"Work in progress"
A poco meno di 24 ore dalla partitissima in casa della Roma, intorno alla Juventus ci sono ancora le transenne e il cartello dei lavori in corso. Troppo presto, sarebbe immaturo, piazzare quello del "pericolo".
Successo agevole e meritato tutta via per la Roma, che ottiene l'intera posta contro una Juventus ancora lontana parente di quella tanto ben ammirata nella passata stagione. E, al netto degli infortuni e della rosa ancora da completare, gli uomini di Max Allegri continuano a palesare una grande confusione tattica. Il 3-5-2 con un insolito Padoin in cabina di regia non ha pagato né contro l'Udinese né contro i capitolini: 0 punti in due partite, un goal fatto e 3 subiti. Per gli uomini di Garcia, invece, prestazione confortante a breve e lungo termine seppur contro una Juve irriconoscibile. Intensità, qualità, schemi e personalità.: sono questi i requisiti che occorrono ai bianconeri per poter ambire concretamente al trionfo finale su tutti i fronti. La Juventus ad oggi, è ancora un cantiere aperto: non potrebbe essere altrimenti dopo gli illustri addii.
I padroni di casa si sono affacciati alla gara premendo sull'acceleratore, galvanizzati da un inizio di stagione che vuol vederli protagonisti contro una squadra che negli ultimi anni non le ha lasciato nemmeno qualche briciolo di speranza. Squadra corta, centrocampo aggressivo, ali pronte a lavorare in funzione di un ariete super reattivo come Dzeko. La Vecchia Signora ha faticato molto di più che non contro l'Udinese a trovare il giusto assetto: squadra bassa, poche idee in mezzo al campo e poche ripartenze...davvero difficile seguire un elevato ritmo per poter impensierire la retroguardia capitolina. Numerose tuttavia, sono state le giocate leziose: non una novità per il fuoriclasse francese, alle prese con una “10” da onorare anche attraverso trame forzate, soprattutto se a centrocampo non si hanno punti di riferimento come Pirlo e Vidal rappresentavano poco fa.
I bianconeri hanno tentato spesso ma con esito deludente di affidarsi alle giocate aeree di un Mandzukic poco servito a dovere, mentre la velocità giallorossa ha portato i propri elementi offensivi ad affacciarsi con continuità dalle parti del portiere bianconero. La Juve dovrà lavorare molto ed oculatamente sulle fasce, con Alex Sandro e Cuadrado in più che scalpitano, pronti a trovare la via del cross con quella giusta frequenza e qualità di cui ha tanto bisogno.
Il tecnico toscano, dopo aver optato per una doppia panchina tra Supercoppa Italiana e Udinese, ha deciso di far giocare Dybala nell'assetto titolare rivelandosi una scelta corretta. Infatti, non ha tardato l'argentino ha mostrar le sue grandi doti tecniche, soprattutto in questo momento di rodaggio e così complicato. La Juventus ha capito che non può fare a meno del proprio numero 21. La punta sudamericana ama abbassare il suo raggio d'azione, dalla sua ha una tecnica sopraffina, ma giocando vicino alla porta può fare male. Eccome. La sensazione è che la Juventus si sia assicurata un diamante purissimo che ben presto troverà il giusto feeling col suo compagno di reparto: croato o spagnolo che sia.
La Juve, comprensibilmente indispettita, conserva un cauto, cautissimo ottimismo e attende di vedere all'opera i propri frutti. Può capitare di dover inseguire dopo quattro anni di puro dominio, l'importante è non farsi prendere dall'ansia, come ha tuonato anche il mister bianconero.
L'equilibrio dovrà essere la forza essenziale di questa squadra.
Sì, è vero: era dal 1912 che la Juventus non cominciava il campionato così: 0 punti, 1 goal fatto, 3 subiti e un gioco che lascia a desiderare. E' vero inoltre che siamo soltanto alla seconda di campionato e fa bene Massimiliano Allegri a invitare alla calma. Di sicuro non sarà facile portare a casa il quinto scudetto consecutivo: la concorrenza si è rinforzata e la Roma, soprattutto, ha dimostrato di essere già agguerrita. All'Olimpico, i bianconeri hanno mostrato tutti i loro limiti attuali, e questo potrebbe essere un bene; correggere ora, ad Agosto, le varie defezioni per raggiungere la condizione fisica e di gioco al meglio durante il periodo clou della stagione.
Certamente hanno colpito l'assenza di carattere, quegli schemi un pò improvvisati, quel Padoin regista come un pesce fuori dall'acqua, le troppe proteste e come non mai un Pogba così nervoso. Perché non schierare e lanciare nela mischia subito, Alex Sandro e Cuadrado? E Pereyra, che dispone di tutte le caratteristiche per poter fare il trequartista invece che un Padoin adattato a fare gli straordinari? Quesiti che possono sciogliersi solo col tempo e con la pazienza, come hanno sottolineato a più riprese società ed allenatore..
Già, servono tempo e pazienza. Eppure la Juventus sa che dovrà ripartire dalla fine del secondo tempo, in cui c’è stato un momento dove si è creduto di poter riuscire nell'impresa. Sarà proprio dalla sensazione di quegli ultimi giri di orologio che occorrerà ripartire. Ci sono dei valori che vanno preservati e che raramente sono apparsi nei 90 minuti di gioco: la Juve nei singoli ha dimostrato di poterci stare e di poter ancora fare da padrona.
In campo, anche se sei il più forte e hai il 51% e più di possibilità di vincerla, non parti favorito. Il campo è il giudice supremo.
Ora, è assolutamente fuori luogo star qui a sottilizzare su cosa si sarebbe potuto fare in più o meno, quale mossa fare o non fare, quale formazione utilizzare.
Tanto di cappello ad una bella Roma, ora sta alla Juve sapersi riconoscere per quel carattere che fuoriesce dal petto di ogni giocatore quando indossa quella maglia lì, sulla programmazione e su un elaborato esercizio psicologico di consapevolezza dei propri mezzi.