altro pure favori (presunti) nei confronti della Juventus. Con un dirigente (Giuntoli) mai deferito dalla indolente  (solerte se si tratta di Juventus) Procura Federale, per aver detto dopo la gara d'andata: “arbitraggio scandaloso“. Con  un procuratore federale, Pecoraro, di origini campane che non fa mistero della sua amicizia (ci sono le foto) con De Laurentiis. Con un membro della Commissione Antimafia, Marcello Taglialatela (di lui riferisco  tra poco) che insulta trivialmente la Juventus come un ultras di  Forcella. Con un presidente federale che “ignora“ (ma dai, Tavecchio, ma non spararle grosse) dove sia la porta del procuratore federale. E con un allenatore Sarri, che vince la panchina d'oro sconfiggendo Allegri. E pazienza che Sarri non abbia vinto neppure una coppetta del nonno. Pazienza se Allegri - viceversa - ha vinto il suo secondo campionato di fila e la sua seconda  Coppa Italia di fila. Conta il bel “giuoco” come hanno sentenziato i colleghi di Sarri ed Allegri, a dimostrazione di quale sia “il vento“ che circola da settimane contro la Juventus. Con giornalisti  che l'ordine professionale dovrebbe radiare dall'albo. E con politici che invece di occuparsi di malavita, droga, camorra (realtà presenti a Napoli, e ben  descritte dai libri di Roberto Saviano) si occupano della “Juve che ruba“. L'albergo della Juventus è stato blindato. La Juve arriva sabato pomeriggio, resta in albergo come fosse a Beirut, gioca e in serata riparte per Torino. In una città civile, la Juve avrebbe potuto allenarsi liberamente, evitando un duplice viaggio nel giro di tre giorni. Ma Napoli, che ha una grande storia e gente bellissima, straordinaria dal punto di vista umano, artistico e  culturale, purtroppo checchè ne dica De Magistris, non è una città esemplare. E' una città dove il  Real Madrid ha dovuto restare confinato in albergo prima della gara di Champions , così come farà la Juventus per le gare di campionato e  Coppa Italia. 

Dal punto di vista calcistico, il Napoli è la squadra migliore che la Juventus poteva augurarsi in vista del duplice impegno in Champions contro il Barcellona. Il Napoli gioca un ottimo calcio, simile a quello prodotto dai catalani. Stesso giro palla, stessa velocità negli inserimenti, stessa capacità di schierarsi a fisarmonica. Certo davanti, Callejon, Mertens ( o Milik ) e Insigne non sono paragonabili a Messi, Suarez e Neymar. Ma se la Juve voleva fare le prove generali in vista della Champions, il Napoli è, sotto il profilo tecnico-tattico, l'avversario perfetto.

La Juve scende al San Paolo incerottata. Senza Pjaca, senza Kean (ne avrà per una ventina di giorni ancora per l'infortunio patito a Viareggio), probabilmente senza Mandzukic (infiammazione al ginocchio sinistro) e con Dybala che dovrebbe partire dalla panchina. Ergo Juve d'emergenza in attacco. Ipotizzabile un 4-3-3 con davanti Cuadrado, Higuain e Alex Sandro. A meno che Allegri non spedisca Cuadrado a sinistra e alzi a destra Dani Alves. Gira e rigira, la Juve  è nelle mani del Pipita. Per il quale il “pernacchio“ d'accoglienza dovrà essere propellente.  Lapide da i “Blues Brothes“: “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare“. Gonzalo Higuain come il mitico Belushi. Toccherà alla squadra giocare da “duri“. Giocare bene , con intelligenza, ma anche con forza fisica. La Juve ce l'ha. Toccherà al Pipita fare il cercatore d'oro. Estrarre metallo giallo da ogni giocata. E' la “sua“ partita. Faccia gol Higuain, ne faccia più di uno. E poi si giri verso De Laurentis: uno sguardo e basta. La gente del San Paolo capirà. Capirà chi ha detto la verità e chi ha mentito. Napoli – Juve è la gara di Higuain. Io credo non deluderà. Non credete a  chi dice che il Napoli si giocherà tutto nella prima partita. Non è vero. Il Napoli, benché parta con due gol di svantaggio ha più possibilità di rimontare la gara in Coppa Italia di quante non ne abbia partendo da 0-0 in campionato. Il Napoli lo sa che per la corsa scudetto è fuori. Se mai la Juve dovesse inciampare ci sarebbe la Roma. Che  complessivamente come squadra si fa preferire. Ma come direte? Con la paga che hanno inflitto a Spalletti all'Olimpico? Fidatevi: la Roma ha qualche cosa in più del Napoli. Lo sa anche Sarri, l'unico che in questi giorni di vigilia non si sia messo a sproloquiare.

Ho un invito per il questore di Napoli (che spero non venga travolto dalla disputa tra De Magistris e il presidente della Regione Campania, De Luca): se  tutto in gara uno andrà bene, per la seconda raddoppi la vigilanza. E' la seconda a rischio.

E, Questore: veda di far arrivare allo stadio, il pullman della Juve senza i vetri rotti. Grazie .

 

 

 

TAGLIALATELA SI DIMETTA

 

Si chiama Marcello Taglialatela, parlamentare di Fratelli d'Italia, tifoso, anzi ultras (per sua esplicita ammissione) del Napoli. E fin qui, nulla da eccepire. Alcuni anni fa, all'uscita dallo  stadio, in compagnia dell'ex ministro della Difesa, Ignazio la Russa, ha esposto (per far contento un tifoso) uno striscione sul quale campeggiava la scritta  “Juve Merda“. Sgradevole, poco fine, certamente irritante per i tifosi juventini, ma tutto sommato, da un ultras, anche il minimo che ci si possa attendere. Allo stadio e fuori dallo stadio volano alti gli insulti agli avversari: anche da parte degli onorevoli. Che spesso “onorevoli“ ( come quotidianamente dimostrano le immagini delle sedute parlamentari), proprio non sono.

Il problema nasce dal fatto che l'onorevole Taglialatela è anche uno dei componenti la Commissione Antimafia, presieduta da Rosy Bindi. E la commissione, in queste settimane non si sta occupando di  quella città, in Sicilia, dove da oltre un anno risulta vacante la posizione di funzionario addetto alla riscossione delle imposte, per mancanza di richieste a ricoprire l'incarico. Si sta occupando di n'drangheta. Meglio: delle sue ipotetiche (per ora) infiltrazioni nella curva della Juventus.

Ora, l'onorevole Marcello Taglialatela  intervistato dal duo Cruciani – Parenzo nella popolare trasmissione radiofonica “La Zanzara“, si è lasciato andare a considerazioni, decisamente censurabili, sulla Juventus. Di ieri e di oggi. Mettendo insieme con pressapochismo, leggende metropolitane (“la Juve ha chiuso gli arbitri in un gabinetto“ ), pregiudizi (“la Juventus è   favorita dagli arbitri“), false notizie (“una Finanziaria con sede all'estero, nella quale è presente anche la Fiat, sponsorizza gli arbitri. Lo ha scritto il Sole 24 Ore“).

Imprecisioni  (non voglio definirle menzogne) pregiudizievoli.

Limpido il suo pensiero. “La Juventus si è vista revocare due scudetti per illecito sportivo. E' possibile che quanto è accaduto ieri possa ricapitare. Io grido 'merda' allo stadio, quando la Juventus se lo merita“. 

Ora, il problema è, che questo uomo rappresenta una delle istituzioni più importanti del Paese. Questo uomo, accecato dal tifo, si comporta con la trivialità dei personaggi dei film di Alvaro Vitali. Ma non è escluso che l'onorevole , parlamentare dal 2013 nella Circoscrizione Campania, lo faccia per compiacere il suo pollaio elettorale. Tra non molto a Napoli si eleggerà il nuovo sindaco .

Ma è questo uomo, con il suo zaino di pregiudizi, di luoghi comuni e di leggende metropolitane che potrà dare la sua opinione in Commissione Antimafia dopo l'audizione (prevista dopo Pasqua) di Andrea Agnelli.

E questa appare cosa della quale dovrebbe farsi carico il presidente Rosy Bindi.

Taglialatela ha escluso la possibilità di dimettersi. 

 Quindi tocca a Rosy Bindi chiedere ed ottenere le dimissioni di un uomo che con il suo comportamento, le sue parole, la sua protervia (“Non devo scusarmi e non faccio passi indietro: caso mai ne faccio uno in avanti“)  ha messo la Commissione in posizione imbarazzante. Come se la Commissione fosse una allegra brigata  fantozziana. Dopo la “merda“, dobbiamo attenderci, presidente Bindi, anche “peti e rutti liberi“?

Pretenda le dimissioni di Marcello Taglialatela, presidente Bindi. Le sue recenti parole sull'episodio sono indicative del suo pensiero. Ma non bastano. Un uomo divorato dal tifo non può far parte di una istituzione importante quale è l'Antimafia. Vengono i brividi a pensare che uomini come Taglialatela- considerata la superficialità con la quale si accostato al tema Juventus - si possano occupare di cose gravi  e delicate quali la Commissione è solita investigare .

Marcello Taglialatela deve dare le dimissioni:  per come si è comportato e per quanto ha ribadito alla  “ Zanzara “ e a Top Calcio 24,  la sua presenza in seno alla Commissione Antimafia risulta inadeguata. E per qualsiasi italiano, tifoso o meno, imbarazzante.

Onorevole Marcello Taglialatela, vediamo se qualche telecamera, domenica sera la coglierà al San Paolo, nell'atto di “pernacchiare“ Higuain. Intediamoci: è un suo diritto. Ma prima usi la cortesia di dimettersi. Glielo ha chiesto anche Andrea Monti, direttore del più autorevole quotidiano sportivo nazionale: La Gazzetta dello Sport.  La sua presenza sta mettendo in imbarazzo la Commissione Antimafia. Se ne vada. E rifletta: il suo stipendio lo pagano gli italiani. Un terzo dei quali tifa Juventus.

 

 

FORZA MARCO

 

Stagione finita per Marko Pjaca. L'attaccante della Juventus si è fatto male da solo durante un'azione di gioco sul terreno infame di Tallin in Estonia, con la sua Nazionale. Il giocatore croato ha riportato la lesione del crociato. Una tegola pesante per Pjaca che causa infortunio era già rimasto fuori dal campo (sempre dopo una gara con la sua Nazionale) per due mesi. Si parla, dopo che sarà effettuata l'operazione, di almeno 6-8 mesi di inattività. Brutta botta per Allegri che adesso   dovrà dosare le forze dei suoi attaccanti: alle spalle di Higuain, Mandzukic e Dybala, c'è solo il giovanissimo Kean.  Tra i tanti attestati di incoraggiamento arrivati a Pjaca, mi piace segnalare quello arrivato dall'Inter. Un gesto che certamente giocatore e società avranno apprezzato. Allegri ha detto che Pjaca tornerà più forte e più temprato di prima. E' vero. Certi incidenti inspessiscono un atleta. Da parte mia dico solo: Forza Marco, la Juve e i suoi tifosi aspettano . 

 

PECORARO E LA MACCHINA DEL FANGO

 

Qui la situazione è molto delicata. Perché se la Procura di Torino, nell'ambito dell'inchiesta Alto Piemonte sulle infiltrazioni n'dranghestiste nella regione, ha escluso responsabilità della Juventus e  dei suoi dirigenti, ponendoli come parte lesa, addirittura ricattata dalla curva ultras, per contro la Procura Federale, ha prodotto - davanti alla Commissione Antimafia - nei confronti di Andrea Agnelli una accusa infamante: collusione con la mafia. E su questa base ha deferito il presidente della Juventus e altri tre dirigenti .

Ora, cosa ha in mano la Procura Federale? Ha detto (Pecoraro) davanti a Rosy Bindi di avere una intercettazione che inguaia Agnelli. Non c'è traccia di questa intercettazione nelle 5000 pagine prodotte dalla Procura di Torino. Non ce n'è negli atti inviati dalla Procura Torinese alla  Commissione Antimafia. E non ce n'è traccia neppure nelle venti pagine prodotte dalla Procura Federale e consegnate al difensore della Juventus, avvocato Chiappero.

La cosa più probabile è che la Procura Federale abbia fatto un errore. Attribuendo ad Andrea Agnelli una telefonata avvenuta in realtà  tra il dirigente Calvo (oggi al Barcellona) e il dirigente D'Angelo. Ma – nel caso- non ci sarebbe solo uno scambio di persona. La telefonata pubblicata (secondo una prassi infame di cui il Ministero di Grazia e Giustizia in generale in questo Paese è responsabile per la continua fuga di notizie dalle sue procure)  recita: “I fratelli sono stati arrestati. Parliamo con  Dominello che è incensurato“.  Ma quella vera recita. “Hanno arrestato due fratelli di Rocco. Noi abbiamo sempre parlato con lui. Lui è incensurato “.

Diciamo che i testi sono un tantinello diversi. E diciamo anche che il padre di Dominello, ascoltato alla Procura di Torino ha detto: “Io ripudio l'ndrangheta. Non voglio venga accostata alla mia famiglia. Io sono spazzatura rispetto ad Agnelli. E mi dispiace che il mio nome sia stato accostato a quello degli Agnelli“ . Diciamo anche che fino alla Cassazione, Rocco Dominello è un incensurato, presunto n'dranghestista. In Italia ci sono tre gradi di giudizio. La giustizia è eterna. Previsione: tutta questa faccenda finirà in prescrizione. Non sarebbe la prima volta. Ma la Procura Federale esige, a quanto pare la sua“ libbra di carne“. Si parla di una multa e di una inibizione (tradotto: squalifica ) per Andrea Agnelli. Che a parere del procuratore Pecoraro  “non poteva non sapere“ . Bene: la Commissione Antimafia (lo ha chiesto ripetutamente l'avvocato Chiappero) desecreti l'audizione di Pecoraro. L'ex prefetto di Roma non è così importante, al pari delle sue dichiarazioni, da essere secretato. Si secreta un capomafia che con le sue ammissioni potrebbe portare all'arresto di latitanti. Non si secreta un Procuratore Federale che reputa il presidente della Juventus, un malavitoso di bassa lega che si occupa di striscioni e petardi. Desecreti, presidente Bindi: vediamo di cosa si tratta. Vediamo la consistenza di questa intercettazione fantasma. Vediamo cosa dice: ascoltiamo . Vediamo se si tratta di un errore banale o di deliberata volontà di perseguire una persona. E cerchiamo di capire per quale motivo quanto non si trova nelle carte della Procura di Torino ci sia (a detta di Pecoraro) viceversa in quelle della Procura Federale.

Intanto, per non farsi mancare nulla il “Napolista“ avrebbe scovato materiale delicato. Materiale secondo il quale, il security manager D'Angelo avrebbe fatto entrate consapevolmente nel derby uno striscione lurido contro i morti di Superga. E che della cosa – sempre secondo il Napolista - sarebbe stato al corrente anche Agnelli.

Come ha avuto questo materiale il Napolista? E' autentico? Belle domande. Toccherà alla Commissione Antimafia fare chiarezza. Se emergeranno responsabilità a carico di Agnelli, ovviamente è giusto che ne risponda. E io credo che – come ha annunciato - il presidente dei piccoli azionisti Juventus, così come ha intenzione di sporgere querela e richiesta danni contro la Procura Federale (in caso l'intercettazione di cui da 10 giorni si favoleggia non esista o peggio sia stata taroccata), allo stesso modo, reputo procederebbe nei confronti della Juventus là dove, la Juventus avesse per superficialità o deliberata connivenza accettato le condizioni delle curve violente per evitare danni allo Stadium e squalifiche del medesimo .

Che tutto questo esca, peraltro, prima di Napoli – Juventus non è un caso. E io credo che il presidente federale Carlo Tavecchio sappia cosa sta succedendo. E lo sappia da tempo. Secondo una mia attendibile fonte la macchina del fango contro la Juventus si sarebbe messa in azione per un semplice motivo. Il Consiglio di Stato che sta esaminando la richiesta danni della Juventus (581 pippi ) adversus Federazione sarebbe in situazione di stallo. Dopo aver visto la sua richiesta cassata o rinviata in più sedi giudiziarie (ultimo step il Tar) in seno al Consiglio di Stato le opinioni sarebbero variegate. Alcune inclini a dar soddisfazione alla Società di Corso Galileo Ferraris.

Personalmente ho sempre pensato che ricorrere alla giustizia italiana fosse per la Juventus tempo perso. Al pari dell'avvocato Dupont (quello del caso Bosman) sono sempre stato del parere che ci fosse un'unica via: quella  del Tribunale dei Diritti Umani di Strasburgo. Ma forse mi sbagliavo. Forse, senza andare a Berlino, la Juventus, un giudice, potrebbe averlo trovato in Patria.

Ora, 581 milioni di euro la Federazione non li ha. Ma per certi provvedimenti non è ammesso alcun ricorso. Nessuna proroga, nessuna dilazione. Non c'è barba di Coni, di ministro dello sport, di governo, che possa fermare il sequestro di tutti i beni” materiali o volatili“ di chi venga  sanzionato. Tavecchio che  assiste al sequestro della sua scrivania davvero vorrei vederla. Perché? Perché non mi fido di una federazione che ancora, a distanza di anni, non ha fatto sapere chi ( con Pulvirenti e il Catania ) era disposto a taroccare le partite in Scommessopoli. Perché non mi fidavo di Palazzi e della sua pluriennale indolenza nello sbobinare le intercettazioni con i “baffi rossi“ di chiedeva  al designatore di “mettere Collina“ . E non mi fido di questo di adesso che da questore di Roma ha ricevuto nel suo ufficio un tipo come Buzzi (Mafia Capitale e dintorni) criminale a sua “insaputa“. E sempre nel suo ufficio parlava al telefono con il faccendiere  Bisignani ( P4 e dintorni ) dell'ordine del giorno  del Copasir. Tradotto: i servizi segreti.

Non mi fido della Procura Federale. Ma mi fiderò della Commissione Antimafia se metterà alla porta (come merita) Marcello Taglialatela.

Io da cittadino pretendo venga fatta chiarezza. E che chi ha violato la legge paghi. Per ora l'unica accusa (ammessa dalla  Juventus) è quella di aver venduto (venduto, non regalato)  alla curva dei Drughi nella persona di Rocco Dominello un numero di biglietti superiore ai quattro previsti dalla norma sportiva. Per ora, è noto che ogni incontro con i gruppi ultras è stato fatto sotto, l'egida della Digos e in modo trasparente. Per ora è noto che una valanga di fango è arrivata addosso alla Juventus con rilevante danno mediatico. Chi pagherà per tutto questo?  E' già successo che il processo (alla Juventus) sia stato fatto sui media prima che nelle aule di tribunale. Ma rispetto al 2006, c'è una grande differenza. Nel 2006 c'era un Luca di Montezemolo pubblicamente ringraziato da Blatter (quel Blatter) per “aver convinto la proprietà della Juventus a non ricorrere al Tar“ . Questa volta in tribuna allo Stadium accanto ad Agnelli e ad Elkann  c'è un signore che si chiama Marchionne. Uno che di dichiarazioni ne fa poche. Ma che quando si mette a caricare la  pipa ….

 

SARA' UN MERCATO STELLARE

 

Sarà un mercato stellare quello della Juventus. Soprattutto se Madama dovesse centrare l'obiettivo Champions riportando la Coppa dalle grandi orecchie a Torino .

Si sta riproponendo una situazione simile a quella di due anni fa. Ma con accenti diversi. La Juve che fu sconfitta a Berlino dal Barcellona, arrivò alla finale con una speranza, ma anche con la consapevolezza di essere inferiore ai catalani. Trovò la forza di tentare di vincere in corsa: dopo il pareggio. Esponendosi ai fatali contropiedi di Messi e compagni. Stavolta la Juventus è consapevole dei suoi mezzi: dei suoi pregi e dei suoi difetti. Ma non si sente inferiore ad alcuno.

Se la Coppa arriverà sotto la Mole,  Marotta e Paratici dovranno impegnarsi in una rivoluzione. Rispetto alla quale, sono in grado di darvi già alcune indicazioni. Certezze, non ipotesi .

Il vice Buffon, la prossima stagione non sarà Neto. Potrebbe essere il giovane Meret sul quale la Juve sta lavorando da tempo. Ma considerata la scarsa esperienza del ragazzo in forza alla Spal ma di proprietà dell' Udinese, non è escluso che il suo arrivo a Torino venga rinviato. In questo caso la Juventus si orienterebbe su un portiere esperto. Non è escluso che torni d'attualità il nome di  Marchetti . La catena di destra sarà rivoluzionata. Lichsteiner sarà accontentato e messo sul mercato. Se ne voleva andare già la scorsa stagione. Ma voleva andare all'Inter. Semaforo rosso per l'elvetico. Ma a a giugno il semaforo diventerà verde. Quanto a Dani Alves è un grande. Ma non è l'uomo che la Juventus pensava fosse. Già nel gennaio scorso se non se ne fosse andato Evra, il brasiliano probabilmente avrebbe fatto le valige. La sua classe non è in discussione. Ma come esterno tende ad entrare nel campo a fare la mezz'ala. Alla Juve serve gente che vada sul fondo. Alves ha principesche offerte dalla Cina: reputo le accetterà. I possibili , probabili sostituti sono De Sciglio, in uscita dal Milan e Spinazzola che rientrerà dal prestito all'Atalanta. Entrambi sono ambidestri. In grado quindi di giocare eventualmente anche sinistra. Dove sarà confermata la coppia Asamoah- Alex Sandro: elementi di valore e di rendimento . Nella zona dei centrali, inamovibile Bonucci, dipenderà dalle condizioni fisiche dei due senatori, Barzagli e Chiellini. La prima alternativa è Rugani. Ma visto che difficilmente la Juventus riscatterà Benatia, servirà un altro centrale. Caldara infatti arriverà solo a fine 2018. Sfumato Lyanco, accasatosi al Torino, la Juve cerca in Europa. Mi dicono in Portogallo soprattutto . Mi dicono , fronte Benfica.

Centrocampo:  la prima scelta è Tolisso. Io reputo arriverà, anche a costo di un grosso sacrificio economico. Potrebbe essere il sostituto di Khedira che a fine stagione potrebbe essere tentato da una esperienza statunitense. Sicuri della conferma Pjanic, Marchisio, Sturaro e Rincon. Viceversa, Lemina, dovrebbe essere messo sul mercato: le qualità tecniche non si discutono. Ma alla Juve, il talento gabonese, non ha mai trovato continuità. Il suo sostituto sarà Bentancur, uruguagio dal talento smisurato. Nel caso Tolisso fosse inavvicinabile dal punto di vista economico, la Juve virerebbe su Pellegrini, mediano di lotta e di governo in forza al Sassuolo ma riscattabile dalla Roma. La Juventus tratterebbe con entrambe e con buone possibilità di realizzare l'affare.  Mandragora sarà mandato in prestito a fare ore di volo in serie A. Al pari di Mattiello e di Orsolini. Non è escluso che la Juventus chiuda anche per il ritorno di Favilli e che giri a una società amica anche il centravanti dell'Ascoli. Eguale sorte anche per il mediano Cassata .

Ma per il centrocampo l'operazione del secolo potrebbe essere Marco Verratti. Costa tanto, ma vale anche tanto. La Juve si è sempre pentita di non aver chiuso l'affare quando il giocatore stava a Pescara. Lo vuole. E da quanto mi risulta anche Verratti vorrebbe la Juve. Sarà una trattativa estenuante. Ma se il giocatore spiegherà al patron del Psg il suo desiderio di ritornare in Italia, il suo futuro sarà bianconero. Con una maglia speciale. La numero 10. La maglia dei campioni.

Dopo l'infortunio di Pjaca, infortunio che lo terrà lontano dai campi di gioco  per circa un anno, la Juventus ha una priorità: Bernadeschi. Marotta si è portato avanti col lavoro. E nel caso il sostituto di Paulo Sousa a Firenze sia Di Francesco, non né escluso che nella partita entri anche Lirola, esterno iberico di proprietà della Juve che tanto bene quest'anno ha fatto con il Sassuolo. A me risulta che la pista Berardi, per tanti motivi si sia raffreddata. Se è una strategia lo vedremo presto.

Attacco: Higuain e Cuadrado. E io reputo anche Dybala. Che comunque ha un contratto fino al 2020. Se allungherà a Torino saranno felici. Se si sottrarrà, la Juventus si guarderà in giro. Il primo della lista si chiama Asensio, trequartista del Real che a Madrid trova poco spazio. Per lui si potrebbe profilare un affare alla Morata. Magari con maggiori garanzie a favore della Juventus .

Resterà anche Mario Mandzukic? Personalmente me lo auguro. E' un giocatore unico. Ma anche il croato ha avuto sontuose offerte dalla Cina. Chi potrebbe arrivare ? Io reputo che intanto verrà promosso stabilmente in prima squadra il giovane Kean. E che una seconda punta interessante potrebbe essere per la Juve il talentuoso Schick della Sampdoria. In ogni caso con il nuovo modulo a disposizione di Allegri, un'altra punta si impone .

Infine Donnarumma. Caso semplice. Il Milan entro il 14 aprile avrà (dovrebbe avere) un proprietario cinese. Che prende i soldi da una finanziaria americana, al tasso da strozzini del 11,5 %. Raiola prima di decidere vorrà vederlo e parlarci con questo finanziatore dagli occhi a mandorla. Vorrà capire il suo progetto e vorrà verificare le sue credenziali. Se Raiola si convincerà , Donnarumma resterà al Milan e rinnoverà. In caso contrario, non lo farà e dal 1 febbraio 2018 sarà libero di accasarsi dove crede. Oggi, guadagna 250.000 euro l'anno. Il Milan potrebbe offrirgli un  contratto di 2 e mezzo a salire. Ma se Donnarumma si libera, partirà (ovunque in Europa) con un contratto da 5 milioni l'anno a salire. Chi prende Donnarumma prende un grande portiere. E risolve il problema del numero 1 almeno per 15 anni .

Domanda: dove troverà la Juventus le risorse per fare un mercato principesco? Dalla Champions, dagli introiti pubblicitari e dal markenting. E da Coman (23 milioni dal Bayern), da Zaza (altri venti dal Valencia) e da cessioni minori, oltre a quelle che ho qui sopra ipotizzato .

Ma restate con me. Questo è solo l'antipasto di un mercato che si annuncia stellare. Forse il più grande della storia bianconera.