Il Corner - Purtroppo Hernanes! Colpaccio dell'Inter che rifila una riserva di 30 anni (tendente a esubero) alla Juve per € 11 mln + bonus! Scudetto d'Agosto a Roma e Inter, ma per maggio è ancora lunga...

01.09.2015 00:10 di  Nicola Negro  Twitter:    vedi letture
Il Corner  - Purtroppo Hernanes! Colpaccio dell'Inter che rifila una riserva di 30 anni (tendente a esubero) alla Juve per € 11 mln + bonus! Scudetto d'Agosto a Roma e Inter, ma per maggio è ancora lunga...
TuttoJuve.com
© foto di Federico De Luca

“Siamo alla ricerca di un profilo da Juve. Non è una questione di soldi. Arriverà un grande numero 10.” Parole e musica di Beppe Marotta, per un refrain di successo andato in onda tutta un’estate su radio calciomercato. Mai mi sarei immaginato, dopo un simile concerto di parole, Marotta che, nelle ultime ore di mercato, bussasse alla porta dell'Inter allungando una busta. 11 milioni? E per cosa? Per il profeta Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, meglio noto come Hernanes, 30 anni suonati, riserva in odor di esubero all’Inter. Sì, proprio quello che nella conferenza stampa del suo arrivo alla Beneamata si disse orgoglioso di giocare in una società che non era mai stata coinvolta negli scandali (...), l’unica squadra mai retrocessa in serie B. Personalmente nemmeno mi ci metto a giudicare le qualità del calciatore, perché prima cerco di afferrare qualcosa della persona e della sua personalità e, in questo caso, di Hernanes mantengo il ricordo che diede in quella conferenza stampa: quello di una personcina. Probabile sia stato indottrinato, ma con giocatori come Ibra nessuno si sarebbe permesso di provarci. Questione di carattere e personalità.

“Mai più affari con l’Inter”, lo disse Marotta all’indomani dello sfumato acquisto di Guarin. Tante parole in libertà. L’acquisto di Hernanes ne è la conferma. Resta beninteso che non sto qui a recitare il de profundis alla Juventus né per aver perso due partite né per un acquisto tipo donazione Onlus. Mi fa più male la doppia e netta sconfitta che ho percepito maturare in queste ore sul calciomercato. Da una società che sull’onda della finale disputata in Champions, 4 scudetti e svariate coppe raggiunge il record di fatturato, stabilendo anche un utile che mancava dai tempi della gestione della Triade, non mi sarei mai aspettato che ci si riducesse ad aspettare i saldi dell’ultimo giorno di mercato per sistemare in questo modo la rosa. Gonfiata o no dai giornali, la gestione della vicenda Draxler non è stata degna di un club del livello della Juventus. Offri 15, loro ti chiedono 30, se aspetti un mese per offrire 30, ci sta che nel frattempo qualcun altro faccia l’offerta che non si può rifiutare. Ovviamente lo Schalke e il giocatore hanno fatto i  propri legittimi interessi, mentre la Juventus è rimasta al palo. E’ un copione che si ripete puntualmente: Verratti, Sanchez, Van Persie, solo per citare i nomi che mi passano per la mente. Tutti giocatori che Marotta ha cercato di comprare come fosse in un discount, mentre invece si trovava a trattare in boutique di lusso.

“Purtroppo Poulsen” mi risuona come un disco incantato, perché questa mossa di Hernanes me la ricorda eccome. Certo che la Juventus di oggi non è quella sventurata di Blanc e Coboli Gigli, possiede infatti un’ossatura di squadra che dovrebbe preservarla da simili sventure. Il "purtroppo Hernanes" va inquadrato nell’ottica che in quel ruolo in molti ci aspettavamo che la Juventus ingaggiasse un giocatore che facesse davvero la differenza, come sbandierato più volte dal direttore generale bianconero. Qualcuno pensa che Hernanes possa essere quel tipo di giocatore? Io me lo auguro, ma non ci cedo molto. La buona notizia è che finalmente ora è chiuso il calciomercato, le rose delle squadre si sono definite e può pure iniziare il campionato. Perché per la Juventus inizierà dalla terza giornata e attenzione a darla per morta in prospettiva scudetto come ha già fatto qualche (sconcertante...) giornalista definendola “malata e non più guaribile”.

Certo è che la Juventus scesa in campo all’Olimpico contro la Roma era una squadra impresentabile e improponibile. Recidivo Max Allegri nel rifare certi errori già fatti con l’Udinese, ma con i recuperi di Claudio Marchisio e l’eventuale tampone di Hernanes (in attesa di ritrovare anche Asamoah e Khedira), la squadra recupera un paio di interpreti per sistemare il reparto più martoriato da infortuni e ritardi di mercato che hanno influito non poco sui risultati di queste prime due nefaste partite contro Udinese e Roma. A parte la Roma, che finalmente pare aver trovato in Dzeko il finalizzatore che in avanti le mancava, non mi convincono affatto le milanesi che alla ripresa si affronteranno nel derby. L’Inter ha assecondato il suo allenatore cambiando praticamente tutto sul mercato, forse pure troppo. Di certo anche contro il Carpi la buona sorte le è corsa incontro. Un rigore contro negato e uno assegnato a favore nel finale per una sesquipedale fesseria di un difensore del Carpi hanno fatto la differenza contro un avversario piccolo piccolo.

Anche il Milan ha vinto, non per fortuna, ma per due gol degli unici che hanno timbrato il cartellino, ovvero gli attaccanti Bacca e Lui Adriano, il resto della squadra è stato assente ingiustificato così come il gioco che non si è visto. Tanto è vero che ha giocato di gran lunga meglio l’Empoli. Il Napoli, da Benitez a Sarri, ha mantenuto certe amnesie difensive che in appena un minuto hanno consentito alla Sampdoria di recuperare un doppio svantaggio e di pareggiare. La Fiorentina che sembrava sul punto di espugnare l’Olimpico granata è franata a metà ripresa prendendo 3 reti in una decina di minuti, mentre la Lazio, dopo l’eliminazione nello spareggio di Champions, è crollata rovinosamente contro un Real Chievo incassandone addirittura quattro. 

In vetta alla classifica ci sono Palermo, Sassuolo, Chievo, Torino e Inter per una graduatoria che, al 31 agosto, lascia il tempo che trova se non il motivo per aggiudicare quello scudetto di Agosto che certe piazze continuano a vincere puntualmente a ogni estate. Poi a Maggio, di solito, le cose vanno diversamente.