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Francelino Matuzalem: "E' lo Stadium l'arma in più dei bianconeri. Vi racconto come era il primo Lichtsteiner italiano. Juventus? Fui vicino nel..."

06.01.2017 09:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Francelino Matuzalem: "E' lo Stadium l'arma in più dei bianconeri. Vi racconto come era il primo Lichtsteiner italiano. Juventus? Fui vicino nel..."
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© foto di Federico De Luca

La Redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista rossoblù, Francelino Matuzalem, per parlare di Juventus-Bologna e non solo:

Buongiorno Francelino, volevo cominciare da Juve-Bologna...

"Sto guardando poco la Serie A quest'anno, ma la Juventus è sempre una squadra forte e ricca di campioni. Sarà una sfida complicata che potrà risolvere grazie ai suoi grandi giocatori".

Chi potrà risolvere il match?

"I bianconeri hanno una squadra in cui tutti possono far la differenza, Allegri li fa giocare molto bene. Mi piace molto il loro gioco collettivo. Nello specifico, indico Higuain e un Dybala sempre più in crescita per questo match".

Hai giocato tantissime volte contro la Juventus. Quale erano le sensazioni vissute quando affrontavi i bianconeri?

"Per prima cosa non dovevi prendere tanti gol (ride ndr). E' sempre complicato affrontarli sia in casa che in trasferta, bisogna difenderti bene per poi far male. Ricordi? Mi ricordo quando giocavo a Brescia che c'era una bella squadra, era composta da grandi giocatori come Baggio ed Appiah. Al Delle Alpi, nel loro stadio vecchio, affrontammo campioni del calibro di Zidane, Inzaghi e Del Piero".

Più scudetto che Champions quest'anno?

"Sì, più scudetto che Champions anche se la Juve possiede una rosa di calciatori importanti che può far bene in entrambe le competizioni. In campionato è superiore rispetto alle avversarie, mentre in Europa è più difficile. Questa squadra è già arrivata in finale qualche anno fa; secondo me ha la possibilità, comunque, di far bene e la loro forza è lo Stadium dove poter far bene nei match casalinghi".

Mi citavi lo Stadium...

"E' stata una sensazione piacevole giocare in quel campo. E' l'arma in più dei bianconeri rispetto all'avversario, perchè la posizione ravvicinata dei tifosi consente loro di aiutare la squadra che ne beneficia. Se la Juve fa la differenza in casa, il gran merito è anche di questo stadio".

Hai giocato con tanti campioni che ora sono alla Juventus. Uno su tutti è Lichtsteiner...

"Non ho avuto modo di incrociare il nuovo arrivato Rincon, lui è arrivato l'anno dopo del mio addio al Genoa. Lichtsteiner è stato un mio compagno alla Lazio, è un bravissimo ragazzo e negli anni è cresciuto davvero tanto. Durante la sua prima stagione eravamo in camera insieme, non parlava benissimo l'italiano ma ricordo il suo impegno per poter apprendere la lingua. E' un gran professionista, è migliorato tanto nei cross, nei tempi di gioco ed è diventato molto più offensivo grazie anche al gioco d'attacco di Conte. Nonostante ora giochi Dani Alves al suo posto, rimane fondamentale per questa squadra".

Hai incrociato anche Sturaro ed Hernanes...

"Sturaro, anche se veniva dalla Primavera, ha giocato tanto con mister Gasperini durante il mio secondo anno di Genoa. E' molto migliorato rispetto ad allora, è un calciatore che sbaglia molto meno e la sua grinta mi piace tanto. In una squadra piena zeppa di campioni, un giocatore così ci vuole. Hernanes? Non ha trovato tanto spazio, è partito bene ma è un po' calato. In Brasile nasce come regista, anche se nel San Paolo era uno dei due mediani della squadra. E' sempre stato bravo a calciare in porta. Reja, viste le sue grandi qualità, lo spostò trequartista e fece la differenza. Sottovalutato a Torino? Sì, ma non è facile giocare nella Juventus. Tra i tanti calciatori ammirati nel corso della mia carriera, Hernanes è quello che più mi ha stupito per come calcia indifferentemente col sinistro e col destro".

In carriera sei mai stato vicino alla Juventus?

"Parlai col mio procuratore della possibilità di approdare in bianconero dopo l'addio di Pirlo, ma non si trovò mai l'accordo. Accadde dopo il mio addio al Genoa, credo due stagioni or sono. La Juventus sarebbe stato un sogno, ma purtroppo non accadde ciò".

Come sta andando al Monterosi? Come ti stai trovando?

"Ho dimenticato tutto ciò che ho fatto nella mia carriera, son venuto qui per stare più vicino a mio figlio che gioca nella Roma. Lo prendo come un divertimento, non c'è tutto quello stress vissuto in Serie A. C'è un gruppo di ragazzi giovani che vuole vincere il campionato, sto in mezzo a loro per far sì che accada ciò. Mi alleno da tre settimane con loro, sono molto curiosi verso il mio passato (ride ndr) e cerco di insegnargli maggiormente ciò che conosco. Come un 'professore', come diceva Reja".

Si ringraziano Francelino Matuzalem e il Monterosi per aver concesso questa intervista.