Zeman - Juventus : bando alle ciance

18.12.2014 15:45 di  Caterina Baffoni   vedi letture
Zeman - Juventus : bando alle ciance
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Zeman e la Juventus: un batti e ribatti eterno. Uno è il piatto principale e l'altro il contorno, oppure il contrario ?

 In un luogo silenzioso e vuoto, se provaste ad urlare uno dei due nomi, l'eco magari vi rimanderà indietro il secondo. Un incrocio più che ventennale inaugurato l'otto settembre del '91 in Foggia-Juventus 0 a 1 con goal di Schillaci. Una delle tante sconfitte del boemo contro i bianconeri che per il momento sono quindici, mentre Zdenek e i suoi agiografi in servizio permanente possono contare vittorie e pareggi sue due mani: quattro trionfi e tre segni ics. L'uomo di Praga non si discute, si ama, dicono gli zemaniani e non è un caso che nelle sfide tra Roma e Juve, si siano toccate vette polemiche tuttora inesplorate. Il 15 novembre del '98 Paulo Sergio e Candela firmarono un 2 a 0 per i giallorossi allo stadio Olimpico. La storia ci dice oggi che quella è stata l'ultima volta che i bianconeri persero di fronte al grande nemico e nei bar della capitale se ne parla ancora. 

Gli ultimi precedenti ci rimandano a Juventus-Lecce 5 a 2 con tre gol di Ibrahimovic nel 2005, che non affrontò tante altre volte una difesa altissima formata da Rullo, Stovini, Paci e Diamoutene e poi, quello più fresco allo Juventus Stadium, due anni, due mesi e diciannove giorni fa: 4 a 1 per la Juve di Conte, in vantaggio per 3 a 0 dopo venti minuti con i gol di Pirlo, Vidal e Matri che nemmeno a immaginarlo sarebbe venuto così bene. 

Una guerra tra le due parti che è scoccata indiscutibilmente con la faccenda delle farmacie. Da lì in avanti la guerra è diventata santa. Seguirono anni di processi e di invettive, di accuse dirette e indirette recapitate a mezzo stampa dalle due parti. Zeman contro i bianconeri, bianconeri contro Zeman, senza soluzione di continuità e con un fardello grande così di rabbia che soprattutto a Torino pare non sia stato smaltito nel tempo. Tanto che soltanto a nominare il nome del boemo, in casa Juve entra un vento gelido che asciuga le ossa e accende gli animi. Un altro mattone nel muro. Da una parte tifosi e Juventus, che considerano Zeman come un nemico. Ma non il principale, perché non vorrebbero riconoscergli l'importanza che ha avuto con le sue stilettate, menando fendenti più incisivi che non con le sue squadre. Quasi sempre ha avuto la meglio i piemontesi, con qualche risultato roboante come nell'ultima esperienza a Roma. Da par suo ZZ, che si è sempre professato juventino causa infanzia a casa Vycpalek, in qualche occasione è riuscito a imporsi con forza (specie con la Lazio in un memorabile 0-3 con Boksic, Di Matteo e Venturin).


Oggi però il suo Cagliari si gioca una fetta importante di futuro, nell'ultima partita dell'anno: la sconfitta, come spiegato dallo stesso tecnico, è quasi certa. La Juventus ha perso una sola volta in questo campionato (contro il Genoa, al termine di una partita quasi stregata) pur non essendo nel miglior momento della sua annata. Il Cagliari è probabilmente nel peggiore, con Sau ko e un undici che verrà rivoltato come un calzino nel mercato di gennaio. Certo, il pari deludente con il Parma spinge i rossoblù a far punti. Anche se, più che il Cagliari, è Zeman a giocarsi qualcosa.


 

Eppure, a distanza di oltre due anni l'attuale tecnico del Cagliari che alle ore 19:00 di questa sera affronterà la Juventus di Allegri, afferma di avere stimoli da più di vent'anni contro i bianconeri. La partita fra Cagliari e Juventus rischia di diventare la corrida fra Zeman e la sua nemesi fatta a società.

Come al solito, la risposta migliore a tutto questo tram-tram di polemiche, arriverà esclusivamente dal terreno di gioco. E a questo, i bianconeri sono abituati molto bene.