Il re è morto, viva il re! Juve, peccato originale sul mercato dietro le difficoltà sul campo. Il calcio è semplice, il 4-4-2 un bel vestito. Arbitri di porta, più inutili o più dannosi?

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Titolo di avvocato e dottorato di ricerca nel cassetto per scrivere di calcio, su TuttoMercatoWeb.com
25.10.2016 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Il re è morto, viva il re! Juve, peccato originale sul mercato dietro le difficoltà sul campo. Il calcio è semplice, il 4-4-2 un bel vestito. Arbitri di porta, più inutili o più dannosi?

​Il re è morto, viva il re! Così, qualche secolo fa, in Francia, si salutava il naturale avvicendarsi dei diversi titolari della corona reale. Dal trono al campo, così si saluta la Juventus che esce letteralmente con le ossa rotte dal weekend, ancora prima in classifica ma sconfitta due volte a San Siro. In campionato, per intenderci, non succedeva dal 2009-2010. Qualcosina vorrà pur dire. Per esempio, che i bianconeri non avevano vinto il campionato già ad agosto, come dai più vaticinato. Ma, al netto dei peana, non vuol dire nemmeno che l'abbiano perso. In ogni caso, le difficoltà juventine testimoniano che i valori sulla carta contano poco o nulla. Sulla carta, la Juve è fuori categoria per le altre 19 di Serie A. Nel bilancio anche e l'abbiamo già raccontato. In campo non vanno però né carta né bilancio e sul manto erboso un paio di problemi ci sono, inutile negarlo. Problemi, o meglio appunto difficoltà, che nascono da lontano. Dal mercato, per esempio, che non è stato sbagliato ma ha avuto un peccato originale: sottovalutare la partenza di Pogba e la lunga assenza di Marchisio. Il primo sarà stato strapagato per il ruolo ricoperto in campo, però forniva qualcosa che nessun altro può dare. Il secondo è al momento atteso come il risolutore di ogni guaio ed è caricato di una responsabilità parecchio fuori luogo considerato che sul groppone ha già il peso di dover recuperare da un infortunio così grave. Nel frattempo, Pjanic viene già bollato come delusione quando in realtà sta offrendo quello che da lui sarebbe stato lecito aspettarsi: manca qualcosa in fase realizzativa (ne parliamo tra poco), ma per il resto non è Pogba e non lo si scopre oggi. Dell'oggetto del desiderio Witsel abbiamo già parlato diverse volte (con poca fiducia nelle qualità del belga), però almeno avrebbe rimpolpato un reparto che al momento vive più o meno in costante emergenza, che attende non solo Marchisio ma anche Sturaro come il messia, che fatica a dare equilibrio alla squadra. Serviva un altro innesto di livello in sostanza, magari un regista (Biglia?), comunque qualcuno che facesse sentire un po' meno la cessione e l'infortunio, entrambi eccellenti. Dirlo oggi serve a poco? Sì, però non ci si può spiegare il momento senza ignorarne le ragioni. Abbastanza diverso il discorso sull'attacco, perché non si può fare di tutta l'erba un fascio. Partito Morata, si poteva tenere Zaza, o portare in casa un giocatore simile, per dare fisicità e freschezza al reparto offensivo. Però non averlo fatto è una scelta lecita, visti gli investimenti su Pjaca e Cuadrado. Soprattutto, in attacco ci si è messa la sorte col carico da novanta. Il croato infortunato con la nazionale, Mandzukic a mezzo servizio, Dybala fuori dopo un infortunio abbastanza casuale. Una squadra di primo piano deve essere più forte del caso, però se ti si rompono tre attaccanti su quattro è difficile non passare guai.

Come rimediare? Le ricette sono tante, diverse, già lette un po' ovunque e anche qui. Il doppio centravanti, ammesso che Mandzukic abbia almeno 60-70 minuti nelle gambe senza correre rischi, pare la soluzione migliore. Magari, ma qui si toccano tasti già pigiati troppe volte, cambiando assetto. Facendo di necessità virtù: la Juve gioca male per vie centrali e senza Dybala non ha un vero regista offensivo, perché se Higuain (leggiamo che sarebbe avulso dal gioco, mah) torna a giocare il pallone lì davanti viene meno la principale bocca da fuoco. Tanto vale tentare altre vie: se hai difficoltà, fai le cose semplici. Lo schema più semplice del calcio? Il 4-4-2, una buona volta. Ci si troverebbero meglio in tanti: Dani Alves che nel 3-5-2 fatica, Alex Sandro che senza compiti difensivi sarebbe un problema enorme per le difese avversarie. Cuadrado, che da seconda punta coi rossoneri ha fatto abbastanza poco e abbastanza male. Oppure, si può prendere esempio dal Milan dei ragazzini: si sentono meraviglie su Moise Kean, che per carità è un classe 2000 e non può reggere sulle spalle il peso di dover riscattare l'ultima uscita della Juventus. Però ne avrebbe tanta voglia, senza caricarlo di inutili aspettative, magari a partita in corso, che controindicazioni può avere?

Parentesi sul Milan di Donnarumma e Locatelli, per non guardare sempre l'orticello o,di casa Juve. Fantastico, persino da avversari, vedere due ragazzini così giovani conquistare San Siro. Raccontano due belle storie, di talento e anche di tanta fortuna. E sono il futuro del calcio italiano, magari in un caso (il buon Gigio, dicono i ben o mal informati) pure in maglia bianconera un giorno, chissà. Tutto molto bello. E a Montella vanno i complimenti, perché da presunto dogmatico si è dimostrato pragmatico nel sistemare quello che a casa Milan non andava da troppo tempo. Prima non prenderne, poi al resto ci si pensa. Tutto molto bello, appunto. Però se due ragazzini sono i giocatori più rappresentativi del Milan qualcosa che non va ci sarà pure. E i due ragazzi sono fortissimi e molto talentuosi, ma la retorica del ragazzo prodigio va bene fino a un certo punto. Locatelli, per dire, ha avuto parecchie difficoltà per quasi tutta la partita nel gestire la manovra dai suoi. Poi ha tirato fuori il coniglio dal cilindro e buonanotte ai suonatori. Che vuol dire? Che gli episodi contano, sì, ma non bisogna lasciarsi esaltare da un momento positivo o sconfortare da uno negativo. Il Milan è secondo e sulle ali dell'entusiasmo potrebbe pure arrivare a dare fastidio per uno dei primi posti, però non carichi tutto sulle spalle di un '99 e un '98. I predestinati esistono. Ma ne abbiamo visti passare troppi.

Chiosa polemica? Neanche troppo, perché non si parla di un episodio specifico ma se ne prende spunto. Le parole migliori, sul gol annullato a Pjanic, le ha spese Barzagli: "Era regolare, ma avevamo sessanta minuti per farne un altro". Bene, bravo, bis. Cioè, non bis, la prossima volta fatelo un altro. Però l'arbitraggio non deve essere un alibi e in bianconero lo sanno benissimo, senza entrare nell'assurdità tutta italiana per cui sembra che chi parla di Juve non possa mai parlare di arbitri. Al netto di quell'errore clamoroso, la Juve più innervosente e innervosita degli ultimi anni ha meritato di perdere, quantomeno per il nulla prodotto a livello di gioco. Ma quell'errore, che ci può stare, può capitare, è stato fortuito, pesa e soprattutto dà conferma di un sentore popolare abbastanza diffuso. Gli arbitri di porta sono l'invenzione più inutile della storia del calcio, ex aequo con gli shootout magari. Più che inutili, troppe volte sono dannosi. Nella maggior parte dei casi di errori arbitrali in aerea di rigore, lo zampino è quello del giudice di porta. Allo stesso Rizzoli, sviato a San Siro dagli assistenti, da arbitro di porta poco tempo fa era capitato di confondere il proprio collega. E per esempi eclatanti basterebbe pensare a Ucraina-Inghilterra di Euro 2012. In teoria, i cosiddetti addizionali di porta sono posizionati meglio, almeno per valutare quello che accade in area. Ma per i gol fantasma non servono già più, considerato che esiste la goal line technology. E sul fuorigioco sono di per sé inutili. I rigori? Anche lì, se l'arbitro sa posizionarsi in maniera corretta e l'assistente di linea non prende abbagli, di solito l'addizionale non serve. Quando serve? Forse mai, di sicuro rappresenta un costo evitabile, per manifesta inutilità, se non dannosità come accaduto sabato sera. Tra poco, in generale, saranno di nuovo inutili in maniera più o meno certificata, per l'attesa moviola in campo. Di cui, per inciso, chi scrive non è un grandissimo fan, perché il calcio è sport molto diverso da rugby o basket. Però, se serve a liberarsi dagli addizionali d'area, val bene una Var.