Caldara e Gagliardini, l'affare lo fa l'Atalanta. Due priorità per la Juve, ma il salto di qualità non si fa a caso

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Titolo di avvocato e dottorato di ricerca nel cassetto per scrivere di calcio, su TuttoMercatoWeb.com
10.01.2017 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Caldara e Gagliardini, l'affare lo fa l'Atalanta. Due priorità per la Juve, ma il salto di qualità non si fa a caso

Dieci giorni di mercato, ma che mercato è? Prezzi un po' a caso, operazioni tutte da spiegare, frizioni all'improvviso e un salto di qualità che manca o forse no. Andiamo con ordine. A fregarsi le mani, volendo dare uno sguardo al quadro generale, è l'Atalanta. Quasi 20 milioni di euro per Caldara, tra i 25 e i 30 per Gagliardini: ottimi giocatori, un domani. Per ora l'affare lo fanno solo dalle parti di Bergamo, ché i milioni di incasso sono superiori alle presenze in Serie A dei due protagonisti. Tra le due operazioni, quella più eclatante è di certo Gagliardini all'Inter, ma anche Caldara alla Juventus, per di più non domani e neanche dopodomani, ha tanti punti interrogativi. Vi si aggiungesse anche Conti, l'affare sarebbe ancora di più a tinte nerazzurre, quelle di Bergamo: i bianconeri, per la cronaca, su quest'ultimo hanno chiesto informazioni ma non sono convinti di tentare l'affondo. 

Anche perché la necessità, all'improvviso, è tutta sulla fascia sinistra. I love this game, dice Patrice Evra negli ormai celebri video pubblicati sui propri profili social. Sembravano tutti sorrisi, poi è arrivato il fulmine a ciel sereno:  da spiegare, un giorno o l'altro. L'importanza del terzino francese in questa squadra è andata scemando, in maniera proporzionale al crescere di quella di Alex Sandro. In pratica, siamo ai minimi storici. Però a 35 anni si può essere importanti anche senza giocare sempre: si può fare la differenza anche nello spogliatoio, soprattutto se emani positività e in bacheca hai un paio di trofei, per usare un eufemismo. Sta di fatto che, non si sa come e non si sa perché, qualcosa pare essersi rotto. Il ritorno al Manchester United è la via più fascinosa, per lui. Le sirene di altri club esteri (Cina o Valencia?) sono la strada più praticabile. Il divorzio, col francese, pare comunque inevitabile. E bisogna correre ai ripari: l'idea di puntare su Kwadwo Asamoah può funzionare in certi frangenti, ma rappresenterebbe un passo indietro. A livello di possibili variazioni sul tema, perché né il ghanese né Alex Sandro danno troppa tranquillità in una difesa a quattro. E quindi, le alternative: Sead Kolasinac aspetta l'Italia da anni, forse è il primo nome della lista. Però si potrebbe guardare anche in Italia, o meglio a chi parla la lingua del sì: De Sciglio può tornare di moda ora o a giugno. Ma perché non provare a riportare nel Bel Paese Domenico Criscito?

Prezzi a caso, dicevamo. Quello di Rincon lo è pure, ma in senso positivo per chi abita la sede di Corso Galileo Ferraris: con dieci milioni di euro complessivi ti porti a casa un centrocampista che può fare un po' tutto e su tutto colma uno dei vuoti di casa Juventus. La Roma non era troppo convinta, sia pure, ma l'affare in questo caso i bianconeri lo hanno fatto davvero. E Riccardo Orsolini può essere un colpo da novanta per il futuro: cifra tra i 6 e gli 8 milioni di euro, può diventare quel che a Berardi forse sta sfuggendo. Di sicuro, ha già più testa. E sarà un asso del futuro. Ora si pone il problema del salto di qualità: già fatto o da fare? I venti giorni che ci separano dalla fine del mercato saranno un andirivieni di notizie. Alcune vere, altre inventate. Altre vere ma complicate: Ivan Rakitic, per esempio, è una suggestione molto interessante. Guadagna circa 5 milioni di euro all'anno, però. E anche lui non può essere impiegato in Champions League, che piaccia o non piaccia è la competizione in cui vi sarebbe da fare il famoso salto di qualità, già fatto un paio di volte in Italia. Sarebbe un ottimo acquisto, quindi, ma non quello giusto per fare la differenza lì dove serve, almeno per ora. Dieci giorni dall'inizio, venti alla fine, due punti interrogativi. Servono un terzino sinistro e un centrocampista. Nel primo caso, se non sarà Evra meglio puntare sul mercato "italiano". O riadattare all'occorrenza Chiellini per dare spazio anche a Rugani e soprattutto Benatia. Nel caso del centrocampista, può servire per il famoso salto di qualità. Ma deve essere quello giusto.