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Principio Paolino presenta il libro: "La Signora Derubata"

22.11.2016 11:00 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Principio Paolino presenta il libro: "La Signora Derubata"

Il giornalista e scrittore, Principio Paolino, firma dei precedenti successi "Complesso di superiorità" e "La Juventus di Buffon", ha presentato la sua ultima pubblicazione "La Signora Derubata", edito da "Bradipo Libri", in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com: "Ce n'è abbastanza per assistere a quella che sembrava un'impensabile metamorfosi della Juve: da presunta 'ladra spietata' a 'derubata astutamente' - si legge nel cappello introduttivo -. Certo è che però dovrebbe esserci un codice etico anche per il furto: scippare la borsetta tricolore a una Vecchia Signora non è forse ancora più ignobile e disonorevole? Non ci si sente privati della nobiltà dell'animo? Non si prova un senso di meschinità e codardia".

La nostra Redazione lo ha intervistato telefonicamente, in esclusiva, per approfondire meglio il contenuto della sua pubblicazione e non solo:

Buongiorno Principio, cosa mi puoi raccontare della tua ultima fatica?

"Sono tornato a pubblicare con 'Bradipo libri', sono molto contento perchè è stato il primo amore con 'Complesso di Superiorità' e il primo amore non si scorda mai (ride ndr). Sono molto orgoglioso della mia ultima pubblicazione perchè sono riuscito a trattare argomenti abbastanza delicati, non era abbastanza semplice perchè bisogna essere sempre precisi. In questi anni abbiamo ricevuto tanti attacchi frontali e ho ritenuto opportuno rispondere. E' sempre difficile mantenere l'idea iniziale nel momento della stesura di un libro, ma qui sono contento perchè ho rispettato il percorso iniziale".

Quali sono gli argomenti trattati?

"A grandi linee, gli argomenti trattati sono i seguenti: gli scudetti dimenticati (1908-1909), ripescaggio Juventus contro il ripescaggio Inter, il caso Rosetta contro il caso Recoba, il diluvio di Perugia, Nakata e il caso extracomunitari, Juventus contro Zeman,Calciopoli e Scommessopoli".

Come mai hai deciso di scrivere questo libro?

"Sono ormai tanti anni che studio la storia della Juventus, mi occupo di quegli elementi che non sono abbastanza conosciuti. Nel mettere in atto queste ricerche, mi sono imbattuto in tanti episodi controversi e, analizzandoli, ho capito che a rubare non è la Juventus. L'ispirazione mi venne quando, seduto sul divano, aspettavo l'esito della sentenza Conte (quella sul calcioscommesse ndr) e, in seguito alla sanzione comminata, mi alzai furioso e decisi di scrivere un libro (ride ndr).

Ti sei eletto cavaliere della Vecchia Signora, che da ladra viene dunque derubata...

"Sono un grande appassionato di Juventus, per me va ben oltre quello che è l'aspetto sportivo. Per me la società bianconera è una fede laica, una filosofia di vita che mi accompagna in ogni azione quotidiana. Credo nella Juventus. Tendenzialmente sono una persona pacifica, quando si parla di questa squadra mi scaldo. Questo libro ha come scopo quello di abbattere il luogo comune che 'la Juve vince solo rubando', per cui negli 11 capitoli e nelle 272 pagine ho scritto di casi molto spinosi in cui abbiamo subito dei furti con scasso. Non ce la faccio più a sentire quella frase, ho voluto urlarlo in questa opera. Lo leggeranno gli juventini e spero lo leggano anche tanti anti-juventini, per farsi un'idea obiettiva".

C'è dell'accecamento totale, spesso e volentieri, nei confronti della società bianconera...

"Le partite della Juve fanno sempre tanti ascolti perchè a guardarla c'è chi la tifa e chi la gufa. Il loro odio equivale al nostro amore: il primo scatena un sentimento veemente negativo, il secondo genera solo effetti positivi. Il sentimento popolare di cui molti parlano, che in realtà non esiste, ha provocato eventi come calciopoli e scommessopoli".

Secondo te, come mai nasce tutto questo odio della Juventus?

"Secondo me c'è dell'invidia. Ho utilizzato la metafora dello studente modello che fa rosicare alcuni dei suoi compagni di classe quando, in un interrogazione da buono e non da ottimo, la maestra lo premia ugualmente con il voto più alto per lodarne la continuità del suo studio. Questo succede una o al massimo due volte all'anno. Al di là del singolo episodio, tornando al calcio, chi è più forte vince. Permettimi qui di fare un inciso".

Prego.

"Uno degli argomenti principali della persona maliziosa è il calcio di rigore. In questo libro ho analizzato quelli ricevuti nella Serie A a girone unico, e sai cosa ho scoperto? La Juve riceve sei penalty di media all'anno. Nessuno mi venga a dire che con sei rigori si vince un campionato! Sono invece, tenendo conto della media aggiornata all'ultima stagione, 4,34 i rigori che segnamo. Negli ultimi cinque anni, prendendo come riferimento gli ultimi cinque scudetti vinti, la squadra che ha avuto più calci di rigore è il Napoli".

Mi puoi raccontare uno dei casi eclatanti che hai analizzato all'interno del libro?

"Te lo ricordi il gol di Turone? Io iniziai a seguire bene il calcio quando avevo 15/16 anni, e nella mia generazione uno dei crimini più importanti commessi dalla Juve fu il gol di Turone. Ma c'è un qualcosa che, forse, in pochi sanno. In una partita di fine marzo di quella stagione, Bettega venne squalificato dopo Juve-Perugia a causa della segnalazione dei giocatori umbri all'arbitro in cui il giocatore bianconero li sbeffeggiava, dicendogli di non impegnarsi perchè tanto erano già in serie b. Al di là di quello che può aver detto Bettega, venne aperta un'inchiesta e la squalifica del bianconero per condotta antisportiva - di un mese - avvenne poche ore prima di quel famoso Juventus-Roma. A me arrivò solo il gol di Turone, di questa squalifica non se ne parlò affatto. Ci sono cose che non arrivano. Non siamo abituati a lagnarci, siamo abituati a rimboccarci le maniche e infatti vincemmo quel torneo. E poi il gol di Turone si scoprì mai esistito perchè la moviola venne manomessa dalla tv di allora. Incredibile. I romanisti, che ce l'hanno a morte con gli juventini, dovrebbero rispondere di due cose: la prima, quella di cui ti parlavo, e la seconda quando vennero cambiate le regole in corsa degli extracomunitari proprio nella settimana di Juve-Roma. Guarda caso, proprio il giapponese Nakata che sarebbe dovuto stare in panchina, fu decisivo ai fini del pareggio a Torino. Questo successe dopo il fattaccio di Perugia. Ma se i nostri dirigenti di allora erano così potenti, perchè non fecero rinviare quella partita di pallanuoto? Se io sono potente, lo sono sempre. Non un giorno sì e non un giorno no. La mia domanda poi è: la Juve ruba ad intermittenza? Se sono davvero potente, Perugia la faccio rinviare e il caso degli extracomunitari lo evito".

La copertina cosa rappresenta? Come mai proprio Antonio Conte?

"E' stato abbastanza difficile sceglierla. Va molto di moda il termine "vedova di Conte", io sono un tifoso della Juve e ritengo che le polemiche tra il tecnico salentino e Allegri siano controproducenti. Già subiamo attacchi dall'esterno, eviterei di crearci problemi dall'interno. La nostra dirigenza è stata brava e fortunata ad individuare due allenatori di questo calibro, ci voleva Conte per rinascere. Allegri trasmette tranquillità, calma, molti lo definiscono 'aziendalista' e magari serviva un profilo del genere dopo Conte. Ho voluto scegliere quello che in gergo si chiama fotonotizia, ovvero una foto in cui è già chiara senza il bisogno di didascalie. E' una foto che racchiude due argomenti macro del libro: scommessopoli, con Conte, e Calciopoli con il 2006".

La Signora derubata