Gli eroi in bianconero: Obou Narcisse Olivier KAPO

Pionieri, capitani coraggiosi, protagonisti, meteore, delusioni; tutti i calciatori che hanno indossato la nostra gloriosa maglia
30.09.2016 10:30 di Stefano Bedeschi   vedi letture
Gli eroi in bianconero: Obou Narcisse Olivier KAPO
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«Sono nato ad Abidjan, in Costa d'Avorio, il 27 settembre del 1980. Mi sono trasferito a Parigi, con la mia famiglia nel 1993 eppoi subito dopo ad Auxerre, dove ho cominciato dalle giovanili ed ho fatto tutta la trafila fino ad arrivare in prima squadra nel 1999. È stata una scuola di vita, una seconda famiglia. Posso dire senza dubbio che è l'ambiente ideale in cui maturare. Prima di allora avevo giocato un po' a calcio in Costa d'Avorio, ma in Francia ho imparato tutto. Arrivato in prima squadra ho avuto modo di misurarmi con il campionato francese, tutt'altro che semplice perché molto equilibrato. Abbiamo vinto la Coppa nazionale, un bel successo. Ho disputato la Champions League e la Coppa Uefa. Guy Roux è stato come un padre, affettuoso e severo al tempo stesso. Con lui ho vissuto un'esperienza indimenticabile, dava a noi giocatori l'impressione di essere protetti, di non essere mai soli».
Arriva alla Juventus nell’estate del 2004 per rinforzare la batteria degli esterni: «La Juve è una delle squadre più forti al mondo, finora l'avevo ammirata solo in televisione. Pensate che un mio compagno del corso di formazione di Auxerre, tifosissimo di Del Piero, appena ha saputo del mio passaggio in bianconero mi ha detto di trovargli una maglia del capitano. Era con lui che vedevo spesso le vostre partite».
Sono queste le prime parole da juventino. Capello lo vede come possibile alternativa a Nedved ed il ragazzo, che ha fatto apparizioni peraltro sporadiche anche con la Nazionale francese («Dopo l'esperienza negli Espoires, ho raggiunto la Nazionale maggiore. Era il 7 settembre 2002, ho esordito a Cipro. Poi ho continuato a frequentare la selezione, con cui ho vinto la Coppa delle Confederazioni»), trova qualche occasione per mettersi in luce.
In panchina per la prima volta alla quinta giornata, in occasione di Udinese-Juventus, debutta in campionato alla settima, il 23 ottobre 2004, sostituendo Del Piero nella ripresa di Siena-Juventus e contribuendo ad una delle più convincenti vittorie esterne della squadra in quella prima fase di campionato.
La partita che potrebbe segnare la svolta della sua stagione è Reggina-Juventus del 6 novembre 2004; al 41’ sostituisce Blasi, infortunato e, nella ruvida ripresa, con la Juventus chiamata a rimontare, segna nel finale uno splendido goal. In pieno recupero, controlla in area un cross di Emerson, salta un avversario e batte il portiere reggino Soviero. Sarebbe il sospirato e meritato pareggio, ma l’arbitro Paparesta annulla su segnalazione del guardalinee. Per la Juventus è la prima sconfitta stagionale. Alla dodicesima giornata è ancora in campo, per una mezzora sotto il diluvio di Lecce, al posto di Del Piero.
Due giornate dopo sostituisce Olivera in Juventus-Lazio ed è protagonista della stupenda azione che fissa il risultato sul 2-1 per la Juventus; grande giocata sulla destra, assist per Ibrahimović che di destro in acrobazia devia in rete. Ancora spiccioli di gloria in Bologna-Juventus; stessa storia in occasione di Parma-Juventus: subentra a Camoranesi, per una manciata di minuti.
Altra svolta, ancora sfortunata; ventiduesima giornata, il 2 febbraio 2005, in Juventus-Sampdoria, comincia benissimo sfiorando il goal dopo pochi minuti, ma al 20’ è costretto ad uscire per un fastidio muscolare e viene sostituito da Blasi. L’infortunio lo terrà ai box per molto tempo, in pratica finisce qui la sua stagione. Torna nei ranghi il 17 aprile, in Juventus-Lecce e riassapora il piacere di giocare, sia pure per qualche minuto, il primo maggio, in Juventus-Bologna, sostituendo Zalayeta.
Dopo una stagione in prestito al Monaco, torna in bianconero per la preparazione estiva agli ordini di Deschamps ed in agosto è ceduto, di nuovo in prestito, al Levante.