Eppur si muove! Ruggito o svolta? Questa Juve può cambiare il suo mercato: dal centro alla fascia. Evra resta

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Titolo di avvocato e dottorato di ricerca nel cassetto per scrivere di calcio, su TuttoMercatoWeb.com
24.01.2017 00:30 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Eppur si muove! Ruggito o svolta? Questa Juve può cambiare il suo mercato: dal centro alla fascia. Evra resta

E pur si muove! Le critiche fanno bene a questa Juve, o almeno così pare: tanto brutta la partita contro la Fiorentina, quanto bella quella contro la Lazio. I bianconeri si cambiano d'abito e mettono in scena uno spettacolo già visto: quando la critichi, questa squadra si sveglia e ruggisce. Una Juve un po' femmina, verrebbe da dire usando un lessico forse un po' lontano, di sicuro volubile: una squadra umorale, che ha bisogno di motivazioni per ricordarsi e ricordare a tutte le altre di essere un paio di spanne sopra la concorrenza. Questa volta, però, la svolta nasce nella testa prima che nella pancia: quella di Allegri, che decide di mettere in campo la sua Juve con uno schema diverso e spariglia le carte in tavola. Facile celebrarlo adesso, ma il tecnico non è mai stato il problema di un gruppo che è andato troppo a intermittenza sotto il profilo della prestazione è anche del risultato. Viva Allegri, insomma, ma non da oggi,

Di fronte, vi era una delle squadre più in forma di questa prima parte di stagione. Non una delle migliori in senso assoluto, perché la Lazio ha una rosa inferiore a 6/7 squadre; ma una delle più difficili da affrontare, perché Simone Inzaghi ha costruito un gioiellino di duttilità, solidità e pericolosità. A una settimana dalla debacle del Franchi, il rischio che la bomba fosse pronta a esplodere vi era. È stata disinnescata e la Juve ha riscoperto una delle sue più grandi qualità: la duttilità. Arma a doppio taglio. Può essere una freccia in più, se al di là dello schema questa squadra saprà diventare tale sotto tutti gli aspetti. Se l'idea di gioco è costante, lo schema diventa un mero numero per chi fa tabellini. Può essere un rischio: una squadra indefinibile può essere versatile ma anche amorfa. La Juve camaleontica, in buona sostanza, può essere letale, ma per farlo deve avere un'identità tattica che prescinda dal modulo. Un bella modella (o un bel modello) indossano tutti gli abiti bene, ma non tutti gli abiti vestono bene chiunque.

Sia come sia, la nuova alternativa è andata in campo e ha vinto. Da tempo nella faretra delle scelte di Allegri ma fin qui quasi mai tentata, questa impostazione tattica spinge a rivedere anche gli obiettivi di mercato. A otto giorni dalla fine, meglio tardi che mai. A livello di formazione titolare, il punto debole, se proprio lo si deve individuare, rimarrebbe il centrocampo. Non aspettiamoci però innesti stellari o presunti tali, almeno a gennaio: i vari Tolisso e N'Zonzi non arriveranno, almeno non adesso, per capirsi. Potrebbe farlo Bentancur, ma prima va ceduto Hernanes, la cui mancata cessione fin qui blocca il mercato in entrata nel settore e. Le nuove valutazioni riguardano invece il settore offensivo: Mario Mandzukic esterno è una splendida invenzione. Pensare che possa farlo sempre, anche (con tutto il rispetto) sul 3-0 contro il Crotone, una pia illusione. Se il 4-2-3-1 (o 4-4-2), purché equilibrato (cinque tenori in campo vanno bene una volta, non venti), può essere una risorsa, meglio infoltire la batteria di esterni offensivi. Che sono merce rara, ma la sorpresa degli ultimi giorni potrebbe essere lì. Potrebbe, si legge: non per forza di cose sarà così, perché tutti i sussurri indicano un'altra direzione. Ma gli indizi e pure la logica possono condurre altrove. In attesa, ovvio, che Patrice Evra decida il suo futuro: il terzino francese pare intenzionato e anche destinato a restare.