Gli eroi in bianconero: Massimiliano NOTARI

Pionieri, capitani coraggiosi, protagonisti, meteore, delusioni; tutti i calciatori che hanno indossato la nostra gloriosa maglia
20.05.2015 10:23 di Stefano Bedeschi   vedi letture
Gli eroi in bianconero: Massimiliano NOTARI
TuttoJuve.com

Con la speranza di ripercorrere la stessa fortunatissima strada di Geppetto Torricelli, la Juventus scandaglia il campionato Dilettanti, alla ricerca di un altro colpaccio con un minimo impegno finanziario. Il direttore sportivo Roncarolo individua in Massimiliano Notari l’elemento giusto, sul quale puntare. Torricelli e Notari: sembra un esperimento di clonazione ben riuscito. Entrambi con alle spalle le giovanili del Como ed entrambi pescati nell’Interregionale. Massimiliano nasce a Como il 14 febbraio 1972, Inizia a giocare nella squadra dell’oratorio, come altri ragazzi, e viene osservato dai tecnici comaschi. Nelle giovanili lariane resta sette anni: dagli Esordienti alla squadra Primavera. Un segno dei destino, oltre a quella di Torricelli di due anni più grande, la presenza di Andrea Fortunato proprio nella stessa squadra; a diciotto anni, i tre prendono strade diverse: Massimiliano resta vicino a casa e finisce all’Oggiono. Prima di passare al Saronno riesce a diplomarsi ragioniere, come volevano mamma Lella e papà Fulvio.
«Ho saputo che si stavano interessando a me nell’ottobre dello scorso anno. Oltre alla Juventus, c’erano altre società che mi volevano. Il più lesto di tutti è stato il signor Roncarolo, che mi ha contattato e mi ha fatto firmare un pre-contratto. Sembrava tutto finito lì. Ho continuato a giocare tranquillamente col Saronno, agli ordini di Baldini; poi, a fine stagione, la Juventus mi ha convocato per una decina di giorni. Ho giocato un quarto d’ora a Reggio Emilia ed a Castellamonte».
Due test alla presenza del Trap, che si convince e gli da appuntamento per il ritiro di Macolin: «Non mi sembrava vero. A quel punto pensavo solo di essere di passaggio e invece mi sono ritrovato a giocare con fior di campioni come Baggio, Vialli, Kohler e Möller».
Tenuto in naftalina per via dei tanti difensori in organico, Notari è colto di sorpresa due giorni prima della partita col Napoli, quando Trapattoni annuncia che sarà lui a vestire la maglia dello squalificato Torricelli: «Nella vita ci vuole fortuna ed il mio caso lo conferma. Ho dovuto “eliminare” tre compagni (Julio Cesar, Carrera e Torricelli) per trovare un’occasione anche per me».
Occasione comunque sfruttata al meglio: «Credo di essermela cavata bene. Non ho patito nessuna emozione. Erano più nervosi ed agitati gli amici. che mi hanno chiamato il sabato sera. Tutti volevano farmi coraggio, ma non ce n’era bisogno».
Notari, è un difensore che dimostra grande affidabilità; le sue doti migliori sono il piazzamento ed il senso tattico. Nelle movenze, assomiglia in modo incredibile al Morini prima maniera: stesso modo di correre e stessa scelta di tempo: «Nel primo tempo stavo bene, non sentivo il pubblico. I compagni mi sono stati tutti vicini, in particolare Fortunato. Nella ripresa ero un po’ a corto di fiato ed ho dovuto mandare qualche pallone in tribuna. Avevo una gran voglia di vincere e la concentrazione non mi ha fatto difetto, visto che il fuorigioco è riuscito bene».
La favola di Massimiliano Notari, non ha un lieto fine. Al termine di quella stagione, infatti, viene ceduto, dopo aver disputato solamente 6 partite con la maglia bianconera.