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Massimo Giletti: "Pericolosa euforia pagata a Bergamo, non è di buon presagio. Si parla di tripletta ma non hai ancora in mano nulla. E sulla sfida al Monaco..."

30.04.2017 10:00 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Massimo Giletti: "Pericolosa euforia pagata a Bergamo, non è di buon presagio. Si parla di tripletta ma non hai ancora in mano nulla. E sulla sfida al Monaco..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il conduttore televisivo del programma Rai "L'Arena", nonchè uno dei più grandi sostenitori della Juventus, Massimo Giletti, è intervenuto telefonicamente, in esclusiva, per raccontare il suo punto di vista in merito all'importantissimo match che i bianconeri disputeranno mercoledì sera a Montecarlo:

Buongiorno Massimo, da grande tifoso juventino che sfida sarà quella di mercoledì?

"Quando tutti gridano che è tutto facile, io mi preoccupo sempre. Storicamente non esistono partite semplici, soprattutto in una semifinale europea. Questa pericolosa euforia che la Juve ha pagato anche a Bergamo non è di buon presagio, così come l'atteggiamento mentale della squadra. Forse lo schiaffo di ieri ci aiuta a gestire al meglio quello che sarà il domani".

Non è la prima che la Juventus in questa stagione, quando va in trasferta, ha quasi questo atteggiamento "Relax". Ti cito Milano col Milan e Firenze con la Fiorentina...

"L'atteggiamento deriva dal fatto che non puoi sempre vincere, staccare la spina ci può stare. Non puoi prendere un gol quando vinci a quattro minuti dal termine. Per me è grave. Avevi recuperato un match in cui stavi giocando male".

Il gol di Freuler arriva da un passaggio errato di Miralem Pjanic. E' per questo che sei arrabbiato?

"Sì, ma per me la responsabilità maggiore è di Alex Sandro che non segue il suo avversario sulla fascia. E' questa la cosa più grave. Quando mancano due o tre minuti dalla fine tutti devono stare dietro la linea della palla. Non è da Juve questa gestione, francamente mi ha stupito per la dinamica dell'azione".

Ora ci sarà il Monaco...

"Sei mesi fa se mi avessero chiesto chi avrei preferito fra queste tre squadre, avrei scelto senza ombra di dubbio il Monaco. Attenti però perchè vedo attorno alla Juventus la stessa demenzialità di quando si diceva quest'estate che si poteva anche non giocare il campionato perchè sulla carta era già vinto. Non mi piacciono questi atteggiamenti che si da tutto per scontato, stiamo parlando di Triplete quando in mano non hai nulla. E' un atteggiamento non intelligente, non è un ragionamento da Juve perchè prima devi vincere la semifinale".

I francesi hanno l'attacco migliore, sarà un avversario molto difficile. Pensi ci sarà un giocatore in particolare dei bianconeri che si caricherà sulle proprie spalle i compagni?

"Questa è una partita che tutti dovranno giocare al massimo, non penso ci sia un giocatore che faccia la differenza nella Juventus anche se Dybala è l'uomo che accende la squadra. Dovranno tutti giocare al livello della semifinale, perchè basta un minimo svarione per sbagliare".

I segnali incoraggianti in Europa li ha sempre mostrati, è un po' un mondo a parte per la Juventus quest'anno rispetto al campionato. Col Barcellona sono stati perfetti...

"Per me è sempre la mente che fa la differenza. La squadra e i giocatori non vincono questa coppa da troppo tempo, per questo c'è una maggiore intensità quando affronti i match. Ormai quando hai vinto quasi sei scudetti di fila non ti fa più avere gli occhi della tigre ogni domenica; poi c'è un grande merito di Allegri che da tranquillità e serenità. E' il suo marchio di fabbrica oltre ai calciatori che stanno facendo bene".

Pensare che qualche mese fa si era vociferato di un suo possibile addio estivo. Allegri si è meritato il rinnovo con i risultati zittendo gli scettici, secondo te?

"E' sempre faticoso dover convincere tutti. Ricordo che scrissi l'anno scorso un articolo in sua difesa su un noto quotidiano nazionale dopo le numerose sconfitte che arrivarono tra settembre e ottobre. Non andammo bene, perdemmo diverse partite tra cui quella a Roma. Dicevano che Allegri non fosse da Juve e che aveva usufruito del lavoro di Conte. Non era vero, io lo difesi perchè mi piace, è una persona pacata e molto serenità. Vale molto, è portato all'ascolto e al dialogo, non ha arroganza".

Tra qualche ora scenderanno in campo Roma e Lazio. Al di là del risultato del derby, quanto sarà importante la partita col Toro?

"Diventa una partita importantissima, sperando che la Lazio ti dia una mano. Dipenderà tutto dal derby chiaramente, perchè se la Roma va a -6 quella col Toro diventa una sfida da vincere senza se e senza ma. Derby? La soddisfazione di chiamare il mio amico Piero Chiambretti sarebbe qualcosa di diverso (ride ndr), siamo vincolati da quanto accadrà oggi ma al di là di questo dovremo battere il Torino. Non possiamo buttare via altri bonus".

Come puoi migliorare questa Juve?

"La migliori con un uomo a centrocampo molto forte e una punta che dia alternativa al gruppo di Allegri. In particolare un'ala che possa far rifiatare Mandzukic, o un attaccante che dia respiro Higuain. Con l'Atalanta li ho visti un po' stanchi, certo è che l'infortunio di Pjaca abbia influito su questo. Centrocampisti? Mi piacerebbe N'Zonzi del Siviglia e in attacco punterei su Keita della Lazio. De Sciglio? Penso che in difesa siamo molto coperti, possiamo aspettare".

Come è nata la tua passione per la Juve?

"La passione per una squadra nasce per una stupidità, magari per una bandiera. I miei genitori erano tifosi ma non follemente innamorati nella Juventus. Non saprei, forse è il destino perchè non volevo soffrire molto (ride ndr)".

La Juve più forte della storia che hai mai visto?

"A me piaceva molto quella italiana con Tardelli, Cabrini, Causio. Quella dei primi anni '80".

Si ringrazia Massimo Giletti per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.