PEREYRA L'UOMO IN PIU', TEVEZ EL PISTOLERO. NON BRILLA LA STELLA DI MORATA, CACERES POTEVA FAR DI PIU'

02.03.2015 23:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
PEREYRA L'UOMO IN PIU', TEVEZ EL PISTOLERO. NON BRILLA LA STELLA DI MORATA, CACERES POTEVA FAR DI PIU'
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BUFFON 6.5 - Nel primo tempo sonnecchia in attesa che il trio d'attacco giallorosso lo impensierisca. Nella ripresa dorme tranquillo fino al vantaggio di Tevez, poi si esibisce in una bellissima parata su Manolas e non può nulla sul pareggio di Keita. In due righe è questa la partita dell'Olimpico di Gigi.

CACERES 6 - Schierato nella batteria difensiva della retroguardia bianconera, "El Pelado" gioca un match sufficiente in cui contiene bene le sortite offensive avversarie. Unica pecca l'essersi perso Keita sul gol del pareggio, errore che è costato il pareggio.

BONUCCI 6.5 - L'errore iniziale sembra far rivedere agli occhi dei tifosi il "Bonnie" di Cesena. Ma il numero diciannove si rende poi protagonista di alcuni buoni interventi disinnescando nel miglior modo possibile Totti e compagni. Nel finale soffre l'arrembaggio della Roma, ma nel complesso il suo match è pienamente sufficiente.

CHIELLINI 6.5 - Se "Cavallo pazzo" Gervinho lo si vede poco nei primi sessanta minuti di gioco il merito è di Giorgio Chiellini. Ordinato e quasi sempre puntuale negli interventi, nell'episodio del pareggio la sua irruenza su Pjanic - nel quale viene anche ammonito - viene pagata con il pari.

LICHTSTEINER 6.5 - Lo "Swiss Express" è tanta quantità ma poca qualità. Spinge parecchio sulla fascia di destra mostrandosi parecchio propositivo, ma spesso pecca di sufficienza quando deve crossare.  

Dal 90' PADOIN S.V. - Entra nei minuti di recupero ma non lo si vede mai.

MARCHISIO 6 - Il polivalente "Principino", oggi impiegato nel ruolo che di consueto appartiene ad Andrea Pirlo, lo si vede di meno rispetto i propri compagni. Fluente quando cerca di costruire il gioco sulle ali, è poco presente nella fase offensiva. Difetta quando prova a levare dal sacco il colpo di testa di Keita, ma di certo la colpa non è sua se poi la sfera termina in fondo al sacco.

VIDAL 7 - Non è nel pieno della condizione e, dunque, al top; non è nemmeno l'Arturo Vidal ammirato negli scorsi anni, ma nel centrocampo a tre questa sera ha ritrovato quella tonicità che spesso latitava. Tira, si propone ed è abile nell'inserimento che costa a Torosidis il cartellino rosso.

PEREYRA 7 - A Udine lo rimpiangono, a Torino se lo godono. Pereyra è quel classico giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero nella propria rosa: polivalente, onnipresente, trascinatore. Le sue abilità gli han consentito di giocare uno splendido match in quel dell'Olimpico, dove con le sue rapide ripartenze ha innescato Tevez e compagni nel momento topico degli attacchi bianconeri. L'UOMO IN PIU'.

EVRA 6 - Il "Fantino" francese, soprannome affibiatogli qualche tempo fa da un tale Paul Scholes, gioca una gara nel complesso sufficiente. Si propone meno di Lichtsteiner in fase offensiva, gestendo al meglio la fase difensiva contenendo al meglio delle sue capacità gli attacchi provenienti dal fronte rivale.

TEVEZ 6.5 - "Quando il gioco si fa duro, l'apache c'è sempre". Concetto già espresso nelle pagelle con il Borussia e concetto ripetuto questa sera. Nel primo tempo prova a sfruttare le poche occasioni che gli capitano; nella ripresa è freddo a mettere a segno la punizione del momentaneo +12. Impalpabile, lo abbiamo visto in serate migliori. Ma di Tevez ce ne è uno solo, e lo ha la Juventus. EL PISTOLERO.

MORATA 6 - Il grande incontro con il Borussia lo aveva caricato a dovere. La chance datagli da Mister Allegri, però, non è sfruttata a pieno. Grinta e corsa non mancano, ma lo spagnolo deve fare i conti con un Manolas in forma che lo contiene spesso non permettendogli quasi mai di rendersi pericoloso. E' giovane e di partite da qui a fine maggio ce ne sono tante; il riscatto, perchè no, potrebbe trovarlo già tra qualche settimana. NON BRILLA LA SUA STELLA.

Dall'82' COMAN 6 - Entrato nel momento in cui i suoi compagni dovevano cercare le ripartenze, tocca pochissimi palloni. In quei pochi che potrebbe sfruttare è sfortunato, però, a non evitare la trappola del fuorigioco che i suoi avversari gli avevano riservato.