Un selfie sempre meno giallo e molto più rosso

>Sarebbe curioso, immaginarsi un mega selfie, capace di catturare l'espressione dei tifosi romanisti, subito dopo il pareggio di Firenze e il contestuale -7 dalla capolista.
Purtroppo per loro, la storia si ripete: il campo dice sempre la verità.
Come sempre, tra chi cerca disperatamente complotti e chi pensa solo al campo, a spuntarla è sempre quest'ultimo.
Chissà se in quei fantomatici selfie, troveremo coloro che fino a qualche settimana fa preparavano tabelle e tabelline, per un sorpasso già annunciato.
Chissà se troveremo anche quelli capaci, poco dopo aver osannato il nuovo mago capitolino, tale Rudi Garcia, di fischiare la stessa squadra pronta al sorpasso, durante la partita di coppa (vinta!?) con l'Empoli.
Chissà se troveremo coloro che, seguendo il consiglio di Garcia, hanno già in frigo una bottiglia di champagne.
Di sicuro non troveremo nessuno cosi' sincero da mostrare come stia per arrossire e vergognarsi, per una squadra capace di lamentarsi e piagnucolare come pochi in passato, per poi puntualmente mancare gli appuntamenti che contano.
Un gruppo di giocatori ben supportati, dagli alibi forniti (e inventati) da un allenatore, ancora troppo acerbo e già troppo preso di se, per essere in grado di capire il danno recato al proprio gruppo, attraverso la compassionevole versione calimero, puntualmente offerta dinanzi alle telecamere, nonostante il susseguirsi di palesi episodi a favore.
Chissà quali espressioni potremmo raccogliere da un selfie collettivo romano, dinanzi alla classifica.
Magari troveremo tanti lupacchiotti con sempre meno giallo e molto più rosso, il colore dell'imbarazzo per una squadra che davanti ai microfoni si presenta come un branco di leoni per poi la partita seguente scoprirsi...