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Valeri Bojinov: "Vi racconto cosa ho imparato nel mio anno in serie b. Campionato? Vincerà di nuovo. La Juve mi ha chiesto consigli su..."

13.11.2016 13:00 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Valeri Bojinov: "Vi racconto cosa ho imparato nel mio anno in serie b. Campionato? Vincerà di nuovo. La Juve mi ha chiesto consigli su..."

Una sola stagione alla Juventus, nell'anno più difficile per i colori bianconeri. Nonostante il poco tempo trascorso con indosso quella casacca, Valeri Bojinov non si è dimenticato di cosa si prova a giocare per questa squadra. "Quando entri a Vinovo, non c'è bisogno da parte loro di dirti nulla - ci racconta in esclusiva -. Tu già percepisci la voglia di vincere, quando indossi questa maglia devi solo vincere. Il pareggio e la sconfitta esistono, ma non per la Juventus. Quando hai vinto così tanto in passato, l'unico modo per scrivere la storia è vincere. Possono cambiare i giocatori, ma la loro mentalità vincente non cambia. Esprimo questo concetto anche ai miei compagni del Partizan". Con questa premessa, l'ex attaccante bianconero ed attuale bomber del Partizan Belgrado ci racconta il suo punto di vista su questa stagione e non solo:

Buongiorno Valeri, volevo cominciare dalla tua avventura al Partizan. Come sta andando in Serbia?

"Molto bene, sto giocando con continuità e sto facendo tanti gol. E' una squadra molto importante qui nei Balcani, molti giovani hanno l'occasione per esprimere le loro potenzialità e questo è un trampolino di lancio per poi poter far bene in Europa. Il campionato serbo non è come quello europeo o italiano, ma è un'ottima vetrina per i talenti in erba. Io dico sempre ai ragazzi che l'importante è vincere, non importa il gioco perchè la storia si ricorda solo di chi vince".

E' una squadra che lotta per vincere il campionato...

"Sì, è molto importante questo. Un conto è lottare per vincere il campionato, un altro è cercare di salvarti. E' bello perchè la vittoria del campionato ti garantisce la partecipazione alla Champions. Certo sarebbe bello giocare nella Juventus (ride ndr), ma il Partizan è una squadra altrettanto importante".

Cosa si dice della squadra bianconera in Serbia?

"Il Partizan è come la Juventus perchè sono le zebre. Quando abbiamo giocato il derby contro la Stella Rossa lo scorso anno, la coreografia dei nostri tifosi raffigurava una zebra che mangiava il leone (ride ndr). I colori sono gli stessi, la mentalità anche, ma non ha vinto gli stessi titoli vinti dalla squadra italiana".

Come vedi quest'anno la Juventus?

"Sta facendo molto bene, anche quest'anno vincerà il campionato poichè in Italia è troppo più forte delle altre. In Europa ci sono delle difficoltà, sarebbe bellissimo se riuscisse a far qualcosa di positivo in Champions per la società e per la tifoseria. Vincere la Champions? Quando è arrivata in finale con il Barcellona, ai bianconeri sono mancati giocatori decisivi come Messi, Neymar e Suarez. Non li puoi comprare tutti i giorni giocatori così, però manca la qualità che permette di fare la differenza nei momenti di difficoltà".

La Juve, però, in estate ha comprato giocatori di quel calibro...

"Sicuramente, non discutiamo degli acquisti estivi come Alves, Pjanic ed Higuain. Sono giocatori che ti permettono di vincere la Champions. Quando sei competitivo in Italia, è normale che devi cercare di vincere in Europa".

Che ricordi hai della tua stagione vissuta a Torino?

"Solo ricordi bellissimi. Fu un anno difficile per la Juve per i problemi avuti, ma è stato un anno meraviglioso perchè ho conosciuto tanti grandi calciatori come Nedved, Del Piero, Buffon, ho capito cosa significa la mentalità vincente. E' stato bello perchè li avevo sempre affrontati da avversario, ma essere loro compagno è stata un'esperienza indescrivibile. Ricorderò tantissime cose di questi grandissimi campioni, sono state prima delle persone e poi dei giocatori".

Eri in prestito dalla Fiorentina? Poi cosa è successo?

"Sì, ero in prestito dalla società toscana, ma non sto qui a rimpiangere il perchè poi non ho più giocato alla Juventus. E' stato un anno bello dove la società è tornata in Serie A, vedere i sacrifici fatti dai big e la loro umiltà nell'andare a giocare in campi minori dopo che avevano vinto tanto è stato d'insegnamento perchè è stato fatto per l'amore della maglia. Questo deve essere un esempio per tutti".

Del Piero, Buffon, Nedved, ma anche Camoranesi e Trezeguet. Come erano nello spogliatoio?

"Sempre sorridenti, questo è il ricordo che ho. Quando si doveva lavorare si lavorava, quando si doveva scherzare si scherzava. Non c'erano mai problemi, l'obiettivo primario era quello di far tornare la squadra in Serie A nel più breve tempo possibile. C'erano tantissimi giocatori che si sono poi affermati come Marchisio e Giovinco".

E del mister Deschamps, cosa mi puoi raccontare?

"Era molto tranquillo e sereno. Ma quando avevi giocatori di quel calibro, non avevi bisogno dell'allenatore. Almeno, questo è il mio pensiero. Del Piero, Nedved, Buffon, Trezeguet, Camoranesi; erano loro i mister di questa formazione perchè avevano la fame e la voglia di fare la differenza in campo. Il mister ha fatto il loro dovere, ma questi giocatori non avevano bisogno di una guida tecnica. Era facile giocare con loro".

I senatori hanno poi indirizzato giovani come te, Marchisio e Chiellini ad acquisire quella mentalità di cui mi accennavi all'inizio...

"Giorgio (Chiellini ndr) era giovane d'età, ma aveva già esperienza acquisita in Serie A. Era già un leader. Grazie a questo, che sono poi riusciti a vincere i cinque scudetti di fila".

Gli scout bianconeri ti hanno chiesto informazioni su qualche talento del Partizan?

"La Serbia, come nazione, ha giovani importanti con delle buone potenzialità. Javier Ribalta e lo scouting della Juve sono venuti più volte ad osservare tre miei compagni - in particolar modo hanno visionato un difensore, un centrocampista e un attaccante che gioca sul lato sinistro - e mi hanno chiesto un parere su di loro".

Si ringrazia Valeri Bojinov per la gentilezza e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista