Gli eroi in bianconero: DIEGO

Pionieri, capitani coraggiosi, protagonisti, meteore, delusioni; tutti i calciatori che hanno indossato la nostra gloriosa maglia
27.02.2015 15:44 di Stefano Bedeschi   vedi letture
Gli eroi in bianconero: DIEGO
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Diego Ribas da Cunha nasce in Brasile a Ribeirão Preto, il 28 febbraio 1985. Entra a far parte delle giovanili del Santos a soli dodici anni, debuttando con la prima squadra nel 2002, a diciassette anni nel torneo di Rio São Paulo. Nello stesso anno vince il campionato brasiliano rendendosi protagonista di ottime prestazioni. L'anno seguente sarebbe dovuto passare al Tottenham ma il suo trasferimento fu annullato negli ultimi minuti di mercato dal presidente del Santos. Diego partecipa alla Concacaf Goald Cup 2003 con la Nazionale brasiliana Under 23.
La manifestazione, riservata alle Nazionali maggiori del Nord e Centro America, vede la partecipazione su invito della Nazionale olimpica del Brasile, la quale, nonostante la notevole differenza di età e di esperienza nei confronti delle avversarie, riesce ad arrivare in finale, persa poi contro il Messico di Pavel Pardo. Diego segna due goal nella competizione, nelle partite contro l'Honduras (girone di qualificazione) e contro gli Stati Uniti (semifinale). Nel 2004 è convocato in Nazionale per la Coppa America, che si conclude con una vittoria della “Seleçao” in finale contro l'Argentina, partita in cui Diego segna uno dei tiri di rigore conclusivi. Nel luglio 2004 passa al Porto, dove, però, non viene impiegato con continuità e finisce spesso in tribuna, non riuscendo a giocare ai livelli su cui si era espresso in Brasile. Con l'arrivo dell'allenatore olandese Adriaanse, nel 2005, la situazione per Diego non migliora, cosicché il giocatore decide di trovare un'altra squadra.
Nel maggio 2006, lo acquista il Werder Bremen per 6,3 milioni di euro, trasferimento record per il club tedesco, che gli fa firmare un contratto fino al 2010. Il 5 agosto di quell’anno, disputa la sua prima partita nella finale di Coppa di Lega tedesca vinta per 2-0 ai danni del Bayern München. Segna il suo primo goal in campionato alla prima giornata contro l’Hannover 96. Trequartista o seconda punta, dotato di ottima tecnica e visione di gioco, tra i suoi punti di forza spiccano il dribbling, l'accelerazione e la precisione nei passaggi, caratteristiche che lo rendono un ottimo uomo-assist. Molto abile anche nei calci piazzati, si distingue per i goal di pregevole fattura e per i precisi assist.
Il brasiliano continua ad esaltare i propri tifosi e permette alla squadra di Bremen di battere per  2-0 il Borussia Dortmund. Cinque giorni dopo, il 20 aprile, segna contro l'Alemannia Aachen un gran goal da circa 63 metri, successivamente eletto goal più bello dell'anno. Il Werder vince la partita 3-1 e raggiunge momentaneamente la vetta della classifica con 60 punti. Al termine della stagione 2006/07, Diego è eletto miglior giocatore della Bundesliga dalla rivista “Kicker”, con oltre il 50% dei voti. Il Werder si piazza terzo dietro lo Stuttgard campione e lo Schalke 04.
Inizia bene anche la stagione 2007/08, realizzando un rigore alla prima giornata di campionato. È fondamentale per il Werder nelle fasi eliminatorie della Champions League. Grazie a due sue reti, infatti, la squadra tedesca riesce a battere, nel ritorno del terzo turno dei preliminari la Dinamo Zagreb. Nella fase a gironi il Werder Brema perde 2-1 con il Real Madrid, ma Diego desta l'interesse dell'allenatore madrileno Bernd Schuster.
In aprile, infatti, il Real Madrid cerca di contrattare il brasiliano ma Klaus Allofs, General Manager del Werder, respinge l’offerta. Diego annuncia il suo desiderio di rimanere nel club tedesco: «Sono molto felice qui a Bremen, club in cui ho vissuto i più bei momenti della mia carriera», prolungando il suo contratto fino al 2011. Nel prosieguo della stagione, il Werder affronta i campioni in carina dello Stuttgard, liquidandoli con un perentorio 4-1, con Diego autentico leader della squadra. La compagine di Bremen conquista anche uno storico 8-1 col Arminia Bielefeld, con Diego protagonista di tre assist e di un goal.
Nella stagione 2008/09 il Werder, non qualificatosi per le fasi a eliminazione diretta in Champions, raggiunge la finale di Coppa Uefa e Diego è il vero mattatore, realizzando reti al Milan, al Saint-Étienne, all'Udinese ed all'Hamburg. Nella semifinale con l'Hamburg rimedia un'ammonizione ed, essendo diffidato, salta la finale di Istanbul per squalifica. Il 30 maggio nella finale di Coppa di Germania, serve l'assist decisivo a Mesut Özil per il goal vittoria dell'1-0 ai danni del Bayer Leverkusen. In questo modo si aggiudica, dopo la Coppa di Lega tedesca del 2006, il trofeo più importante nella sua esperienza tedesca, portando il Werder in Europa League.
Il 26 maggio 2009 viene ufficializzato il passaggio di Diego alla Juventus a partire dalla stagione calcistica successiva. I termini dell'accordo prevedono un contratto quinquennale da 3,5 milioni di Euro a stagione per il calciatore brasiliano e 24,5 milioni di euro al Werder Brema. Il valore di acquisto potrà aumentare al massimo di altri 2,5 milioni di euro in seguito al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi nei successivi cinque anni. Il 9 luglio 2009 viene presentato a Pinzolo, davanti ai tifosi entusiasti che, con il suo arrivo e con quello del connazionale Felipe Melo, sognano i grandi successi di un tempo.
Veste la maglia con il numero 28 e debutta ufficialmente con i bianconeri il 23 agosto, alla prima giornata di campionato, contro il Chievo, fornendo l’assist per il goal decisivo di Iaquinta. Segna i suoi primi goal in maglia bianconera in Roma-Juventus del 30 agosto 2009. Si ripete contro l'Atalanta, il Bologna e la Fiorentina. È inserito nella lista dei candidati per il Pallone d'oro, ed anche in quella per il Fifa World Player insieme a Buffon. Debutta in Coppa Italia il 13 gennaio 2010, in occasione degli ottavi di finale, in Juventus-Napoli, vinta 3-0 dai bianconeri, in cui segna il goal d'apertura. Realizza anche la rete del momentaneo vantaggio della Juventus (1-0) sull'Inter, nei quarti di finale di Coppa Italia.
Nonostante questi numeri, la stagione di Diego è ampiamente negativa. Si dimostra un giocatore dalle grandi qualità tecniche, ma poco adattabile al calcio italiano. Infatti, le sue giocate sono spesso in orizzontali e sono rare le verticalizzazioni per i compagni smarcati in profondità. In più, dimostra di essere tutt’altro che un leader, difettando di personalità. Non sono rare le occasioni nelle quali, vicino alla porta avversaria, preferisce passare la palla ad un compagno, anziché tirare in rete. Certo, la stagione disastrosa della Juventus non lo aiuta, ma nonostante sia spesso messo in condizione di giocare secondo il suo istinto, non è mai in grado di prendere per mano la squadra e condurla alla vittoria. Anzi, un suo rigore fallito contro il Bari, è un segnale quasi di resa. Possiamo dire che il vero Diego lo si è visto nelle prime tre partite di campionato: troppo poco per un giocatore considerato uno dei più forti del mondo e che avrebbe dovuto permettere il salto di qualità alla Juventus.
Così, con l’arrivo di Delneri (che con il suo 4-4-2 non prevede l’utilizzo del trequartista), il 27 agosto 2010, la Juventus comunica di aver perfezionato l’accordo con il Wolfsburg per la cessione a titolo definitivo di Diego, per un importo di 15,5 milioni di euro, interamente pagabili alla firma del contratto.
Termina in questo modo la breve avventura di Diego Ribas da Cunha in bianconero. Il futuro stabilirà se sarà stato un errore cederlo dopo solamente un anno.